Preziosissimo Sangue
Nella Sacra Scrittura si parla del Sangue in due modi: Sangue versato e Sangue asperso.
In Esodo 12:22 troviamo che agli israeliti fu comandato di prendere un fascio di issopo e bagnarlo nel sangue dell'Agnello, poi spruzzarlo sugli stipiti e sull'architrave della propria porta. Così, quando quella notte arrivò l'angelo della morte, vedendo il sangue su quelle porte passò oltre le loro case. Perché gli israeliti non misero semplicemente il bacino col sangue sulla
soglia? Perché non lasciarono il contenitore fuori, magari appoggiato su qualche piedistallo. Perché quel sangue è stato prefigurazione del Sangue di Cristo che è stato Sparso durante la Passione. Infatti leggiamo in Ebrei 9:22-23 " Secondo la legge, infatti, quasi tutte le cose vengono purificate con il sangue e senza spargimento di sangue non esiste perdono. Era dunque necessario che i simboli delle realtà celesti fossero purificati con tali mezzi; le realtà celesti poi dovevano esserlo con sacrifici superiori a questi".
Ancora dalla Sacra Scrittura possiamo attingere che dopo che Mosè ebbe letto i comandamenti, risposero, "Abbiamo capito – e obbediremo." Essi, quindi, accettarono il patto col Signore. Il patto fu sigillato, ratificato, come abbiamo citato in Ebrei cap. 9 attraverso l'aspersione del sangue su di esso. Mosè ci dice: "Preso il sangue dei vitelli e dei capri con acqua, lana scarlatta e issopo, ne asperse il libro stesso e tutto il popolo..." Il sangue versato dalle offerte bruciate era in un bacino. Mosè prese un po' di questo sangue e lo versò presso l'altare. Poi prese un fascio d'issopo, lo immerse nel bacino e spruzzò di sangue le dodici colonne (rappresentavano le dodici tribù di Israele). Bagnò nuovamente l'issopo e finalmente spruzzò il popolo. Il sangue coprì la gente e sigillò l'accordo! L’atto di aspersione concesse agli israeliti pieno accesso a Dio, con gioia. Oltre al perdono e la remissione dei peccati ha il valore della comunione. E furono santificati, mondati - degni di stare alla presenza di Dio. Poi Mosè, Nabad, Abihu e settanta degli anziani salirono sulla montagna per incontrare Dio. Il Signore apparve loro, ed essi si sedettero in presenza di Dio e con Lui mangiarono e bevvero: "Ma egli non stese la sua mano contro i capi dei figli d'Israele; ed essi videro DIO, e mangiarono e bevvero" (Esodo 24:11).
Poco prima questi uomini avevano temuto per le loro vite e poco dopo, tramite l’aspersione del sangue che li lavò dai loro peccati poterono mangiare e bere alla presenza di Dio. Anche questo è una prefigurazione i quel patto definito che Gesù Cristo ha sigillato con tutti gli uomini per dare la salvezza eterna.
Meditando la Passione di Cristo e partecipando alla Eucaristia, ogni uomo ritrova la strada per tornare all'unico patto d'amore, Eterna Nuova Alleanza siglata mediante l’effusione del Sangue di Gesù Cristo.
"Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai riscattato per Dio con il tuo Sangue, uomini di ogni tribù, lingua popolo e nazione "(Ap 5,6-9): ecco la mirabile visione dell'Apocalisse in cui le moltitudini cantano la Gloria di Dio, riconoscendo la potenza del Sangue preziosissimo di Gesù Cristo. In 1Pietro 1,17-19 leggiamo" E se pregando chiamate Padre colui che senza riguardi personali giudica ciascuno secondo le sue opere, comportatevi con timore nel tempo del vostro pellegrinaggio. Voi sapete che non a prezzo di cose corruttibili, come l'argento e l'oro, foste liberati dalla vostra vuota condotta ereditata dai vostri padri, ma con il sangue prezioso di Cristo, come di agnello senza difetti e senza macchia."
Il Sangue di Cristo è la più grande e perfetta rivelazione dell'Amore Trinitario e la sua effusione vivificante è sorgente della Chiesa, che continuamente rinasce, santa ed immacolata, nutrendosi del Sangue divino e, attraverso di essa, è riscatto per l 'uomo peccatore a cui viene donata ricchezza, libertà, gloria e salvezza.
La vita spirituale trova un insostituibile alimento nel Sangue di Cristo, vero fulcro del cuore, della vita e della missione della Chiesa. Gesù stesso, nell'Ultima Cena, dà importanza rilevante al Sangue, che è simbolo della Redenzione Marco 14,22-24 "Mentre mangiavano, Gesù prese del pane; detta la benedizione, lo spezzò, lo diede loro e disse: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi, preso un calice e rese grazie, lo diede loro, e tutti ne bevvero. Gesù disse: «Questo è il mio sangue, il sangue del patto, che è sparso per molti."
Anche San Paolo e san Pietro, come abbiamo già citato, nelle loro lettere parlano con devozione del Riscatto umano dal peccato, che è avvenuto tramite la morte di Gesù, il quale ha tanto amato gli uomini fino a versare il suo Prezioso Sangue.
Come testimonia la Parola di Dio del Nuovo Testamento, le preghiere e la Liturgia antichissima la devozione al Preziosissimo Sangue risale alle origini stesse del Cristianesimo stesso. Altre testimonianze sono gli scritti dei Padri della Chiesa, tra i quali sant'Agostino (354-430) del quale citiamo queste parole: "Cristo rese prezioso il sangue dei suoi seguaci per i quali aveva pagato col proprio sangue. Considera perciò, o anima redenta dal sangue dellj4gnello senza macchia, quanto grande sia il tuo valore! Allora non reputate voi stessi di poco valore, se il Creatore dell'universo e vostro vi stima tanto da versare ogni giorno per voi (nell'Eucarestia) il sangue preziosissimo del suo Unigenito ".
Nei secoli seguenti e in particolare dal Medioevo la devozione al Sangue di Gesù assunse espressioni più marcate con l'accentuarsi della devozione alla Umanità di Cristo, specialmente ad opera di san Bernardo di Chiaravalle (1090-1153) e di san Francesco d'Assisi (1182-1226) e dei loro discepoli. San Bonaventura disse : "Tesoro preziosissimo, incomparabile sono le stille del Sangue di Cristo ". "Una sola goccia di questo Sangue Prezioso sarebbe sufficiente per salvare il mondo", disse Tommaso d'Aquino, in virtù dei meriti infiniti che gli conferirono l'unione con la Persona divina del Verbo. E fu un fiume che si spanse sulla terra dal Golgota e che si riversò dal Cuore aperto dalla lancia del soldato romano per manifestarci l'ardore del suo infinito Amore.
Dopo un breve periodo di decadenza, relativo ai secoli XVII e XVIII, la devozione ritrova il suo antico splendore e la sua feconda vitalità ad opera di S. Gaspare del Bufalo che dal Mistero del Sangue trae la ricchezza di santità per se e per i fedeli, e la forza d'un apostolato diretto al rinnovamento della società del suo tempo, raccogliendo numerosi Sacerdoti e Fratelli nella "Congregazione" da lui chiamata "dei Missionari del Preziosissimo Sangue".
Luce e impulso nuovi verranno alla devozione dal Pontificato di Giovanni XXIII, in particolare dalla sua Lettera Apostolica "Inde a primis", primo documento pontificio avente il solo scopo di promuovere il culto al Preziosissimo Sangue.
Ai nostri giorni, la devozione è stata grandemente arricchita dal Concilio Ecumenico Vaticano II. Il fervore di studio che lo ha caratterizzato, ha favorito un felice ritorno a quelle sorgenti, Bibbia e Liturgia, dalla quale è scaturita la stessa devozione e alle quali per lungo tempo si è riferita come al suo nutrimento più vitale. l Documenti conciliari, nelle loro affermazioni-chiave, menzionano esplicitamente il Mistero del Sangue: la sola Costituzione sulla Chiesa lo richiama 11 volte!
Un altro interessante documento è "Il Redentore dell'uomo", lettera enciclica di papa Giovanni Paolo II, che ci ricorda il posto essenziale e fondamentale che occupa il mistero della Redenzione nella fede cristiana.