sabato 2 agosto 2008

XVIII Domenica del Tempo Ordinario A

PANE UNIVERSALE

Tutti mangiarono e furono saziati
(Mt 14,20)

Fame, cibo, desiderio di tutto,
per poi rimanere affamati e persi.
Vita, lavoro affannoso, guadagno,
per spendere tutto senza saziarsi.

L’uomo ha fame di progetti grandiosi
per lasciare qualcosa di sé alla storia;
ricordi di prodezze, ma non si sazia,
premi, medaglie e trofei non bastano.

Conosco la mia fame, quella vera
che languisce in fondo al cuore
e non può, prigioniera, saziarsi?
Desideri di bene, speranze di vita

repressi e annullati dall’agire vano
perché si occupano d’altro e non dell’uomo,
quello vero, che attende di nascere dentro
e sfamarsi di eterno e di duraturo.

Fecondato dall’amore divino,
io appartengo al disegno dell’amore
iscritto in ogni cuore che si nutre
e cresce di alimenti dal sapore di cielo.

È il Padre della vita che fa nascere
e crescere le sue creature;
vita e cibo, esistenza e speranza
sono i doni che elargisce con larghezza.

Bisogno di eternità e di verità per vivere
senza ridurre la vita a stato vegetativo,
come se non fossi mai nato
e non dovessi vivere per sempre.

Gesù moltiplica il suo pane nuovo,
spezza e distribuisce la Parola del Regno,
facendo dimenticare la fame di solo pane;
lo dona senza fermarsi mai, pane infinito.

È lui il Pane, lui la Parola viva,
la spada che va dritta all’anima
per aprire un breccia nel cuore indurito
e seminare in esso l’amore del Padre.

E l’uomo si sazia ascoltando,
si sente nutrito dall’amore fedele,
ammaestrato dalla divina sapienza
rassicurato dalle speranze nuove

che germogliano come fiori di primavera
e profumano i pensieri e l’agire;
rendono il fare quotidiano pane dorato
che fa crescere l’anima per la vita.

Alla fine Gesù moltiplica se stesso,
diventando pane universale,
mangiato da tutti e benedetto
da quelli che l’hanno assimilato.

Gesù, dacci sempre di questo pane!

Pben 03 VIII 2008

venerdì 1 agosto 2008


PERDONO DI ASSISI

dal mezzogiorno del 1° agosto alla mezzanotte del 2

COME SAN FRANCESCO CHIESE ED OTTENNE L'INDULGENZA DEL PERDONO

Una notte dell'anno del Signore 1216, Francesco era immerso nella preghiera e nella contemplazione nella chiesetta della Porziuncola, quando improvvisamente dilagò nella chiesina una vivissima luce e Francesco vide sopra l'altare il Cristo rivestito di luce e alla sua destra la sua Madre Santissima, circondati da una moltitudine di Angeli. Francesco adorò in silenzio con la faccia a terra il suo Signore!

Gli chiesero allora che cosa desiderasse per la salvezza delle anime. La risposta di Francesco fu immediata: "Santissimo Padre, benché io sia misero e peccatore, ti prego che a tutti quanti, pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa, conceda ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe".

"Quello che tu chiedi, o frate Francesco, è grande - gli disse il Signore -, ma di maggiori cose sei degno e di maggiori ne avrai. Accolgo quindi la tua preghiera, ma a patto che tu domandi al mio vicario in terra, da parte mia, questa indulgenza".

E Francesco si presentò subito al Pontefice Onorio III che in quei giorni si trovava a Perugia e con candore gli raccontò la visone avuta. Il Papa lo ascoltò con attenzione e dopo qualche difficoltà dette la sua approvazione. Poi disse: "Per quanti anni vuoi questa indulgenza?". Francesco scattando rispose: "Padre Santo, non domando anni, ma anime". E felice si avviò verso la porta, ma il Pontefice lo chiamò: "Come, non vuoi nessun documento?".

E Francesco: "Santo Padre, a me basta la vostra parola! Se questa indulgenza è opera di Dio, Egli penserà a manifestare l'opera sua; io non ho bisogno di alcun documento, questa carta deve essere la Santissima Vergine Maria, Cristo il notaio e gli Angeli i testimoni". E qualche giorno più tardi insieme ai Vescovi dell'Umbria, al popolo convenuto alla Porziuncola, disse tra le lacrime: "Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso!".

CONDIZIONI PER RICEVERE L'INDULGENZA PLENARIA DEL PERDONO DI ASSISI (per sé o per i defunti)

Confessione sacramentale (negli otto giorni precedenti o seguenti)

Comunione Eucaristica;

Visita a una Chiesa Francescana o alla Chiesa Parrocchiale, con la recita del Credo e del Padre Nostro;

Preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice;

Disposizione d'animo che escluda ogni attaccamento al peccato.

testo tratto dal sito ufficiale della Basilica di Santa Maria degli Angeli in Assisi http://www.porziuncola.org/italiano/indulgenza.htm
"DEVOZIONE MARIANA"
Maria SS. degli Angeli
Protettrice di Cassano delle Murge (BA)
Venerata nell'ononimo Santuario
custodito dai PP. Agostiniani


giovedì 31 luglio 2008

S. Ignazio di Loyola
Nato a Loyola nella Guipuzcoa (Paesi Baschi) nel 1491, frequentò la corte e partecipò a campagne militari. Nel 1521, costretto al letto per una ferita riportata nella difesa di Pamplona, leggendo le vita dei santi, fu acceso dal desiderio di seguire le orme di Cristo. Ritiratosi a Manresa, visse un'intensa esperienza spirituale, che condensò nel libro degli Esercizi Spirituali. A Parigi, dove si era recato per frequentare i corsi di teologia, pose le prime basi per la fondazione della Compagnia di Gesù. Ordinato sacerdote a Venezia nel 1537, nello stesso anno di recò a Roma, dove dopo tre anni fondò la Compagnia, di cui nel 1541 fu eletto primo Preposito generale. Con ogni genere di attività apostolica contribuì grandemente alla restaurazione cattolica nel secolo XVI e all'inizio di una nuova attività missionaria della Chiesa. Morì a Roma nel 1556 e da Gregrorio XV nel 1622 fu dichiarato santo.
Preghiera

O Dio, che a gloria del tuo nome hai suscitato nella tua Chiesa sant'Ignazio di Loyola, concedi anche a noi, con il suo aiuto e il suo esempio, di combattere la buona battaglia del vangelo, per ricevere in cielo la corona dei santi.

http://www.gesuiti.it/storia/24/25/485/450/schedapersonaggio.asp

mercoledì 30 luglio 2008



TEMPLARI OGGI

"Con Cristo, per Cristo
ed in Cristo"

Esistono tutt'oggi uomini e donne che disprezzano ciò che è indegno o sintomo di egoismo e che costruiscono la propria vita sull'impegno, sulla generosità, sulla carità, sull'amore della verità e sull'onore.

Questi sono Cavalieri e Dame!

Recuperare certi valori, espressione della spiritualità templare, è necessario, perché questi sono validi anche per i tempi moderni: per i Templari di oggi.

Il primo dovere di un Templare è mantenere la parola data!

"DEVOZIONE MARIANA"

IL SANTUARIO DI SOVERETO
TERLIZZI (BA)


martedì 29 luglio 2008

Per la Dama bianca
tanto affetto dai fedeli

Madonna di Lourdes, il pellegrinaggio a Santa Maria di Campagna e Nostra Signora


Grande folla di fedeli anche ieri per la seconda giornata piacentina della statua della Madonna di Lourdes, che dopo il Duomo, sabato, ha toccato ieri Santa Maria di Campagna e Nostra Signora di Lourdes. In occasione della sua prima visita alla nostra città la Madonna Pellegrina, ieri ha fatto visita ai malati. La processione, partita dalla basilica di Santa Maria di Campagna, ha sfilato per i viali del vecchio ospedale, dopo aver sostato di fronte all’ospizio e pensionato Vittorio Emanuele.

Lungo la strada il corteo si è raccolto in sentiti momenti di preghiera e ha poi continuato il giro fino ad arrivare nella piazzetta del nuovo ospedale, dove un piccolo gruppo di persone era pronto ad accogliere la Madonna. Padre Giordano, guardiano del Santuario di Santa Maria di Campagna ha guidato i fedeli nella preghiera insieme a don Virginio Zuffada, accompagnati anche da don Carlo Tagliaferri, cappellani dell’ospedale, don Pio Ferrari, cappellano del Vittorio Emanuele e il parroco di San Nicolò, don Pierluigi Dallavalle.
A guidare la processione i rappresentanti della congregazione dei Templari di San Bernardo, due «cavalieri» dai guanti bianchi e mantello chiaro, decorato da una croce di colore rosso e una «dama» con mantello nero e velo di pizzo, poco più indietro l’armigero, vestito di un mantello candido. In ricordo della tradizione delle crociate, i cavalieri erano in testa al corteo a difesa della croce dietro di loro, seguiti dallo stendardo della Madonna, quello dell’Unitalsi - che ha organizzato la due giorni piacentina - e infine dalla statua, portata a spalla dai «barellieri », volontari dell’associazione.
La sfilata della Pellegrina è stata accompagnata dagli sguardi amorevoli dei degenti e del personale, afrosa, facciati alle finestre dell’ospedale, per porgerle il loro saluto. A camminare insieme alla «Bella Signora» di Lourdes, oltre alle tante persone che hanno partecipato, il gruppo dei «barellieri» e delle «dame» dell’Unitalsi, tutte in divisa, con grembiule bianco e veletta, il gruppo della delegazione della Pubblica assistenza Misericordia Piacenza, con il loro direttore, Gianfrancesco Tiramani, la polizia municipale, carabinieri e poliziotti. In perfetto ordine, tra lacrime, commozione e sorrisi, il corteo ha accompagnato la Madonna fino alla chiesa per assistere alla funzione. Nel cammino, l’infaticabile presidente Unitalsi, Giandomenico Follini, ha distribuito le richiestissime immaginette della Madonna di Lourdes.

L’entrata di Santa Maria di Campagna, adornata da fiori bianchi e afrosa, ha visto l’ingresso della statua, tanto attesa dai fedeli, che hanno letteralmente invaso il santuario. Durante la funzione, erano tanti i volontari che hanno assistito i malati, accompagnandoli lungo la navata centrale per dare loro la possibilità di avvicinarsi alla Madonna di Lourdes. In molti hanno sfidato il caldo e la folla per assistere alla celebrazione, vedere e toccare la statua. Un rito quest’ultimo che non si è mai fermato. Nonostante la statua fosse a ridosso dell’altare e gli spazi fossero molto più ristretti di quelli del Duomo La Peregrinatio Mariae è poi proseguita nel pomeriggio, quando a statua della Dama bianca è stata condotta nella chiesa di Nostra Signora di Lourdes, salutata dalla comunità dei fedeli, in attesa di potersi confessare e chiedere l’indulgenza plenaria.
Prima della celebrazione della santa messa il parroco, don Serafino Coppellotti, ha invitato i cittadini presenti alla preghiera. Raccolti in una fila ordinata e paziente, i fedeli hanno atteso il loro turno, aiutandosi e sorridendosi.

La Madonna ha poi proseguito il proprio pellegrinaggio spostandosi in terra parmense, restando, però, ancora ll’interno della nostra diocesi. Ieri, infatti, si è spostata a Borgotaro e successivamente a Bedonia. Domani, infine, ripartirà con destinazione Ferrara. Una visita che la Piacenza religiosa porterà nel cuore per sempre.

Caterina Gazzola - da La Cronaca di Piacenza del 21 luglio 2008
GESU' MESSIA e SALVATORE


In quel tempo, Gesù disse: "Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te.
Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare".


(Mt 11, 25-27)

Nella sua azione di grazie, Gesù si rivolge direttamente a suo Padre, in un modo diverso che nel "Padre Nostro". Egli parla al tempo stesso al Signore della creazione e dell'universo poiché, alla fin fine, è lui che tiene nelle sue mani i destini del mondo. Egli gli ha offerto Gesù come Messia e Salvatore, portatore di salvezza, e gli ha dato l'onnipotenza, in cielo e in terra. "Tutto questo", cioè il segreto del suo piano, egli l'ha nascosto ad alcuni e rivelato ad altri. Contro ogni aspettativa, non sono né "i saggi né i sapienti" - teologi e specialisti della Bibbia, professori che pensano di avere il privilegio della verità - ad essere gli uomini di fiducia di Dio. No, il Padre sceglie delle persone insignificanti, i "piccoli" che si riuniscono intorno a Gesù. Sono loro, liberi dal peso degli insegnamenti umani, che egli reputa capaci di mettere a frutto le parole e le azioni di Gesù, messaggi di liberazione per la propria vita. È da loro che egli si aspetta che riconoscano l'identità più segreta di Gesù per testimoniare la sua appartenenza a Dio. Non solo un tempo, ma ancora oggi.

La Parola

lunedì 28 luglio 2008

"DEVOZIONE MARIANA"

"Santa Madre della Speranza, Vergine del Carmine, distendi il Tuo scapolare come mantello di protezione sulle città e sui paesi, sui monti e sui mari, sugli uomini e le donne, sui giovani e i bambini, sugli anziani e gli ammalati, sugli orfani e gli afflitti, sui figli fedeli e sulle pecore smarrite.

Stella del mare e faro di luce, conforto sicuro per il popolo pellegrino, guida i suoi passi nel suo peregrinare terreno, affinché percorra sempre sentieri di pace e di concordia, cammini di Vangelo, di progresso, di giustizia e di libertà. Riconcilia i fratelli in un abbraccio fraterno; che spariscano gli odi e i rancori, che si superino le divisioni e le barriere, che si appianino i conflitti e si rimarginino le ferite.

Fa' che Cristo sia la nostra Pace, che il suo perdono rinnovi i cuori, che la sua Parola sia speranza e fermento nella società. Amen."

Giovanni Paolo II

domenica 27 luglio 2008

Benedetto XVI: In molte nostre società, accanto alla prosperità materiale, si sta allargando il deserto spirituale: un vuoto interiore, una paura indefinibile, un nascosto senso di disperazione

VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI A SYDNEY (AUSTRALIA) IN OCCASIONE DELLA XXIII GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ (12 - 21 LUGLIO 2008)

20.07.2008


SANTA MESSA A CONCLUSIONE DELLA XXIII GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ, NELL’IPPODROMO DI RANDWICK

Cari amici,
"avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi" (At 1,8). Abbiamo visto realizzata questa promessa! Nel giorno di Pentecoste, come abbiamo ascoltato nella prima lettura, il Signore risorto, seduto alla destra del Padre, ha inviato lo Spirito sui discepoli riuniti nel Cenacolo. Per la forza di questo Spirito, Pietro e gli Apostoli sono andati a predicare il Vangelo fino ai confini della terra. In ogni età ed in ogni lingua la Chiesa continua a proclamare in tutto il mondo le meraviglie di Dio e invita tutte le nazioni e i popoli alla fede, alla speranza e alla nuova vita in Cristo.

In questi giorni anch’io sono venuto, come Successore di san Pietro, in questa stupenda terra d’Australia. Sono venuto a confermare voi, miei giovani fratelli e sorelle, nella vostra fede e ad aprire i vostri cuori al potere dello Spirito di Cristo e alla ricchezza dei suoi doni. Prego perché questa grande assemblea, che unisce giovani "di ogni nazione che è sotto il cielo" (At 2,5), diventi un nuovo Cenacolo. Possa il fuoco dell’amore di Dio scendere a riempire i vostri cuori, per unirvi sempre di più al Signore e alla sua Chiesa e inviarvi, come nuova generazione di apostoli, a portare il mondo a Cristo!

"Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi". Queste parole del Signore Risorto hanno uno speciale significato per quei giovani che saranno confermati, segnati con il dono dello Spirito Santo, durante questa Santa Messa. Ma queste parole sono anche indirizzate ad ognuno di noi, a tutti coloro cioè che hanno ricevuto il dono dello Spirito di riconciliazione e della nuova vita nel Battesimo, che lo hanno accolto nei loro cuori come loro aiuto e guida nella Confermazione e che quotidianamente crescono nei suoi doni di grazia mediante la Santa Eucaristia. In ogni Messa, infatti, lo Spirito Santo discende nuovamente, invocato nella solenne preghiera della Chiesa, non solo per trasformare i nostri doni del pane e del vino nel Corpo e nel Sangue del Signore, ma anche per trasformare le nostre vite, per fare di noi, con la sua forza, "un solo corpo ed un solo spirito in Cristo".

Ma che cosa è questo "potere" dello Spirito Santo? E’ il potere della vita di Dio! E’ il potere dello stesso Spirito che si librò sulle acque all’alba della creazione e che, nella pienezza dei tempi, rialzò Gesù dalla morte. E’ il potere che conduce noi e il nostro mondo verso l’avvento del Regno di Dio. Nel Vangelo di oggi, Gesù annuncia che è iniziata una nuova era, nella quale lo Spirito Santo sarà effuso sull’umanità intera (cfr Lc 4,21). Egli stesso, concepito per opera dello Spirito Santo e nato dalla Vergine Maria, è venuto tra noi per portarci questo Spirito. Come sorgente della nostra nuova vita in Cristo, lo Spirito Santo è anche, in un modo molto vero, l’anima della Chiesa, l’amore che ci lega al Signore e tra di noi e la luce che apre i nostri occhi per vedere le meraviglie della grazia di Dio intorno a noi.

Qui in Australia, questa "grande terra meridionale dello Spirito Santo", noi tutti abbiamo avuto un’indimenticabile esperienza della presenza e della potenza dello Spirito nella bellezza della natura. I nostri occhi sono stati aperti per vedere il mondo attorno a noi come veramente è: "ricolmo", come dice il poeta "della grandezza di Dio", ripieno della gloria del suo amore creativo. Anche qui, in questa grande assemblea di giovani cristiani provenienti da tutto il mondo, abbiamo avuto una vivida esperienza della presenza e della forza dello Spirito nella vita della Chiesa. Abbiamo visto la Chiesa per quello che veramente è: Corpo di Cristo, vivente comunità d’amore, comprendente gente di ogni razza, nazione e lingua, di ogni tempo e luogo, nell’unità nata dalla nostra fede nel Signore risorto.

La forza dello Spirito non cessa mai di riempire di vita la Chiesa! Attraverso la grazia dei Sacramenti della Chiesa, questa forza fluisce anche nel nostro intimo, come un fiume sotterraneo che nutre lo spirito e ci attira sempre più vicino alla fonte della nostra vera vita, che è Cristo. Sant’Ignazio di Antiochia, che morì martire a Roma all’inizio del secondo secolo, ci ha lasciato una splendida descrizione della forza dello Spirito che dimora dentro di noi. Egli ha parlato dello Spirito come di una fontana di acqua viva che zampilla nel suo cuore e sussurra: "Vieni, vieni al Padre!" (cfr Ai Romani, 6,1-9).

Tuttavia questa forza, la grazia dello Spirito, non è qualcosa che possiamo meritare o conquistare; possiamo solamente riceverla come puro dono. L’amore di Dio può effondere la sua forza solo quando gli permettiamo di cambiarci dal di dentro. Noi dobbiamo permettergli di penetrare nella dura crosta della nostra indifferenza, della nostra stanchezza spirituale, del nostro cieco conformismo allo spirito di questo nostro tempo. Solo allora possiamo permettergli di accendere la nostra immaginazione e plasmare i nostri desideri più profondi. Ecco perché la preghiera è così importante: la preghiera quotidiana, quella privata nella quiete dei nostri cuori e davanti al Santissimo Sacramento e la preghiera liturgica nel cuore della Chiesa. Essa è pura ricettività della grazia di Dio, amore in azione, comunione con lo Spirito che dimora in noi e ci conduce, attraverso Gesù, nella Chiesa, al nostro Padre celeste. Nella potenza del suo Spirito, Gesù è sempre presente nei nostri cuori, aspettando quietamente che ci disponiamo nel silenzio accanto a Lui per sentire la sua voce, restare nel suo amore e ricevere la "forza che proviene dall’alto", una forza che ci abilita ad essere sale e luce per il nostro mondo.

Nella sua Ascensione, il Signore risorto disse ai suoi discepoli: "Sarete miei testimoni... fino ai confini del mondo" (At 1,8). Qui, in Australia, ringraziamo il Signore per il dono della fede, che è giunto fino a noi come un tesoro trasmesso di generazione in generazione nella comunione della Chiesa. Qui, in Oceania, ringraziamo in modo speciale tutti quegli eroici missionari, sacerdoti e religiosi impegnati, genitori e nonni cristiani, maestri e catechisti che hanno edificato la Chiesa in queste terre. Testimoni come la Beata Mary MacKillop, San Peter Chanel, il Beato Peter To Rot e molti altri! La forza dello Spirito, rivelata nelle loro vite, è ancora all’opera nelle iniziative di bene che hanno lasciato, nella società che hanno plasmato e che ora è consegnata a voi.

Cari giovani, permettetemi di farvi ora una domanda. Che cosa lascerete voi alla prossima generazione? State voi costruendo le vostre esistenze su fondamenta solide, state costruendo qualcosa che durerà? State vivendo le vostre vite in modo da fare spazio allo Spirito in mezzo ad un mondo che vuole dimenticare Dio, o addirittura rigettarlo in nome di un falso concetto di libertà? Come state usando i doni che vi sono stati dati, la "forza" che lo Spirito Santo è anche ora pronto a effondere su di voi? Che eredità lascerete ai giovani che verranno? Quale differenza voi farete?

La forza dello Spirito Santo non ci illumina soltanto né solo ci consola. Ci indirizza anche verso il futuro, verso l’avvento del Regno di Dio. Che magnifica visione di una umanità redenta e rinnovata noi scorgiamo nella nuova era promessa dal Vangelo odierno! San Luca ci dice che Gesù Cristo è il compimento di tutte le promesse di Dio, il Messia che possiede in pienezza lo Spirito Santo per comunicarlo all’intera umanità. L’effusione dello Spirito di Cristo sull’umanità è un pegno di speranza e di liberazione contro tutto quello che ci impoverisce. Tale effusione dona nuova vista al cieco, manda liberi gli oppressi, e crea unità nella e con la diversità ( cfr Lc 4,18-19; Is 61,1-2). Questa forza può creare un mondo nuovo: può "rinnovare la faccia della terra" (cfr Sal 104, 30)!

Rafforzata dallo Spirito e attingendo ad una ricca visione di fede, una nuova generazione di cristiani è chiamata a contribuire all’edificazione di un mondo in cui la vita sia accolta, rispettata e curata amorevolmente, non respinta o temuta come una minaccia e perciò distrutta. Una nuova era in cui l’amore non sia avido ed egoista, ma puro, fedele e sinceramente libero, aperto agli altri, rispettoso della loro dignità, un amore che promuova il loro bene e irradi gioia e bellezza. Una nuova era nella quale la speranza ci liberi dalla superficialità, dall’apatia e dall’egoismo che mortificano le nostre anime e avvelenano i rapporti umani. Cari giovani amici, il Signore vi sta chiedendo di essere profeti di questa nuova era, messaggeri del suo amore, capaci di attrarre la gente verso il Padre e di costruire un futuro di speranza per tutta l’umanità.

Il mondo ha bisogno di questo rinnovamento! In molte nostre società, accanto alla prosperità materiale, si sta allargando il deserto spirituale: un vuoto interiore, una paura indefinibile, un nascosto senso di disperazione. Quanti dei nostri contemporanei si sono scavati cisterne screpolate e vuote (cfr Ger 2,13) in una disperata ricerca di significato, di quell’ultimo significato che solo l’amore può dare? Questo è il grande e liberante dono che il Vangelo porta con sé: esso rivela la nostra dignità di uomini e donne creati ad immagine e somiglianza di Dio. Rivela la sublime chiamata dell’umanità, che è quella di trovare la propria pienezza nell’amore. Esso dischiude la verità sull’uomo, la verità sulla vita.

Anche la Chiesa ha bisogno di questo rinnovamento! Ha bisogno della vostra fede, del vostro idealismo e della vostra generosità, così da poter essere sempre giovane nello Spirito (cfr Lumen gentium, 4). Nella seconda Lettura di oggi, l’apostolo Paolo ci ricorda che ogni singolo Cristiano ha ricevuto un dono che deve essere usato per edificare il Corpo di Cristo. La Chiesa ha specialmente bisogno del dono dei giovani, di tutti i giovani. Essa ha bisogno di crescere nella forza dello Spirito che anche adesso dona gioia a voi giovani e vi ispira a servire il Signore con allegrezza. Aprite il vostro cuore a questa forza! Rivolgo questo appello in modo speciale a coloro che il Signore chiama alla vita sacerdotale e consacrata. Non abbiate paura di dire il vostro "sì" a Gesù, di trovare la vostra gioia nel fare la sua volontà, donandovi completamente per arrivare alla santità e facendo uso dei vostri talenti a servizio degli altri!

Fra poco celebreremo il sacramento della Confermazione. Lo Spirito Santo discenderà sui candidati; essi saranno "segnati" con il dono dello Spirito e inviati ad essere testimoni di Cristo. Che cosa significa ricevere il "sigillo" dello Spirito Santo? Significa essere indelebilmente segnati, inalterabilmente cambiati, significa essere nuove creature. Per coloro che hanno ricevuto questo dono, nulla può mai più essere lo stesso! Essere "battezzati" nello Spirito significa essere incendiati dall’amore di Dio. Essersi "abbeverati" allo Spirito (cfr 1 Cor 12,13) significa essere rinfrescati dalla bellezza del piano di Dio per noi e per il mondo, e divenire a nostra volta una fonte di freschezza per gli altri. Essere "sigillati con lo Spirito" significa inoltre non avere paura di difendere Cristo, lasciando che la verità del Vangelo permei il nostro modo di vedere, pensare ed agire, mentre lavoriamo per il trionfo della civiltà dell’amore.

Nell’elevare la nostra preghiera per i confermandi, preghiamo anche perché la forza dello Spirito Santo ravvivi la grazia della Confermazione in ciascuno di noi. Voglia lo Spirito riversare i suoi doni in abbondanza su tutti i presenti, sulla città di Sydney, su questa terra di Australia e su tutto il suo popolo. Che ciascuno di noi sia rinnovato nello spirito di sapienza e d’intelletto, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di scienza e di pietà, spirito di santo timore di Dio!

Attraverso l’amorevole intercessione di Maria, Madre della Chiesa, possa questa XXIII Giornata Mondiale della Gioventù essere vissuta come un nuovo Cenacolo, così che tutti noi, ardenti del fuoco dell’amore dello Spirito Santo, possiamo continuare a proclamare il Signore risorto e attrarre ogni cuore a lui. Amen!

* * *

Saluto di cuore i giovani di lingua italiana, ed estendo il mio affettuoso pensiero a quanti sono originari dell’Italia e vivono in Australia. Al termine di questa straordinaria esperienza di Chiesa, che ci ha fatto vivere una rinnovata Pentecoste, tornate a casa rinvigoriti dalla forza dello Spirito Santo. Siate testimoni di Cristo risorto, speranza dei giovani e dell’intera famiglia umana!

[Chers jeunes francophones, l’Esprit Saint est la source du message de Jésus-Christ et de son action salvifique. Il parle au cœur de chacun le langage qu’il comprend. La diversité des dons de l’Esprit vous fait comprendre la richesse de grâces qui est en Dieu. Puissiez-vous vous ouvrir à son souffle ! Puissiez-vous permettre son action en vous et autour de vous ! Vous vivrez ainsi en Dieu et vous témoignerez que le Christ est le Sauveur que le monde espère.

Auch euch, liebe junge Freunde deutscher Sprache, gilt mein herzlicher Gruß. Der Heilige Geist ist ein Geist der Gemeinschaft und wirkt Verständigung und Kommunikation. Sprecht mit anderen über eure Hoffnungen und Ideale, und sprecht von Gott und mit Gott! Glücklich ist der Mensch, der in der Liebe Gottes und in der Liebe zum Nächsten lebt. Gottes Geist führe euch auf Wegen des Friedens!

Queridos jóvenes, en Cristo se cumplen todas las promesas de salvación verdadera para la humanidad. Él tiene para cada uno de vosotros un proyecto de amor en el que se encuentra el sentido y la plenitud de la vida, y espera de todos vosotros que hagáis fructificar los dones que os ha dado, siendo sus testigos de palabra y con el propio ejemplo. No lo defraudéis.

Amados jovens de língua portuguesa, queridos amigos em Cristo! Sabeis que Jesus não vos quer sozinhos; disse Ele: «Eu rogarei ao Pai e Ele vos dará outro Consolador para estar convosco para sempre, o Espírito da verdade (…) que vós conheceis, porque habita convosco e está em vós» (Jo 14, 16-17). É verdade! Sobre vós desceu uma língua de fogo do Pentecostes: é a vossa marca de cristãos. Mas não foi para a guardardes só para vós, porque «a manifestação do Espírito é dada a cada um para proveito comum» (1 Cor 12, 7). Levai este Fogo santo a todos os cantos da terra. Nada e ninguém O poderá apagar, porque desceu do céu. Tal é a vossa força, caros jovens amigos! Por isso, vivei do Espírito e para o Espírito!]

[01116-01.02] [Testo originale: Plurilingue]

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