Visualizzazione post con etichetta Devozione. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Devozione. Mostra tutti i post

sabato 11 agosto 2012


Maria, sempre "vittoriosa" contro il diavolo
Tratto da Gesù e Maria.it
In Polonia la Madonna viene chiamata “la Vittoriosa”.
Maria è potentissima presso Gesù a nostro favore, specialmente può tutto nella lotta contro satana e nello sconfiggere l’intero inferno. Oggi, nel mondo ci sono 800 mila satanici. E in Italia - scrive il giornale cattolico - ci sono più di 80 mila adepti in sette sataniche con 9 milioni di vittime di reati legati al satanismo (Avvenire, 9-V-2003). Purtroppo in questi nostri tempi il diavolo ha ottenuto la più grande vittoria. Qual è? Quello di essere riuscito a fare ignorare e perfino negare la sua stessa esistenza da parte di non pochi cristiani e perfino da parte di qualche teologo ribelle a Cristo Dio e alla Madonna e alla Chiesa.

1. L’esistenza dei demoni è certissima.

La Sacra Scritturaracconta la spaventosa origine di satana e dei diavoli: “Scoppiò una guerra nel cielo; Michele e i suoi Angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo. Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo o satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli. Allora udii una gran voce nel cielo che diceva: Ora è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo, poiché è stato precipitato l’accusatore dei nostri fratelli.
...Ma essi lo hanno vinto per mezzo del sangue dell’Agnello.
...Esultate, dunque, o cieli e voi che abitate in essi. Ma guai a voi terra e mare, perché il diavolo è precipitato sopra di voi pieno di grande furore” (Apocalisse 12, 7-12).
2. La Bibbia nel Nuovo Testamento ha espressioni terribili su satana.
Lo chiama “principe di questo mondo”(Gv. 12, 31; 14, 30; 16,11); “il dragone grande, il serpente antico” (Apoc. 12, 9); il “maligno” (Mt. 6,13); “colui che seducetutta la terra abitata” (Apoc. 12,9); “il dio di questo mondo”che “ha accecato la mente” incredula (2 Cor. 4,4); “il leoneruggente in cerca di chi divorare” (1 Pietro 5, 8); “bugiardoe padre della menzogna” (Gv. 8,44); “omicida fin da principio”(Gv. 8, 43). Inoltre dice che coloro che non seguono Gesù enon ascoltano la sua parola è perché “hanno per padre il diavolo” (Gv.S, 43).
3. Gesù parla frequentemente del diavolo. Egli è venuto nel mondo “per distruggere le opere del diavolo” (1 Gv. 3, 8). Gesù nel deserto è tentato dal diavolo, e nonsolo per tre volte (come molti pensano), ma per molte volte“con ogni specie di tentazione” (Luca 4, 1-12).
Gesù ha scacciato molti demoni da tanti indemoniati e da uno di costoro ne ha scacciato una legione (Cf. Luca 8, 30).
4. Gli Apostoli, parlano chiaramente del diavolo. Per esempio S. Pietro ammonisce: “Fratelli, siate sobri e vigilate perché il demonio come leone ruggente va in giro cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede” (1 Pietro 5,8-9). S. Giovanni: “Chi commette peccato viene dal diavolo” (1 Gv. 3, 8).
5. I Santi sono stati tormentati dai demoni e parlano di loro con grande sicurezza e sincerità.
S. Francesco d’Assisi un giorno confidò a un suo intimo compagno: “Se capissero i frati quante e che gravi tribolazioni e afflizioni mi danno i demoni, non ci sarebbe alcuno di loro che non si muoverebbe a compassione e a pietà di me” (FF. 1798).
S. Caterina da Siena viene dichiarata dal suo confessore “martirizzata dai demoni” (Cf. vita di lei scritta dal B. Raimondo da Capua).
La B Maria di Gesù Crocifisso, detta la Piccola Araba perchè di origine palestinese, quando era molto avanti nella santità, ebbe due periodi di vera e propria possessione diabolica, documentata dagli Atti del processo (Cf  Padre Estrata: vita della beata).
S. Pio da Pietrelcina certamente è uno dei Santi più tentati e tormentati dal diavolo. Egli fin dai 5 anni si da completamente a Gesù e a Maria, e subito (come lui scrive nei suoi appunti) gli appare Gesù col cuore in risalto sul petto e gli pone la mano sul capo per dimostrare di gradire tanto il suo proposito di amarlo, di donarsi tutto a Lui di consacrarsi al Suo amore. Ama molto anche la Madonna.
Da allora ogni giorno si ritira in qualche angolo della chiesa o della casa o dei campi per pregare, recitare Rosari e fare penitenza battendo il suo corpo con una catena di ferro.
E subito il diavolo si scatena contro di lui, e lo tormenta di giorno e di notte con orribili tentazioni, con immagini provocanti di sconce figure di ragazze in forme oscenissime e bestiali. La moglie del dott. Sanguinetti, collaboratore del P. Pio, scrive a un sacerdote: “Il diavolo ha gettato a terra P. Pio e l’ha coperto di pugni e di lividure, gli ha spaccato un sopracciglio; lui gronda sangue” (15 luglio 1954). Lo stesso P. Pio ha scritto: “Se i frati sapessero quali tormenti mi infligge il demonio, non ci sarebbe neppure uno che non piangerebbe”. Il diavolo lo percuote spesso perché lui ceda alle tentazioni. Scrive al suo direttore spirituale: “Le tentazioni sono assassine e di giorno in giorno vanno sempre più moltiplicandosi ... Tremo da capo a piedi temendo di poter offendere Dio” (Cfr. Epist. I di P. Pio).
Queste tentazioni impure furono intense per 20 anni.
Poi diventarono meno furibonde, e si accompagnarono a forti tentazioni contro le verità di fede. Fu pure immerso in una grande oscurità spirituale, detta “notte oscura”, che in tanti santi si prolungò per un numero limitato di mesi o di anni, mentre in P. Pio si è prolungata, con grande sua sofferenza, per tutta la vita.
P. Pio ripeteva: “Oggi i diavoli si sono scatenati e sono tanto numerosi che se si potessero vedere e fossero piccoli come la capocchia di uno spillo, non riusciremmo a vedere il sole”.

Esempio

S. Brigida racconta di un uomo che viveva ai suoi tempi il quale da ben 40 anni non si accostava ai Sacramenti; però era devoto della Madonna. Si ammalò gravemente. S. Brigida gli inviò un Confessore; ma il moribondo lo respinse sdegnosamente. Così per due volte. Glielo inviò una terza volta con l’incarico di dirgli, da parte di Dio e della Vergine Santa, che egli era invasato da ben 7 demoni i quali l’avrebbero ben presto portato all’inferno. Spaventato si confessò, ricevette gli ultimi Sacramenti e spirò nel bacio del Signore. Dopo la sua morte, Dio fece conoscere a S.Brigida (celebre per le rivelazioni che ebbe dal Signore) che quell’infelice era scampato all’inferno unicamente per la sua devozione alla Vergine, la quale è sempre vittoriosa contro il diavolo.

Esortazione

Amiamo tanto Gesù sull’esempio di P. Pio e di tutti i Santi, ricordando ciò che dice S. Agostino: “II diavolo è come un cane legato alla catena, morde chi gli si avvicina”.
Ma se ameremo tanto Gesù, se avremo sempre Gesù nella mente e nel cuore, staremo spiritualmente lontanissimi dal demonio.

Proposito

Quando avvertiamo una tentazione, subito recitiamo devotamente l’Ave Maria. La Madonna, la nemica del diavolo, lo mette in fuga. Lei è il martello che lo schiaccia; è la santificazione della nostra anima, è la gioia degli angeli.                                     
Grande devozione alla Madonna. S. Francesco d’Assisi ripeteva: “Alla recita dell’Ave Maria, tremano tutti i demoni!”. Che sarà se le Ave Maria sono 50 come in una corona? o 150, come in tre corone?
Esclameremo con S. Giovanni Bosco: “O Maria, Vergine potente, Tu grande e illustre difesa della Chiesa; Tu aiuto, aiuto mirabile dei Cristiani; Tu, terribile come un esercito schierato a battaglia; Tu, che da sola hai distrutto tutti gli errori del mondo; Tu, nelle angustie e nelle lotte, nelle necessità difendici dal nemico e nell’ora della morte accoglici nei gaudi eterni. Amen”.

mercoledì 13 aprile 2011

Gesù, guardando Lei e Giovanni dalla croce disse: Donna, ecco il tuo figlio! Ecco la tua Madre! (Giovanni 19,25-27). Maria, sotto la croce, è diventata per noi Madre nell'ordine della grazia. (Lumen Gentium N° 61).
Inno a Maria
 
Gioisci Regina
alla destra del Re eterno Gesù Cristo,
Agnello immortale e dominatore della terra.
Siedi vestita della luce splendente
del sole di giustizia
il Verbo incarnato,
che ti ha cinto di dodici stelle
a corona sul capo.

Regni sul trono di Gerusalemme celeste,
ammantata come sposa
che discende dal Cielo.

Mirabili son le tue luci
che rallegrano la santa città di Dio
posta su salde fondamenta
segnate dai dodici nomi
degli inviati del Messia.

Acclamano i salvati
a Colui che vince la morte
ed esultano con lo stesso tuo cantico di lode
nelle parole che sono spirito e vita.

Ai tuoi piedi la luna segna di luce
il dominio del tuo nome santo, o Maria,
che rinnova il mondo con la forza del tuo cuore
che accoglie il volere del Padre.

Amata e prescelta dal Signore,
di te la Parola ha fatto la sua via,
e su terreno buono
si è stesa l'ombra dell'Altissimo,
facendo germinare il frutto benedetto
del tuo seno, Gesù.

L'autore della vita da te ha preso vita,
e in te gioiscono tutte le creature.
Colui che ha chiamato dal nulla
le cose che sono, te ha creato
prima Stella del mattino
nel firmamento celeste del suo Regno.

Il Padre ti annuncia al mondo
Donna di salvezza,
guerriera forte in battaglia,
che rimedia al peccato di Adamo
con perfetta e nuova armonia.

Donna promessa dopo Eva,
resa immacolata dall'inizio,
stritoli il capo del nemico
con la potenza della Stirpe eletta e santa
dei testimoni di Gesù Cristo
che ti offre a noi come Madre.

Donna Vergine
Sposa e Madre,
santa Maria di Dio e dell'umanità,
ascolta ogni grido e accogli
le richieste della famiglia umana.

Vergine ineffabile e fedele,
Lucerna della Santa luce increata,
Serva del Dio vero che racchiudi in grembo
il mistero nascosto nei secoli.

Vello di rugiada celeste irrorato,
Scrigno inviolato del Regno di Dio
porti nel nome
la perla preziosa dell'Evangelo.

O Maria che dai inizio con la tua fede
all'adempimento di tutte le Scritture
della Legge e dei Profeti e apri all'eterna
Alleanza.

Onore del nostro popolo,
vanto di Gerusalemme,
amore di tutti i tuoi figli,
o tutta bella e sacra a Dio.

Tu vero tesoro da cui traiamo
cose nuove e cose antiche,
tu rete gettata nel mare per comando del Signore,
porti sotto gli occhi stanchi degli apostoli
la sorpresa di miracoli insperati.

Madre del pescatore, del seminatore,
dell'agricoltore e del buon pastore,
al tuo amore cede ogni amore.

Sposata a Giuseppe figlio di Davide,
nel tempio accogli la spada
predetta da Simeone
che colpendo la tua anima
raggiunge d'un colpo
la carne del Figlio di Dio, che è tuo.

Vediamo il tuo più grande dolore sulla via,
lì dove effondi lacrime
di quel Sangue divino
sparso sulla Croce del Signore.

Nuova e vera Madre
dei viventi credenti,
fontana d'amarezza che la brezza dello Spirito
al mattino muta
nella dolce gioia della Pasqua.

Il fuoco dello Spirito tempra i cuori
degli apostoli tuoi figli
intorno a quella mensa di unanime preghiera

dove l'acqua della Legge antica
tu fai cangiare sempre
nel vino buono dell'eterno amore.
Sali e svetti nella luce solare dell'Eterno
all'abbraccio concorde
della santa e beata Trinità
e la spada di dolore che ti è tolta
trafigge ormai sulla terra
il cuore nascente della Chiesa.

Ave Maria,
salutata da Gabriele e dai cori celesti.
Ave Maria vergine e sposa intemerata,
Vigna intatta, fontana sigillata,
agnella immacolata.

Serva del Signore in ascolto,
Vera gioia del Buon Pastore
nel gregge eterno,
spingi a entrare moltitudini di figli

al banchetto della vita.
Mare di tutte le grazie,
apri la porta della casa di Dio
perché possiamo vivere
per sempre nella pace.

Splendi di luce e indica la via a noi,
o Madre e Vergine prudente,
la cui lampada non si è mai esaurita.

Guidaci al porto o Stella del mare
e stringi i tuoi figli a te
che beata acclamano le genti,
alle nozze eterne dello Sposo.

A noi il tuo volto o clemente,
a noi i tuoi occhi o pia,
su noi il tuo manto stendi

o dolce Vergine Maria.
A te si levi un inno nel sacrificio di lode,
o piena di grazia,
a te il pianto dei figli sulla via del ritorno
al tuo rifugio, o Donna fra tutte benedetta,
Santa Maria.

Rivestici dell'abito nuziale
tessuto dal tuo amore
o mistica rosa del roveto ardente,
per il giorno senza fine
dell'eterno convito
nella terra promessa dal Signore.

Ave Figlia del Padre,
salve Madre del Figlio,
gioisci e rallegrati

Sposa e tempio dello Spirito Santo.
Amen.
(Rivista Araldi del Vangelo, Marzo/2006, n. 27, p. 34 - 35)

giovedì 3 marzo 2011

Bambini non nati
L'onore e la pietà

A T T E N Z I O N E
I fratelli e le sorelle che intendono partecipare alla Santa Messa ed al Convegno devono dare comunicazione entro martedì 8 marzo alla segreteria della Precettoria nazionale tramite telefono o e-mail



25-26-27 marzo (venerdì, sabato e domenica
Roma – Pontificio Ateneo Regina Apostolorum
Convegno Internazionale
Teologico-pastorale-giuridico
- venerdì 25 – ore 20 Santa Messa nella Basilica Papale di Santa Maria Maggiore, presieduta da S. Em. Rev.ma il Sig. Cardinale Ennio Antonelli Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia;
- sabato 26 dalle ore 8 alle 21 sessioni congressuali;
- domenica 27 – ore 8.30 Santa Messa presieduta da S. Ecc. Rev.ma mons. Domenico Cancian Vescovo di Città di Castello e delegato incaricato dalla C.E.I. per la Divina Misericordia; Sessioni congressuali;
ore 12 Angelus in Piazza San Pietro


martedì 8 febbraio 2011

Sub tuum praesidium confugimus, Sancta Dei Genetrix. Nostras deprecationes ne despicias in necessitatibus, sed a periculis cunctis libera nos semper, Virgo gloriosa et benedicta. Amen

venerdì 3 dicembre 2010

Fate Cenacoli di Preghiera
 
Dio è la nostra fortezza,
in Lui possiamo sempre rifugiarci.
Partendo dal Suo amore possiamo
sfidare i Suoi avversari, per poi, vincenti
cantare la potenza del Signore !
 
Calendario dei Cenacoli di preghiera organizzati dalla nostra Congregazione a Piacenza presso la Chiesa di San Giuseppe all'Ospedale di Piacenza - anno 2011



Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime,
prega per noi e per il mondo intero

domenica 7 novembre 2010

In ricordo di Natuzza Evolo
nel 1° anniversario della nascita al Cielo


“Il regalo mio è la chiesa!”
Natuzza

Amate Gesù e amatelo in una maniera straordinaria perché Lui è straordinario


I Cenacoli di Preghiera

I Cenacoli nascono spontaneamente come Gruppi di preghiera "Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime" ispirati alla spiritualità di Natuzza (Fortunata) Evolo.
Si costituiscono organicamente a Paravati il 15 settembre 1994, alla presenza dei responsabili dei gruppi già costituiti. Vengono denominati "Cenacoli Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime". Dall'esempio di Natuzza e da quanto Ella più volte ha comunicato, si può così delineare quella che è l'ídentità del Cenacolo:

1. "In questi anni ho appreso che le cose più importanti e gradite al Signore, sono l'umiltà e la carità, l'amore per gli altri e la loro accoglienza, la pazienza, l'accettazione e l'offerta gioiosa al Signore di quello che quotidianamente ci chiede per amore suo e delle anime, l'ubbidienza alla Chiesa. I nostri siano i Cenacoli di Gesù e di Maria, dove insieme allo Spirito Santo regni la carità e l'umiltà di Gesù, l'amore materno e premuroso della Madonna, fino a divenire un rifugio per le anime nostre e dei nostri fratelli.
2. Ho imparato anche che é necessario pregare, con semplicità, umiltà e carità, presentando a Dio le necessità di tutti, vivi e morti. Siano, come vuole la Madonna, Cenacoli di vera preghiera, perché la preghiera fa bene all'anima e al corpo, ci purifica e piano piano ci convertiamo al Signore. Per questo è necessario invocare lo Spirito Santo, ascoltare e meditare la Parola di Dio, dove è possibile adorare e e della Santa Eucaristia, pregare la Madonna Santo Rosario, ubbidire alla Chiesa, edificarci a da con la carità, l'umiltà e il buon esempio.
3. Diamoci con amore, con gioia, con carità e affetto per amore degli altri. Evitiamo l'ipocrisia e le divisioni; invece tendiamo all'unità, al disopra di viviamo la comunione più sincera, altrimenti facciamo soffrire Gesù.
4. Operiamo con opere di misericordia. Quando persona fa un bene ad un'altra persona non può rimproverarsi il bene che ha fatto, ma deve dire: Signore ti ringrazio che mi hai dato la possibilità di fare e deve ringraziare anche la persona che le ha messo di fare il bene. E' un bene per l'una e per l'altra. Sempre si deve ringraziare Dio quando si incontra l'occasione di poter fare del bene.
5. In ogni casa ci vorrebbe un piccolo cenacolo, di un'Ave Maria al giorno. Ci vorrebbe un cenacolo per ogni famiglia.
I Cenacoli vogliono vivere e operare all'interno Chiesa, come lievito, luce e sale, con lo spirito di quella prima comunità cristiana, che si trovava unita intorno all'insegnamento degli Apostoli, nella frazione pane, nella preghiera e nella comunione fraterna".


La preghiera nei cenacoli


Inizia con il segno della Croce.
Invoca lo Spirito Santo
Ascolta la Parola del Signore e la riflessione dei giorno.
Medita in silenzio

Prega sulla Parola
Offri una rosa alla Madonna: un Ave Maria e l'invocazione: Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime, prega per noi e per il mondo, intero.
Atto di affidamento
0 Vergine Maria, Madre di Gesù e Madre mia dolcissima, sono qui ai tuoi piedi mentre sorge un nuovo giorno, un altro dono dei Signore. - A te che mi vieni incontro affido tutto ciò che ho e sono. lo sarò tuo nella volontà, nel pensiero e nel cuore. Purifica, o Mamma, il mio cuore. Benedici e santifica ogni intenzione, previeni e accompagna anche le mie piccole azioni con la tua ispirazione materna. Rendimi santo, o Mamma buona. Santo come Gesù mi vuole e come il tuo Cuore mi chiede e ardentemente desidera. Io ti appartengo, sono tutto tuo e da Te aspetto ogni consolazione. Nel tuo cuore metto tutto il mondo. Salvalo! Amen.


Natuzza Evolo - di Paravati


Paravati è la frazione più popolosa e attiva del comune di Mileto con circa 3000 abitanti, nella provincia calabrese di Vibo Valentia.
L'attuale centro abitato, si estende su un insieme di colline dolcemente ondulate ed è attraversato dalla Statale 18 Salerno-Reggio Calabria.
Il centro storico di Paravati risulta caratterizzato da 3 rioni: "la lupa" esposta al sole di mezzogiorno, "la marina" da dove si porge lo sguardo verso il porto di Gioia Tauro e "la chiesa vecchia".
Il 23 Agosto 1924 nasce Natuzza Evolo, avvolta da un mistero che oggi gratifica la storia di Paravati.
A 20 anni sposa il compaesano Pasquale Nicolace nella chiesa Santa Maria degli Angeli. La giovane coppia va ad abitare in una povera casetta, testimone silenziosa di visioni, colloqui, canti, messaggi dell'aldilà, Natuzza viene definita "la radio che trasmette dalla dimensione dell'eterno". Nonostante i fenomeni, Natuzza diventa madre di 5 figli, oggi felicemente sposati.
La vita di Natuzza è semplice e umile, povera e nascosta, ma allo stesso tempo straordinaria, per il nascere e crescere di alcuni fenomeni di cui lei è ignara spettatrice e docile strumento.
Natuzza non è mai andata a scuola, non sa leggere né scrivere. Fin da bambina ha il dono della bilocazione e di parlare con l'angelo custode, un bambino di ottonove anni che la guida e la consiglia nel dare risposte che solo una persona colta potrebbe dare.

Vede Gesù, la Madonna, San Francesco di Paola, Padre Pio e altri santi. Vede i defunti e conversa con loro, ha sudorazioni ematiche più evidenti durante la Quaresima con l'aggiunta delle stimmate che si trasformano, a contatto con bende o fazzoletti, in emografie : testi di preghiera in varie lingue, calici, ostie, Madonne, cuori, corone di spine.
Fin da ragazza Natuzza capì che la sua missione è di dare una parola di conforto alla gente. Così la sua casa in tutti questi anni ha visto migliaia di persone passare da lei affidandole sofferenze, angustie, invocando conforto e luce. E lei, facendosi carico delle loro sofferenze, da a tutti una parola di conforto, di speranza e di pace, una risposta certa, il sorriso e la gioia.

Il mio testamento spirituale
 
"Non è stata una mia volontà - lo sono la messaggera di un desiderio manifestatomi dalla Madonna nel 1944. quando mi è apparsa nella mia casa, dopo che ero andata sposa a Pasquale Nicolace. Quando l'ho vista, le ho detto "Vergine Santa. come vi ricevo in questa casa brutta?" Lei mi ha risposto: "Non ti preoccupare, ci sarà una nuova e grande chiesa che si chiamerá Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle anime e una casa per alleviare le necessità di giovani, anziani e di quanti altri si troveranno nel bisogno". Allora ogni volta che io vedevo la Madonna, le chiedevo quando ci sarebbe stata questa nuova casa, e la Madonna mi rispondeva: "Ancora non è giunta l'ora per parlare". Quando l'ho vista nel 1986 mi ha detto: "L'ora è giunta". Io, vedendo tutti i problemi delle persone, che non c'e posto dove ricoverarle, ho parlato con alcuni miei amici che conoscevo e con il parroco don Pasquale, e allora loro stessi hanno formato questa Associazione. L'Associazione è per me la sesta figlia, la più amata.
Allora ero decisa a fare un testamento. Lasciai stare pensando che forse ero una pazza. Invece adesso ho riflettuto per volontà della Madonna. Tutti i genitori fanno testamento ai loro figli ed io lo voglio fare ai miei figli spirituali. Non voglio fare preferenza per nessuno, per tutti uguale! A me questo testamento sembra buono e bellissimo . Non so se a voi piace.
In questi anni ho appreso che le cose più importanti e gradite al Signore, sono l'umiltà e la carità, l'amore per gli altri e la loro accoglienza, la pazienza, l'accettazione e l'offerta gioiosa al Signore di quello che mi ha sempre chiesto per amore suo e delle anime, l'ubbidienza alla Chiesa.
Ho avuto sempre fiducia nel Signore e nella Madonna.
Da loro ho ricevuto la forza di dare un sorriso e una parola di conforto a chi soffre, a chi e venuto a trovarmi e a posare il proprio fardello che ho presentato sempre alla Madonna, che dispensa grazie a tutti quelli che hanno bisogno.
Ho imparato anche che é necessario pregare , con semplicità, umiltà e carità, presentando a Dio le necessità di tutti, vivi e morti .
Per questo la "Grande e bella casa" dedicata al Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime, sarà inunzitutto casa di preghiera rifugio di tutte le anime, luogo per riconciliarsi con Dio, ricco di misericordia, e per celebrare il mistero dell'Eucarestia.
Ho sempre avuto un'attenzione particolare per i giovani, che sono buoni ma sbandati. Che hanno bisogno di una guida spirituale, e di persone, sacerdoti e laici,. che gli parlano di tutti gli argomenti. meno di quelli del male.
Datevi con amore, con gioia, con carità e affetto per amore degli altri.
Operate con opere di misericordia. Quando una persona fa un bene ad un'altra persona non può rimproverarsi il bene che ha fatto, ma deve dire: "Signore ti ringrazio che mi hai dato la possibilità di fare il bene" e deve ringraziare anche la persona che le ha permesso di fare il bene. E' un bene per l'una e per l'altra. Sempre si deve ringraziare Dio quando si incontra l'occasione di poter fare del bene.Così penso che dobbiamo essere tutti e in particolar modo coloro che vogliono dedicarsi all'Opera della Madonna, altrimenti non ha valore.
Se il Signore vorrà, ci saranno sacerdoti, ancelle riparatrici e laici che si dedicheranno al servizio dell'Opera e alla diffusione della devozione al Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime.
Se volete accettate queste mie povere parole perchè sono utili per la salvezza della nostra anima. Se non vi sentite, non abbiate timore perché la Madonna e Gesù vi ameranno lo stesso. Io ho avuto sofferenze e gioie e ne ho ancora: ristoro all'anima mia. Rinnovo il mio amore per tutti. Vi assicuro che non abbandono nessuno. Voglio a tutti bene. E anche quando sarò dall'altra parte, continuerò ad amarvi e a pregare per voi. Vi auguro che siate felici così come sono io con Gesù e la Madonna".
Natuzza Evolo, 11 febbraio 1998.


Natuzza, la fondazione e i cenacoli di preghiera
 
"Non è stata una mia volontà - ricorda Natuzza. Io sono la messaggera di un desiderio manifestatomi dalla Madonna nel 1944 quando mi è apparsa nella mia casa, dopo che ero andata sposa a Pasquale Nicolace. Quando l'ho vista, le ho detto "Vergine Santa, come vi ricevo in questa casa brutta?" Lei mi ha risposto: «Non ti preoccupare, ci sarà una nuova e grande casa per alleviare le necessità di giovani, anziani e di quanti altri si troveranno nel bisogno e una grande chiesa che si chiamerá Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle anime»".
Così il 13 maggio 1987, su ispirazione di Natuzza e con l'assenso del Vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, Mons. Domenico Cortese viene costituita l'Associazione denominata "Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime", che successivamente diviene Fondazione di religione e di culto, approvata con decreto dal Vescovo, civilmente riconosciuta dal Ministero dell'Interno dello Stato Italiano e annotata al n. 140 del Registro delle Persone Giuridiche presso la Prefettura di Vibo Valentia. In quanto iscritta al al n° 379 del Registro Regionale di Volontariato, la Fondazione è una ONLUS.
Lo spirito che guida nel suo essere e in ogni suo operare la Fondazione, è costituito dalla volontà di Natuzza, manifestata nel suo testamento spirituale.
Con l'acquisizione di terreni e vecchi fabbricati radicalmente ristrutturati, la Fondazione da vita a un primo insediamento operativo e sede della stessa: il Centro Anziani "Mons. Pasquale Colloca" e in seguito al Centro Servizi alla Persona "San Francesco di Paola", in fase di completamento.
Per volontà di Natuzza e sotto sua indicazione viene realizzata la Statua del Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime. "La Madonna - racconta Natuzza - è bellissima! Mi appare molto giovane, come una ragazza di 1516 anni, vestita di bianco, con la pelle scura, sollevata da terra e tutta piena di luce: «Io sono la Mamma tua e di tutto il mondo. Io sono il Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime»". La statua la rappresenta con le braccia aperte, leggermente inclinata in avanti come una mamma che si piega ad accogliere il figlio.
Ed è in nome e per volontà della Madonna, venerata sotto questo titolo, che nascono i Cenacoli di Preghiera, riconosciuti dal Vescovo e diffusi in Italia e nel mondo. Ogni anno migliaia di fedeli si ritrovano a Paravati per festeggiare solennemente il Cuore Immacolato di Maria rifugio delle Anime.
E la Madonna, rinnova il suo accorato invito a moltiplicare i Cenacoli per la conversione delle anime, per la riparazione dei peccati e la pace nel mondo.

Natuzza e la Chiesa
 
Eppure, in un passato ormai lontano, l'atteggiamento della Chiesa non era favorevole a Natuzza. Anche lei, purtroppo, come Padre Pio e altre personalità mistiche, nel 1940 ha subito la sfortuna di una "diagnosi a distanza" di padre Agostino Gemelli, che, pur non avendola mai incontrata, l'ha bollata ugualmente come isterica. Gemelli consigliava al vescovo Paolo Albera di tenersi lontano, indifferente, sostenendo che in questo modo i suoi fenomeni sarebbero svaniti.
Svanirà invece la prudente diffidenza delle autorità ecclesiastiche, di fronte all'"ottima impressione" ricevuta dalla vita umile, povera e obbediente di Natuzza. Come ha detto, dopo averla conosciuta, un gran fustigatore dei costumi come il gesuita padre Bartolomeo Sorge, ex direttore de «La Civiltà Cattolica», «l'umiltà, se uno ce l'ha, traspare anche se sta zitto. Se uno non ce l'ha, anche se dice ad alta voce "sono umile", si capisce che è un gran superbo. Natuzza è un'anima umile e questo è il segno della presenza di Dio... Il secondo aspetto che mi ha colpito davvero molto è la sua preghiera, lo spirito di adorazione e di amore che questa donna offre al Signore. Quando questi due elementi vanno insieme, si può stare tranquilli che c'è un'opera di Dio sostanziale».
Il nuovo vescovo di Mileto, monsignor Domenico Tarcisio Cortese, più volte ha espresso pubblicamente il suo giudizio estremamente positivo su Natuzza, sottolineando come sia «una donna di pazienza, di grande fede, che obbedisce alla Chiesa e non si è mai lasciata strumentalizzare dal denaro, non ha mai ceduto a questa tentazione che avrebbe potuto renderla miliardaria, con le folle che vanno da lei... Natuzza non costituisce un problema per la Chiesa, il problema è semmai la gente che va da Natuzza, perché spesso le chiedono di tutto e di più. Io penso che la maggior parte delle persone escano dalla sua casa con una serenità di spirito che non facilmente si ottiene andando dai padri spirituali. E quindi una persona che va molto rispettata».
P.S.:  Per sapere di più sulla vita e i carismi di Natuzza Evolo bisogna leggere i sette volumi del professor Valerio Marinelli, Edizioni Fondazione del Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime.

La Madonna ha un progetto per noi: La Villa della Gioia

In questi anni Natuzza ha parlato del grande progetto che la Madonna ha preparato per noi. Si chiama "La villa della gioia". La Madonna le ha fatto vedere e visitare come fosse già realizzato. Nella Villa della gioia c'è l'attuale Centro Anziani "Mons. Pasquale Colloca" e il Centro Servizi alla Persona "San Francesco di Paola in fase di completamento. In futuro ci sarà il Centro "Ospiti della speranza" per malati terminali, con annesso "Villaggio del Conforto", che servirà ad ospitare i familiari degli ammalti.
Questo Centro attraverso il "Viale della Misericordia" porterà al grande complesso dedicato alla riabilitazione, dal nome "Recupero della speranza".
Il tutto, attraverso il "Viale della salvezza" porterà alla chiesa dedicata al Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime.
La grande e bella chiesa ha la forma di un grande cuore aperto, il cuore della Madonna, rifugio di tutte le anime, e dentro un piccolo cuore, il cuore di Natuzza che nel suo grande amore ci porta a Gesù, a Maria, ai fratelli. Avrà una capienza di 3.000 posti a sedere e un piazzale che potrà contenere fino a 15.000 persone.
E' il grande desiderio della Madonna e di Natuzza.
Il 30 maggio 2006 Natuzza ha dato inizio ai lavori del primo lotto della grande e bella chiesa, con la prima colata di cemento.

MEDITAZIONE:
il valore di un Ave Maria
 

  di don Marcello Stanzione *
 
Notizia del 09/12/2008 stampata dal sito web www.lucisullest.it


Pochi cristiani, benché istruiti, la conoscono. Eppure, la salvezza del mondo cominciò con l’Ave Maria: da essa dipende anche quella di ognuno in particolare. L’Ave Maria è una rugiada celeste che bagna la terra dell’anima, perché porti frutto a suo tempo. E’ indizio probabile di dannazione il recitarla con avversione, tiepidezza e negligenza (Monfort). Seminiamo perciò le Ave Maria, ovunque ed in ogni tempo. Beate le azioni chiuse fra due Ave Maria. Queste le lodi dell’Ave Maria, cantate da San Luigi Maria Grignon de Monfort (Trattato 252):

1. E’ la più bella delle preghiere, dopo il Pater.
2. E’ il complimento più perfetto che si possa fare a Maria Santissima, poiché è quello che Dio stesso Le fece fare dall’Arcangelo Gabriele per guadagnarsene il Cuore. Con esso ce le guadagneremo infallibilmente anche noi, se lo diremo come si deve, cioè con: Attenzione – Devozione – Modestia.
3. E’ il nemico del ...
... diavolo, che pone in fuga.
4. E’ il martello che lo schiaccia.
5. E’ la santificazione delle anime.
6. E’ l’allegrezza degli Angeli.
7. E’ la melodia dei predestinati.
8. E’ il cantico del Nuovo Testamento.
9. E’ il diletto di Maria.
10. E’ la gioia della Santissima Trinità.
11. E’ un bacio casto ed affettuoso a Maria.
12. E’ una rosa vermiglia che Le si presenta.
13. E’ una perla preziosa che Le si offre.
14. E’ una coppa di miele che Le si porge. 



In conclusione: Siamo perciò pregati vivamente, per l’amore che portiamo in Gesù e Maria, DI RECITARLA FREQUENTEMENTE, SPECIALMENTE DICENDO IL Santo Rosario. Nel momento della morte benediremo il giorno e l’ora in cui ci avremo creduto, perché, dopo avere seminato nelle benedizioni di Gesù e di Maria, raccoglieremo benedizioni eterne in Cielo.

ATTI DI FEDE CONTENUTI NELL’AVE MARIA
Ave

Fede nell’esistenza degli Angeli, messaggeri celesti agli uomini. Devozione all’Arcangelo Gabriele, messaggero dell’Incarnazione ed al nostro Angelo Custode.
Maria
Fede nella grandezza e potenza di questo Nome. Devozione verso di Esso, invocandolo con rispetto, amore e fiducia.
Gratia plena
Fede nel mistero della pienezza della grazia in Maria, fin dall’istante della Sua Immacolata Concezione. Devozione nel conservare gelosamente o nel prontamente riacquistare con la Confessione o con l’Atto di Contrizione o di Dolore, la grazia, senza la quale nulla possiamo fare, ma con la quale tutto ci è possibile.
Dominus tecum
Fede nell’unione di Dio con l’anima di Maria e con ogni anima, con la grazia, che è Dio in noi. Devozione di fare sempre la Volontà di Dio, affinché Egli sia sempre con noi.
Benedicta tu in mulieribus
Fede nell’eccellenza di Colei che è Vergine singolare, primogenita e prediletta fra tutte le creature. Benedetta da Dio, procura che lo sia pure da noi e da tutte le generazioni con una vera Devozione e con l’Apostolato Mariano.
Benedictus fructus ventris tui Jesu
Fede nel mistero dell’Incarnazione. Devozione al Nome di Gesù, davanti a cui piegano il ginocchio gli abitanti del Cielo, della Terra e degli Abissi. Non vi è altro Nome per cui possiamo essere salvi e ricevere l’eterna benedizione del Padre celeste.
Sancta Maria
Fede nella santità di Maria. La devozione a Maria è la via più breve, facile e sicura per raggiungere anche noi la santità a cui tutti siamo chiamati.
Mater Dei
Fede nella divina Maternità di Maria e nella Sua perpetua Verginità. Devozione all’Angelus, che ci ricorda ogni giorno che Maria, diventando Madre del Cristo, è diventata pure Madre nostra.
Ora pro nobis
Fede nella Mediazione di Maria. Devozione al Santo Rosario, con cui mettiamo in esercizio la Mediazione di Maria.
Peccatoribus
Fede nella misericordia di Maria e nella gravità del peccato. Devozione nel pregare per i peccatori Colei che la Chiesa invoca quale Avvocata e Rifugio dei peccatori.
Nunc
Fede nell’assoluto nostro bisogno della grazia e nella continua, amorosa ed efficace protezione di Maria, che Lei esercita elargendoci le grazie attuali. Devozione al pensiero della presenza di Maria ed invocazione alla Virgo Fidelis, per ottenere la corrispondenza alla grazia, con cui possiamo diventare tutti santi.
Et in hora mortis nostrae
Fede nei Novissimi e nella vita futura e nell’aiuto speciale che Maria Santissima, Nostra Signora della Buona Morte, concede ai Suoi devoti in morte. Devozione all’esercizio mensile della buona morte e nel mettersi, ogni sera, nello stato in cui vorremmo trovarci in quel momento.
Amen
Fede e speranza nella gloria che ci attende. Devozione nel ripetere l’Amen della sottomissione alla Volontà di Dio e dell’unione al Suo beneplacito in tutte le circostanze della vita, dolorose o liete.

* Don Marcello Antonio STANZIONE, Parroco di Santa Maria Nova

Ave, Maria, gratia plena. Dominus Tecum. Benedicta Tu in mulieribus et benedictus fructus ventris Tui, Jesu. Sancta Maria, Mater Dei. Ora pro nobis peccatoribus, nunc et in hora mortis nostrae. Amen.

martedì 21 settembre 2010


La Signora di tutti i Popoli


L'Amore di Dio, il Cuore di Maria, il cuore dell'uomo

L’Amore di Dio, quando è accolto, inonda, penetra nel più intimo dell’animo umano.
Non si può restarne digiuni anche per un solo attimo dopo averlo assaporato.
Questo Amore esige Amore perché il cuore dell’uomo tutto preso, tutto avvolto e immerso in esso non vuole uscirne più, vuole rimanervi, e l’unico modo per rimanervi è quello di amare altrettanto quanto Dio ama, e sapendo che non si può eguagliarlo e nell’intensità e nella quantità, l’unico modo di amare nella sua stessa misura e nel suo stesso grado è quello di chiedergliene ancora e di più al punto tale da essere trasformato, conformato ad esso, in modo da essere uno con Lui, da essere uno con l’infinito Amore di Dio.
Da ciò si può capire il gran mistero, il fascino di Maria, perché tutto quello che è stato detto finora è avvenuto in Lei in maniera perfetta e completa, in Lei si realizza il capolavoro di Dio.
Come si può perciò non amare Maria, oggetto dell’amore di Dio?
Chi ama Dio, non può non amare quel che Lui ama infinitamente.
Conformarsi all’amore di Dio significa amare Maria, e amare Maria significa amare Dio che ha posto la sua dimora in Lei.
A Maria Dio ha affidato questa missione eterna: far conoscere il suo stesso Amore agli uomini che Lui ama.
Ogni uomo che vuole vivere come Maria non può non conoscere e sperimentare nella propria vita questa sublime presenza divina.
Ma c’è di più; si può penetrare ancora di più nel mistero di Maria entrando maggiormente nel mistero di quell’Amore divino che si perpetua, si rinnova continuamente tra Maria e il suo Signore.
Come è possibile questo?
La Sacra Scrittura ci dice che "Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore" (Lc 2,19).
Abbiamo, quindi, un punto di riferimento nel Cuore di Maria.
Ma cos’è questo Cuore? Come difendere questa dimensione intima di Maria, che taluni riducono a puro e svenevole sentimentalismo e ad un’ulteriore e inutile interposizione fra l’uomo e Dio?
In verità, la stessa Sacra Scrittura ci dice che Dio sa quel che c’è nel cuore di ogni uomo (cfr. 1Gv 3,20). Ed è la stessa Sacra Scrittura a dirci quel che Maria serbava nel suo Cuore: serbava la realizzazione di tutti quei misteri divini che la circondavano e la coinvolgevano, ma in più li meditava, li elaborava, ne faceva un motivo di ulteriore riflessione su Dio, sul suo Amore e su se stessa, sul proprio ruolo di Madre all’interno della storia della salvezza che si realizzava con l’incarnazione, la passione, la morte e la resurrezione del suo Figlio Gesù.
Inoltre, la Chiesa riconosce nel Magnificat di Maria una missione che continua ancora nella gloria dei beati, per l’eternità Ella ripete: "L’anima mia magnifica il Signore…" (Lc 1,46 e ss.).
Chi può più perfettamente cantare la grandezza di Dio se non colei che è stata ricolmata da tale grandezza ed è il ricettacolo prediletto dell’Amore divino?
L’amore cerca l’amore, l’amore vuole specchiarsi in se stesso, e questo è ciò che avviene tra Dio e la creatura che si apre a Lui. In Maria abbiamo l’esempio massimo di questo rapporto tra Dio e la creatura.
Quali obiezioni si possono, dunque, muovere dinanzi a questa realtà oggettiva?
E’ ancora la Sacra Scrittura a parlarci del cuore, e con esso spesso indica la cattiva o la buona disposizione dell’uomo, la sua volontà, le sue inclinazioni, le mozioni del suo spirito.
Ora, consapevoli di questo, non ci resta altro che entrare nel Cuore di Maria.

Ma come si fa ad entrare nel Cuore di Maria?

E’ la stessa S. Vergine a darci la risposta; nel messaggio del 1-1-1987 ci dice così: "Desidero che entriate nel mio Cuore con tanta umiltà e tanto amore, desidero che recitiate ogni giorno il Rosario, desidero che vi comunichiate, che vi confessiate in modo da essere sempre più degni dell’amore di Cristo".
Innanzi tutto, ci vengono richieste due fondamentali disposizioni dell’anima: l’umiltà e tutto l’amore che sappiamo esprimere.
Ci viene richiesta l’umiltà perché Maria non solo è l’umile ancella del Signore alla quale tutti noi cerchiamo di assomigliare e conformarci, ma anche perché il suo Cuore Immacolato è il santuario in cui Dio ha preso stabile dimora. Maria, infatti, è chiamata Casa di Dio, Santuario di Dio.
Ci viene richiesto tutto l’amore di cui siamo capaci perché il motivo principale per cui si entra nel Cuore di Maria è quello di trasformare e uniformare il nostro amore a quello di Dio.
L’espressione "…in modo da essere sempre più degni dell’amore di Cristo", non significa altro che cercare tutti quei mezzi per continuare a rimanere nel suo Amore - tornano a proposito le parole di Gesù: "Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti rimarrete nel mio amore." (Gv 15,9-10) – in modo tale che il nostro amore diventi sempre più simile al suo, degno di essere paragonato al suo, così da poter dire con S. Paolo: "Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me." (Gal 2,20).
Ma questa unione ha bisogno di una continua comunione. Infatti, come si può sostenere che due persone sono unite se non vi è una certa assiduità tra di loro? E come vi può essere assiduità se non vi è dialogo, condivisione?
Per questo la S. Vergine ci indica tutti quei mezzi che rinnovano e continuano il dialogo con Dio, ci esorta a pregare ogni giorno con il S. Rosario, ci invita ad incontrare Gesù nell’Eucaristia, ci spinge a rinsaldare questa unione nel sacramento della Riconciliazione.
Con il S. Rosario teniamo presente quel mistero divino che ha la sua eccellenza nella vera presenza divina che è l’Eucaristia. Il S. Rosario, perciò, si può dire che abbia due funzioni: una è quello di prepararci e introdurci all’incontro con Gesù Eucaristia, l’altra è quello di rendere quanto più fruttuoso questo incontro e di tenere viva nella nostra coscienza questa comunione con il Signore.
L’Eucaristia è, come si è detto, l’incontro, la comunione per eccellenza. Non è il caso qui di parlare dell’assoluto valore della comunione eucaristica che necessita di una trattazione particolare, ma diamo qualche piccolo suggerimento per chi vuole entrare nell’ottica dell’offerta di sé per diventare un tutt’uno con l’Amore.
Innanzi tutto, è necessario un atteggiamento di ascolto; osserviamo il silenzio nel nostro intimo, accogliamo il Signore che viene nei nostri cuori solo con queste parole: "Parla Signore, il tuo servo ti ascolta." (1Sam 3,10).
Un’altra disposizione d’animo è quello della massima fiducia, dell’assoluto abbandono, come si diceva prima, infatti, "Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa." (1Gv 3,20), perciò è superfluo affannarci per presentargli le nostre pene, le nostre preoccupazioni, Egli sa già tutto e sa che abbiamo bisogno del suo aiuto, chiede solo di fidarci di Lui essendo consapevoli che ci soccorrerà.
Infine, è necessario farsi attrarre dal suo Amore, e non c’è nulla di più attraente se non quello di farsi dono. Gesù Amore si dona a noi e noi ci doniamo all’Amore, uniti in questa offerta, e avendo la pienezza dello Spirito Santo, sale al Padre un sacrificio perenne a Lui gradito per la salvezza del mondo (cfr. Messale Romano).
In questa offerta sublime vi è naturalmente la presenza di Maria: come ai piedi della Croce, Maria si univa all’offerta del Figlio a Dio Padre, così nella comunione eucaristica Maria si unisce a ciascuno di noi.
Alla luce di queste riflessioni, non è difficile comprendere l’atto di offerta durante la S. Comunione per la salvezza dei nostri fratelli insegnataci dalla S. Vergine.

O Gesù, è dolce averti nel mio cuore, desidero ardentemente il tuo Amore.
Il tuo Sacro Cuore misericordioso supplico, adoro, prego ed amo chiedendo per le sue Sante virtù, lo scioglimento di quei cuori ormai impietriti, la purificazione e l’infervoramento per accostarli così al Ss. Sacramento di cui tu, o Gesù mio, ci fai parte.
(1-8-1987).

Un altro mezzo per essere in comunione è l’accoglienza e l’offerta a Gesù della malattia, dei sacrifici, delle umiliazioni e di tutto quello che comporta una sofferenza nella nostra vita, applicando le stesse intenzioni che sono state evidenziate prima, cioè la conversione dei nostri fratelli.
Anche in questo caso vale lo stesso principio che è stato detto sopra a proposito della comunione eucaristica. Con la propria sofferenza ognuno partecipa alla sofferenza redentiva del Cristo (cfr. Giovanni Paolo II, Salvifici doloris), ma nella sofferenza vi è anche la presenza costante di Maria che rinnova il suo stare presso la croce dei suoi figli così come ha fatto con il Figlio Gesù.
Il suo stare presso la Croce, poi, non è un semplice assistere, ma un partecipare nella comunione d’amore che si fa dono sublime ed estremo in unione al sacrificio del Figlio per la salvezza dell’uomo.
Allo stesso modo Ella partecipa alla nostra sofferenza in virtù della sua missione eterna di Madre. D’altronde, non potrebbe esser altrimenti dal momento che Gesù ce l’ha affidata per Madre proprio dalla Croce (cfr. Gv 19,26-27).
Per le sue mani, noi possiamo offrire noi stessi a Dio per la salvezza di tutti gli uomini sparsi nel mondo, offerta che si realizza in unione al sacrificio perfetto che Gesù fece una volta per tutte donando se stesso sulla Croce per la salvezza dell’umanità.
Il sacramento della Riconciliazione serve a ricongiungere quel filo che ci mantiene in comunione con Dio e che talvolta noi spezziamo tirandolo con troppa veemenza. Ci riconcilia, in Cristo, con il Padre, con i nostri fratelli, con noi stessi, in modo tale da restare pienamente nella comunione d’Amore che da Dio si comunica a noi, e da noi ai nostri fratelli.
Anche in questo sacramento si può sperimentare la presenza di Maria. Ella che è Signora del perdono e Madre di misericordia ci spinge con amorevole incoraggiamento verso l’abbraccio del Padre.
Abbiamo, dunque, parlato dell’entrare in comunione con Maria e, in Lei, con Dio. Tutto questo è l’essenza della consacrazione di noi stessi al Cuore Immacolato della Madre del Cielo, e fa sì che diventiamo autentici testimoni della grandezza di Dio e cooperatori di quel regno di giustizia, di carità e di Pace che il Signore tramite sua Madre vuole edificare.
Sappiamo che la consacrazione per eccellenza è quella battesimale, ma il farsi dono consapevolmente per entrare in più stretta comunione con Dio nel Cuore Immacolato di Maria, lascia libero spazio all’opera incominciata in noi con il Battesimo dallo Spirito Santo Amore fino al perfetto compimento con l’eterna visione di Dio.

Luigi Maria

Tratto da: http://www.rocciadibelpasso.it/luigimaria1.htm