sabato 4 ottobre 2008

Omaggio a San Francesco
PREGHIERA DEL CARISMA DEL TEMPLARE CATTOLICO ITALIANO

Dio solo… tu però…

Dio solo può dare la fede;
tu, però, puoi dare la tua testimonianza.

Dio solo può dare la speranza;
tu, però, puoi infondere fiducia nei tuoi fratelli.

Dio solo può dare l’amore;
tu, però, puoi insegnare l’altro ad amare.

Dio solo può dare la pace;
tu, però, puoi seminare l’unione.

Dio solo può dare la forza;
tu, però, puoi dare sostegno allo scoraggiato.

Dio solo è la via;
tu, però, puoi indicarla agli altri.

Dio solo è la luce;
tu, però, puoi farla brillare agli occhi di tutti.

Dio solo è la vita;
tu, però, puoi far rinascere negli altri il desiderio di vivere.

Dio solo può fare ciò che appare impossibile;
tu, però, potrai fare il possibile.

Dio solo basta a se stesso;
egli, però, preferisce contare su di te.

venerdì 3 ottobre 2008

Fare comunione per fare Chiesa

Un cristiano cattolico che voglia vivere in modo serio e responsabile la propria fede cercherà ogni giorno di cogliere cosa lo Spirito dice alla chiesa, di leggere i segni dei tempi, le attese più profonde dell’umanità, le urgenze di una chiesa che vuole essere sempre più fedele al suo Signore. Che cosa sperare allora per la chiesa e per il mondo di oggi e di domani? A quali domande di senso che sgorgano nel cuore di milioni di uomini e di donne, a quali attese e speranze dare voce e respiro, a quali “beatitudini” fare spazio nella storia concreta dell’umanità? Quali tratti deve assumere l’annuncio del vangelo affinché sia ancora e sempre autentica “buona notizia” rivolta a tutti e a ciascuno, messaggio che parla da cuore a cuore? Credo non si possa negare che le attese odierne siano in gran parte riconducibili a quelle lette e interpretate dal concilio Vaticano II: sono già trascorsi quarantatre anni dalla sua chiusura, ma quella “novella Pentecoste” chiede ancora piena ricezione e adeguata realizzazione da parte della chiesa. Ne era consapevole lo stesso Giovanni Paolo II che al culmine del suo testamento, in pieno anno giubilare del 2000, al termine di una rapida serie di annotazioni successive, si sofferma più lungamente a ribadire che il concilio è stato “un grande dono” dello Spirito che egli lascia come eredità “a quanti sono e saranno in futuro chiamati a realizzarlo”. D’altronde, era stato lo stesso Giovanni Paolo II con il suo magistero pontificio a definire il Vaticano II “la grande grazia del XX secolo” e la “bussola per la chiesa del terzo millennio”. Il suo successore Benedetto XVI avrà ancora come compito prioritario di proseguire la realizzazione del concilio e dovrà in particolare, ora che si sono dissolti i fantasmi di scismi nella chiesa, togliere ogni dubbio circa l’autorevolezza di quell’assise conciliare: non si può infatti sminuirne la portata attraverso un’ermeneutica riduttrice che rallenterebbe il rinnovamento della chiesa e lascerebbe in un dubbio paralizzante proprio i cristiani più esposti perché collocati alle frontiere vecchie e nuove della chiesa. Oggi non è necessario un nuovo concilio, ma occorre che le istanze suggerite dalla dinamica globale del Vaticano II siano raccolte e portate a piena maturazione, soprattutto dopo questi decenni che hanno visto un’accelerazione nei mutamenti sociali e un profondo cambiamento dello scenario planetario. Forse oggi più che mai è richiesta al papa una dote che sempre deve accompagnare chi presiede la chiesa nella carità: il sensus ecclesiae. Questo profondo “senso della chiesa” consente di lavorare con sollecitudine alla fondamentale compaginazione e comunione tra tutte le componenti ecclesiali. “Senso della chiesa” significa affermare l’ordo oggettivo richiamato dall’ecclesiologia conciliare che fa della chiesa una comunione di chiese locali presiedute dai vescovi: in questo ordo il riconoscimento delle chiese locali deve avvenire in una logica di comunione plurale e in una sinodalità, in un “fare cammino insieme” da parte di tutti i ministeri e le componenti ecclesiali. La comunione deve diventare forma esistenziale della chiesa, senza timori e senza paure, ma assumendo tutte le fatiche e i rischi che si presentano nel tentare di realizzarla e di viverla. Se veramente si instaura una spiritualità di comunione, allora si riuscirà anche a trovare strumenti e strutture efficaci perché questa comunione sia concreta e visibile.
(cf. Enzo Bianchi)
*****

Anche noi Templari di San Bernardo vogliamo fare "fatti" in tal senso. Per questo invitiamo tutti i fratelli e le sorelle di altre Associazioni, Congregazioni, Gruppi e Ordini neotemplari a pensare seriamente ad un modo fattivo per trovare in ciascun gruppo le ragioni che portano all'unità (più di quelle che paiono dividerci) e perseguirle cristianamente in seno alla Chiesa Cattolica Apostolica Romana, come chiaramente indicato da nostro Signore Gesù Cristo.

giovedì 2 ottobre 2008


SS. ANGELI CUSTODI
2 OTTOBRE - MEMORIA

Ti custodiscano in tutti i tuoi passi

Dai «Discorsi» di san Bernardo, abate (Disc. 12 sul salmo 90: Tu che abiti, 3, 6-8; Opera omnia, ed. Cisterc. 4 [1966] 458-462) «Egli darà ordine ai suoi angeli di custodirti in tutti i tuoi passi» (Sal 90, 11). Ringrazino il Signore per la sua misericordia e per i suoi prodigi verso i figli degli uomini. Ringrazino e dicano tra le genti: grandi cose ha fatto il Signore per loro. O Signore, che cos'è l'uomo, per curarti di lui o perché ti dai pensiero per lui? Ti dai pensiero di lui, di lui sei sollecito, di lui hai cura. Infine gli mandi il tuo Unigenito, fai scendere in lui il tuo Spirito, gli prometti anche la visione del tuo volto. E per dimostrare che il cielo non trascura nulla che ci possa giovare, ci metti a fianco quegli spiriti celesti, perché ci proteggano, e ci istruiscano e ci guidino. «Egli darà ordine ai suoi angeli di custodirti in tutti i tuoi passi». Queste parole quanta riverenza devono suscitare in te, quanta devozione recarti, quanta fiducia infonderti! Riverenza per la presenza, devozione per la benevolenza, fiducia per la custodia. Sono presenti, dunque, e sono presenti a te, non solo con te, ma anche per te. Sono presenti per proteggerti, sono presenti per giovarti. Anche se gli angeli sono semplici esecutori di comandi divini, si deve essere grati anche a loro perché ubbidiscono a Dio per il nostro bene.

Siamo dunque devoti, siamo grati a protettori così grandi, riamiamoli, onoriamoli quanto possiamo e quanto dobbiamo.Tutto l'amore e tutto l'onore vada a Dio, dal quale deriva interamente quanto è degli angeli e quanto è nostro. Da lui viene la capacità di amare e di onorare, da lui ciò che ci rende degni di amore e di onore.

Amiamo affettuosamente gli angeli di Dio, come quelli che saranno un giorno i nostri coeredi, mentre nel frattempo sono nostre guide e tutori, costituiti e preposti a noi dal Padre. Ora, infatti, siamo figli di Dio. Lo siamo, anche se questo attualmente non lo comprendiamo chiaramente, perché siamo ancora bambini sotto amministratori e tutori e, conseguentemente, non differiamo per nulla dai servi. Del resto, anche se siamo ancora bambini e ci resta un cammino tanto luogo e anche tanto pericoloso, che cosa dobbiamo temere sotto protettori così grandi?

Non possono essere sconfitti né sedotti e tanto meno sedurre, essi che ci custodiscono in tutte le nostre vie. Sono fedeli, sono prudenti, sono potenti. Perché trepidare? Soltanto seguiamoli, stiamo loro vicini e restiamo nella protezione del Dio del cielo.

Salmo Responsoriale Dal Salmo 90Il Signore manda i suoi angeli sul nostro cammino.Tu che abiti al riparo dell'Altissimoe dimori all'ombra dell'Onnipotente, dì al Signore: «Mio rifugio e mia fortezza, mio Dio, in cui confido». Egli ti libererà dal laccio del cacciatore, dalla peste che distrugge. Ti coprirà con le sue penne, sotto le sue ali troverai rifugio. La sua fedeltà ti sarà scudo e corazza; non temerai i terrori della notte né la freccia che vola di giorno, la peste che vaga nelle tenebre, lo sterminio che devasta a mezzogiorno. Non ti potrà colpire la sventura,nessun colpo cadrà sulla tua tenda. Egli darà ordine ai suoi angeli di custodirti in tutti i tuoi passi.


Santi Angeli Custodi

Nella storia della salvezza, Dio affida agli Angeli l'incarico di proteggere i patriarchi, i suoi servi e tutto il popolo eletto. Pietro in carcere viene liberato dal suo Angelo. Gesù a difesa dei piccoli dice che i loro Angeli vedono sempre il volto del Padre che sta nei Cieli. (Mess. Rom.)
L'Angelo Custode: nostra guardia vdel corpo e dell'anima, donataci da Dio per vegliare su di noi per preservarci dal male e spronarci al bene.
Egli vigila sui nostri sonni, ci difende dagli spiriti infernali, raccoglie il nostro «buon fare» e lo registra sul libro della vita.
Il numero degli Angeli è infinito.
Essi sono a custodia di ciascuno di noi, di ogni famiglia, di ogni casa,di ogni parrocchia, di ogni città, di ogni nazione.
Quando entriamo in un luogo è bene salutare per primo l'Angelo posto da Dio a sua custodia.
Egli è fedele al suo importante compito.

Dice S. Bernardo: «Bada bene di non offenderlo nè con pensieri,
nè con parole,
nè con opere,
perchè egli è presente in ogni tempo e in ogni luogo».

Invochiamolo pertanto con viva fede:

Angelo di Dio che sei il mio custode,
illumina,
custodisci, reggi e governa me,
che ti fui affidato dalla pietà celeste.
Amen.

Richiamiamo la sua presenza alla sera prima di metterci a riposo,al mattino appena desti e ogni qualvolta occorre un aiuto per l'anima e per il corpo.
Ne sperimenteremo la sua infallibile opera.

«Padre Celeste,
ringrazio la tua infinita bontà per avermi affidato,sin dal momento in cui l'anima mia è uscita dalle tue mani creatrici, ad un Angelo affinchè mi illumini, custodisca, regga e governi. E ringrazio anche te, mio Angelo custode, che mi accompagni ogni giorno nel viaggio di ritorno al Padre Celeste. Le tue sante ispirazioni, la tua continua difesa dai pericoli spirituali e corporali, le tue potenti preghiere presso il Signore sono per me un grande conforto e una sicura speranza»


mercoledì 1 ottobre 2008


LO SCUDO "FERMATI"

Come puoi vedere da questa immagine a grandezza naturale, lo Scudo del Sacro Cuore (conosciuto anche con il semplice nome di "Férmati") è un ovale di panno nel quale sono ricamate, o dipinte o (come in questo caso) intessute l'immagine del Cuore di Gesù e la duplice scritta: Férmati! il Cuore di Gesù è meco! e Venga il Regno Tuo!

L'origne di questa devozione risale alla note apparizioni di Paray Le Monial (fine del secolo XVII), nel corso delle quali Gesù manifestò a Santa Margherita Maria Alacoque l'amore che ardeva nel suo Cuore divino e la sua volontà di salvare gli uomini.

Tra le altre cose, il Signore raccomandò a Santa Margherita Maria di portare sul petto uno scudo raffigurante il Sacro Cuore così come ella lo aveva visto nel corso delle apparizioni.

La stessa parola usata - scudo - lascia intendere il significato dei questa devozione: chi lo indossa chiede all'amore del Signore di proteggerlo da ogni male; lo scudo è così la mite arma di chi ripone tutta la sua fiducia non nei mezzi umani, ma nella bontà del nostro Salvatore.

Perché "férmati"?

Marsiglia, secolo XVIII: la città è colpita da una pestilenza che sembra avanzare inesorabilmente. Una suora prende l'iniziativa di distribuire centinaia di "scudi" sui quali ha fatto scrivere la parola "fermati!": si tratta di un "ordine" rivolto all'epidemia che sembra non volersi arrestare.

Nel giro di poco tempo la peste "retrocede" e la città è liberata. Da allora in poi lo scudo sarà sempre accompagnato da questa scritta, che la fede dei devoti estende ai ogni genere di male temporale e spirituale.

tratto da Associazione Madonna di Fatima



La Consacrazione del sito

Sotto il vostro patrocinio, o Sacratissimi Cuori di Gesù e di Maria e San Michele Arcangelo, poniamo questo nostro spazio web, attraverso il quale solennemente ci impegniamo ad operare, nei limiti delle nostre possibilità, unicamente per la maggior gloria di Dio e per la salvezza di tutte le anime, annunciando, con l’ausilio di tutti gli Angeli e i Santi, fedelmente ed integralmente la Sua Parola, diffondendo l’insegnamento della Santa Chiesa Cattolica nella continuità storica del suo Magistero, in totale obbedienza al Sommo Pontefice, successore di Pietro.
Sacratissimi Cuori di Gesù e di Maria, consapevoli della nostra vocazione cristiana, rinnoviamo le promesse battesimali. Vi preghiamo con umiltà ed ardore di imprimere nei nostri cuori il vero amore sì che, liberi da ogni ombra di peccato, possiamo cantare degnamente le lodi del Signore, offrendoci liberamente quali docili strumenti nelle Sue mani.
San Michele Arcangelo, nobilissimo Principe della milizie celesti, che hai sconfitto Satana e tutti gli spiriti maligni, difendici dai nemici palesi ed occulti di Dio e della Santa Chiesa e procuraci la forza di amare con crescente zelo il Padre onnipotente e misericordioso, il nostro Salvatore Gesù, la dolcissima nostra Madre Maria e tutti gli uomini, nostri fratelli, creati dal Padre, redenti dal Figlio e guidati dallo Spirito Santo.
Vi preghiamo, dunque, di accettare come nostro dono, povero sì ma ricco di filiale devozione, questo sito che abbiamo intitolato “Templari di San Bernardo”, e di custodirlo ed alimentarlo con le vostre Grazie.
Come nostro dovere di servi inutili, piamente e con animo sincero, dichiariamo che quanto di utile all’esaltazione della Santa Chiesa di Cristo, unica arca di santificazione, ne procederà, tutto lo riconosceremo come ricevuto per la Vostra intercessione presso l’Altissimo.

Amen.

martedì 30 settembre 2008

"DEVOZIONE MARIANA"




COME COMBATTERE IL DEMONIO

CATENA D'AMORE
contro Satana e gli angeli ribelli

di DON RENZO DEL FANTE

In questa battaglia lunga e infida, che raramente dà soddisfazioni evidenti, i mezzi abituali di cui disponiamo sono:
1) Il vivere in Grazia di Dio, come membri fedeli della Chiesa.
2) L'ubbidienza operosa ai superiori familiari, civili e religiosi (Satana è il ribelle per eccellenza e odia la vera umiltà).
3) Partecipazione frequente (anche ogni giorno) alla Santa Messa.
4) Preghiera, personale e familiare, intensa e sincera.
- vivere con frequenza e devozione il sacramento della Confessione;
- avere un pentimento abituale delle nostre colpe;
- offrire di cuore il perdono a chi ci offende o perseguita e chiederlo lealmente agli altri, se siamo noi colpevoli;
- buona volontà e ordine nei propri doveri quotidiani;
- accettazione coraggiosa delle proprie croci;- scelta di mortificazioni libere e semplici, da compiere con criterio e con amore.
5) Pratica concreta della carità, nelle opere di misericordia corporali e spirituali. Per amore di Dio, occorre sforzarci a pensare bene, a parlare bene e a trattare bene il prossimo di ogni giorno.
6) Devozione intensa a Gesù Eucaristico. Egli nella Santa Messa rinnova la sua Passione e quindi la sua perfetta vittoria sul Demonio, e nella sua continua e attiva presenza nel Santo Tabernacolo ci è di rifugio, di sostegno, di conforto.
7) Devozione allo Spirito Santo, di cui siamo, anima e corpo, tempio vivo. Quanto furore si scatena nel Demonio, quando viene esorcizzato in nome del Battesimo e della Cresima che la persona ha ricevuto!

Umiltà di cuore

La devozione, da figli con la Mamma, alla Madonna, è garanzia per tutti di salvezza.
Ella è vera Mamma di Dio, e vera Mamma della Chiesa. Da Mamma di ciascuno di noi si comporta da persona che Dio ritiene indispensabile alla nostra «formazione» cristiana.
L'umile Regina dell'universo è la Signora degli Angeli e il terrore dell'Inferno. È per questo che con i pretesti più speciosi, il Diavolo cerca di «ridimensionare», o meglio, distruggere la devozione mariana nel popolo di Dio. E trova molti alleati anche dove non ci si aspetterebbe.
Rimane vero, sul piano della libera Provvidenza che è Maria l'incaricata a piegare e schiacciare la testa dell' antico Serpente.
Con la devozione alla Madonna, che porta alla purezza e semplicità di spirito, fiorisce pure la devozione a San Giuseppe, e a San Michele Arcangelo, al nostro Angelo Custode, ai nostri Morti.
È bene usare con fede umile, e quindi lontana dalla superstizione, segni e oggetti sacri (es.: segno di Croce, il Crocifisso, il Vangelo, la Corona del Rosario, l'Agnus Dei, l'acqua santa, il sale o l'olio benedetto, le Reliquie della Croce e dei Santi).
Occorre prudenza per non metterci nelle tentazioni, nei pericoli. E si faccia, nelle difficoltà, pronto ricorso a Dio con atti di amore e di pentimento, con tante giaculatorie.
Bisogna pure ricevere speciali benedizioni, o veri e propri esorcismi, che annullino l'odio di Satana e la cattiveria degli uomini.

Chi vogliamo aiutare

È la Provvidenza che fa tutto; noi ci mettiamo solo la buona volontà nel formare questa spirituale e luminosa catena di amore attorno a:
- le persone possedute o disturbate dal Demonio: alcune ne sono consapevoli, dopo aver fatto esami su esami clinici e aver speso capitali in cure e medicine; altre si ritengono invece solo dei poveri ammalati fisici o psichici, sballottati a destra e a sinistra;
- le persone realmente malefiziate, perché ritrovino la tranquillità e il benessere della salute e della famiglia;
- le persone superstiziose e fissate perché accettino nella vera fede e nelle cure mediche il giusto rimedio. Vorremmo portare aiuto anche a:
- i parenti, i superiori e gli amici degli ossessi, perché conoscano e indichino la strada giusta per i loro cari;- le persone malvage perché si convertano, e disfacciano il male da esse compiuto con il concorso del Demonio;
- le persone che nel campo scientifico (medici, psicologi, ecc.) hanno dovere di consigliare e curare. Che non vedano ingenuamente il Diavolo dove egli non c'entra, ma che non lo escludano, per principio preso, ove egli è responsabile;
- gli esorcisti, Sacerdoti o laici, perché adempiano questa missione con fede e coraggio, ma pure con umiltà, con prudenza e competenza. Col Diavolo non si scherza!

Una comunione di cuori

Lo scopo che ci proponiamo, che riguarda il settore ristretto dei posseduti da Satana, si concretizza in una iniziativa nuova, semplice e attuabilissima.
Ci proponiamo di consacrare alla lotta contro il Diavolo un'ora della nostra giornata. Intanto si è scelta un'ora di sera (pressappoco tra le ore 21 e le 22, secondo gli impegni di ciascuno). Vogliamo viverla in questo modo: - Richiamiamo queste intenzioni ogni sera, con un pensiero.
- Facciamo almeno una preghiera, con la mente o con le labbra, da soli o con altri, brevissima o lunga come le circostanze e i nostri doveri ci permettono.
- Compiamo in questa ora con grande amore il nostro dovere, qualunque esso sia, offrendolo a Dio in unione spirituale a tutte le altre persone che pregano e soffrono per lo stesso scopo.
Non c'è quindi nessun obbligo di nessuna formula speciale da recitare, di nessuna pratica specifica da compiere. Non c'è colpa se qualche volta ci si dimentica. Si rimedia più tardi o il giorno dopo.
A chi ha tempo e modo, consigliamo dopo il Rosario, la preghiera che può essere fatta anche in casa da qualunque persona, detta «Esorcismo di Papa Leone XIII».

I Sacerdoti esorcisti

I Sacerdoti, che vogliono far parte di questa santa «Catena d'amore», si impegnano a far l'esorcismo, nel modo che ciascuno ritiene più adatto, come se i sofferenti fossero presenti.
Penserà la Madonna, secondo la Sua chiara promessa, a mandare in aiuto le schiere degli Angeli e a radunare spiritualmente questa famiglia di Dio e sua. Con Maria, Regina dell'Universo e Madre della Chiesa, formeremo una valida barriera contro i Demoni.
Ai Sacerdoti è pure raccomandato di dedicare a questo santo scopo l'ultima parte della Liturgia delle Ore, e l'ultima corona del loro Rosario.
Per fare questo Esorcismo serale, che è in forma del tutto privata e senza neppure la presenza fisica degli ossessi e dei maleficiati, non occorre autorizzazione alcuna. Non si va incontro a nessun pericolo.
Partecipando a questa «Catena d'amore», umile espressione della «Comunione dei Santi», i Sacerdoti adempiono a un esplicito comando del Signore: «Cacciate i Demoni!», e accolgono un invito della loro Mamma Celeste.
Mentre compiono un prezioso atto di carità sacerdotale, accrescono in se stessi la Fede e la Grazia vincendo la pigrizia, la diffidenza e il rispetto umano.

Anelli preziosi

Può far parte di questa «Catena d'amore», aderendo a questo spirituale incontro di preghiera e di carità:
- ogni persona non abituata ai fuochi di paglia, ma che intenda perseverare serenamente nell'impegno preso;
- gli ossessi, i tormentati dal Diavolo, pregando come vi riescono, meglio se insieme ai loro parenti e amici;
- quegli infermi che han tanta fede e coraggio da pensare anche agli altri e vogliono portar loro aiuto spirituale di preghiera e sofferenza;
- le Suore di vita attiva o contemplativa, specialmente quelle che la carità ha messo a conoscenza diretta di casi tanto penosi;
- i medici e gli studiosi che affrontano con serietà e umiltà scientifica questo problema sia nello studio teorico, sia nei casi pratici;
- e Sacerdoti che si sentono ispirati a collaborare, almeno in questo modo che fa leva sulla «Comunione dei santi», alla liberazione degli ossessi e alla restaurazione della Fede nelle realtà soprannaturali.

A gloria di Dio

Il bene, che silenziosamente deriverà da questa piccola e grande opera, che già si sta diffondendo in Italia e all'Estero, andrà a vantaggio oltre che dei sofferenti cui è dedicata:- a chi vive in peccato mortale, che è la vittima più vera di Satana, ottenendo la grazia della conversione;
- a chi, per invidia o vendetta, si serve anche del Diavolo pur di nuocere al prossimo, perché si ravveda e si salvi, prima che venga la morte;
- ad affrettare nella Chiesa la soluzione pratica del problema degli ossessi, porzione del popolo di Dio che non può essere ignorata;
- a indebolire e sgretolare la forza delle sètte diaboliche, tra cui primeggia la Massoneria e tra le quali non mancano coloro che peccano contro lo Spirito Santo, adorando e servendo lo spirito del male.
Favorendo e attuando quest'opera voluta dal Cielo:
- si dà gloria a Dio nell'esercizio della Fede. Non è opinione di qualche teologo ma è verità di fede che esistono i Diavoli!
- si dà prova di Speranza. Si ricorre a Dio nella certezza che Lui può e vuole aiutarci.
Non esiste un Dio del bene e un Dio del male, in eterno conflitto! Dio è l'Essere infinito, l'infinito Amore; Satana è una povera, piccola creatura fallita per la sua stupida manìa di indipendenza;
- si attua la Carità. Si vive infatti la comunione con Dio (senza di Dio che possiamo fare?), col Paradiso, con la Chiesa del Purgatorio e della Terra. Ci si interessa sul piano umano e soprannaturale di persone che sono forse tra le più bisognose e insieme sono le più respinte;
- si affretta il trionfo del Cuore di Gesù e di Maria, i cui nemici sono i Demoni e gli uomini che volontariamente se ne fanno succubi e schiavi.

È un dono della Madonna!

Questa «Catena d'Amore» che poggia sulla Fede e realizza la Carità, è stata suggerita ed è benedetta dalla Madonna stessa, come si desume da quanto segue:
Milano, 4 gennaio 1972 «... Figliolo mio prediletto, eccoti qui ancora a ricevere le mie grazie, i lumi dello Spirito Santo e il mio aiuto. Ti voglio oggi dare un consiglio ed esprimere un desiderio che aiuterà te e coloro che lavorano con le stesse tue intenzioni e con uguale cuore:. desidero che formiate come una catena di amore attorno alle anime disturbate o possedute dal Maligno.
Invito perciò te e tutti i Sacerdoti che lo desiderano, e che sentono quanto sia importante allontanare il Demonio e aiutare coloro che soffrono, a unirsi a un'ora fissata, per recitare in loro favore l'esorcismo.
Io ti prometto che, se avrete fede, la recita dell' esorcismo avrà uguale effetto come se le persone sofferenti fossero presenti. Servirà questo modo di comunicare con Dio e con le anime a ravvivare la fede, a dare coraggio a coloro che non osano esporsi, e a rendere potente la vostra azione.
Vi invito a invocarmi come Signora degli Angeli e loro Regina. Io invierò in vostro aiuto i miei Angeli e la vostra potenza sarà grande. A sollecitare la preghiera, a ravvivare le speranze, a ricevere con più effetto questo esorcismo dato a distanza, inviterete i pazienti che lo possono o i loro familiari nel caso che essi siano ribelli, a unire i loro pensieri e il loro cuore in Dio con i Sacerdoti esorcizzanti.
È un dono, figlio mio, che vi faccio in questo periodo natalizio e benedico tutti coloro che, Sacerdoti, Suore e laici, vorranno aderire, offrendo le loro sofferenze e preghiere».
(Dai Messaggi di Mamma Carmela)

http://medjugorje.altervista.org/doc/inferno//combattere.html

lunedì 29 settembre 2008

29 settembre 2008
Ss. Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele - XXVI tempo ordinario (A) - P
DIO HA TRACCIATO IN CRISTO LA VIA MAESTRA

In quel tempo, Gesù, visto Natanaele che gli veniva incontro, disse di lui: "Ecco davvero un Israelita in cui non c'è falsità".
Natanaele gli domandò: "Come mi conosci?". Gli rispose Gesù: "Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico".
Gli replicò Natanaele: "Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele!". Gli rispose Gesù: "Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto il fico, credi? Vedrai cose maggiori di queste!".
Poi gli disse: "In verità, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto egli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell'uomo".
(Gv 1,47-51)
___________________________________________
MEDITAZIONE
"Vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell'uomo". Il sogno di Giacobbe (Gen 28,10-17), la scala misteriosa su cui salgono e scendono gli angeli del Signore, si realizza pienamente in Cristo quando viene "elevato" (Gv 3,14) in croce. La croce diventa la scala che unisce il cielo alla terra mentre abbraccia l'intera umanità, il ponte, secondo l'immagine cara a santa Caterina da Siena, gettato dall'infuocato amore di Dio per raggiungere l'uomo.
L'originaria, paradisiaca comunicazione fra il Creatore e la creatura viene ristabilita sulla croce. Dalla croce, come da fonte inesauribile, sgorga il flusso divino che purifica e divinizza l'uomo. Dalla croce Cristo manda lo Spirito che rinnova la faccia della terra. Dio ha tracciato in Cristo la via maestra per giungere fino a noi e l'uomo la percorre riconoscente pieno di stupore.
Su questa via camminiamo insieme, preceduti da Cristo, confortati dalla tenerezza della Madre di Dio, sostenuti dalla intercessione dei santi, accompagnati dagli angeli, da san Michele, "forza di Dio", da san Raffaele, "medicina di Dio", da san Gabriele "l'inviato di Dio" per annunciare anche a noi oggi che Dio ha posto la sua tenda fra noi.
__________________________________________
È bene ricordarci delle parole di un canto parrocchiale: "Se la speranzati ha fatto avanzare più della paura, avrai gli occhi aperti. Allora, potrai resistere fino al sole del nuovo giorno".
Un detto popolare assicura che dopo ogni inverno arriva la primavera, o che dopo il Venerdì Santo c'è sempre una Pasqua...
Concedimi, Signore, questa speranza perché, in mezzo alle prove e alle sofferenze, i miei occhi non ti abbandonino mai e possano vedere il tuo sole e la tua grazia
Mons. Mariano Crociata

Il Vescovo della Diocesi di Noto, Mariano Crociata, nuovo Segretario generale della CEI

Il Vescovo di Noto, monsignor Mariano Crociata, è stato nominato da Benedetto XVI nuovo Segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana (CEI).
Monsignor Crociata sostituirà così monsignor Giuseppe Betori, chiamato a ricoprire l'incarico di Vescovo di Firenze.
Nato nel 1953 a Castelvetrano (Trapani), ha studiato al Seminario Vescovile di Mazara del Vallo e ha conseguito la maturità classica. È stato alunno dell'Almo Collegio Capranica e ha frequentato i corsi di filosofia e teologia alla Pontificia Università Gregoriana, conseguendo il dottorato in Teologia. Ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale il 29 giugno 1979.
Ha svolto numerosi incarichi tra i quali: direttore dell'Ufficio catechistico diocesano; Arciprete-parroco della Chiesa Madre di Marsala, Vicario generale. È stato Assistente diocesano dell'Azione Cattolica e membro della Commissione centrale nel Sinodo diocesano. Docente di Teologia Fondamentale e Direttore del Dipartimento di Teologia delle religioni alla Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia.
Ha insegnato Teologia Fondamentale e Cristologia all'Istituto di Scienze Religiose di Mazara del Vallo. Il 6 ottobre 2007 è stato ordinato Vescovo di Noto. Monsignor Crociata è membro del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali dei Cattolici Italiani.
In una nota diramata questo giovedì, la presidenza della CEI ha accolto con “gioia e riconoscenza” la nomina di monsignor Crociata: “Il profilo intellettuale e spirituale del presule costituisce la migliore garanzia per l'importante incarico a lui affidato per il servizio alle Chiese che sono in Italia”.
Nel comunicare ai fedeli della sua diocesi la nuova nomina, il Vescovo di Noto si è detto pronto ad accogliere con “consapevolezza ecclesiale e pastorale” questo nuovo servizio di “umile cooperatore alla coesione e al lavoro collegiale dei Vescovi delle diocesi d’Italia”.
Monsignor Crociata ha poi invitato a riconoscere nella decisione del Papa “un segno di considerazione per la diocesi di Noto e, se così posso dire, per la nostra travagliata e amata Sicilia”.
“Leggo questo momento come una chiamata di Dio”, ha detto dicendosi convinto che “il bene si compie innanzitutto per la via dell’obbedienza e dell’adesione alla volontà di Dio”.
“Rinnovo così la convinzione di fede riposta nel mio motto episcopale, poiché è vero che nella croce di Cristo troviamo pace”, ha poi concluso.
Monsignor Crociata assumerà il nuovo ufficio il 20 ottobre prossimo.

Mons. Corrado Baducci
Morto a 85 anni l`esorcista e demonologo Balducci

Il 25 settembre 2008 è morto all'età di 85 anni monsignor Corrado Balducci, demonologo e teologo, per anni esorcista della diocesi di Roma. Il decesso risale al 20 settembre ma la notizia è stata data oggi dai familiari, a funerale già avvenuto. Monsignor Balducci è nato l'11 maggio del 1923. Molto stimato in Vaticano, è stato Prelato d'onore del Papa dal 1964. Era molto conosciuto per i suoi interventi a trasmissioni televisive su satanismo, occultismo, astrologia ed extraterrestri. Ha scritto diversi libri, tra cui Il diavolo esiste e lo si può riconoscere, dove spiegava come riconoscere una vera possessione diabolica da un caso psichiatrico. In Italia, aveva detto, i casi di indemoniati veri e propri verificati dalla Chiesa non sono più di una ventina all'anno, ma sono invece migliaia le richieste di aiuto che arrivano agli esorcisti da persone che credono di essere possedute da Satana, ma che in realtà sono malate o psicologicamente deboli.
Il demonologo era diffidente anche nei confronti di oroscopi e astrologia. Nelle profezie basate sugli astri, sosteneva, non c'è «un'attività del demonio che violenta la persona ma, senz'altro,il diavolo può tentare di diminuire la nostra fede, inducendoci ad andar dietro ai ciarlatani». Aveva denunciato anche i rischi della musica rock e metal che, in alcuni canzoni, indurrebbe messaggi subliminali satanici, che spingono al male o al suicidio.
VANGELO
Domenica 28 settembre, XXVI tempo Ordinario A

Dal vangelo secondo Matteo.
In quel tempo, disse Gesù ai principi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli; rivoltosi al primo disse: Figlio, và oggi a lavorare nella vigna. Ed egli rispose: Sì, signore; ma non andò. Rivoltosi al secondo, gli disse lo stesso. Ed egli rispose: Non ne ho voglia; ma poi, pentitosi, ci andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Dicono: «L'ultimo». E Gesù disse loro: «In verità vi dico: I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. E` venuto a voi Giovanni nella via della giustizia e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, pur avendo visto queste cose, non vi siete nemmeno pentiti per credergli».
Mt 21, 28-32
______________
Questa bella domenica ci invita ad essere solleciti per andare a lavorare nella vigna del Signore, anche se siamo recalcitranti. Il frutto della vite è la misericordia e il perdono offerto a quelli che stanno dalla parte dei peccatori e credono alla predicazione. Questo vuol dire il lavoro nella vigna: operare per la propria conversione.

Buona domenica pben

I PRIMI

I pubblicani e le prostitute vi passeranno davanti
nel regno di Dio perché hanno creduto.
(Mt 21,31s)

La fede nella presenza del Regno di Dio
trasforma anche il cuore impenitente
di chi ha sperato nella sola ricchezza,
senza occuparsi di eternità.

Egli è il re della sua esistenza,
tutto funziona secondo il suo dettame:
interessi personali, economia solida,
futuro di benessere, pochi amici.

Non esistono per lui poveri e bisognosi,
è solo al mondo, vive per lavorare
e col lavoro assicura la sua vita,
fatta di lunghe attese… bancarie.

Quando il pubblicano crede e
scende dal suo albero, come Zaccheo,
si trova tra le braccia di Cristo
pronto a vivere in modo nuovo.

La prostituta regna offrendo se stessa,
corpo e anima, soffocati dalla brama
del possesso, senza frontiere di bene,
in un mondo immemore e incapace di amare.

Avviene il miracolo della predicazione
che proclama il perdono rigeneratore,
il peccato è sconfitto dall’amore
che si lascia crocifiggere per il malvagio.

Il sapore amaro di ciò che si credeva
dolce, bello alla vista e utile per la vita,
interrompe improvvisamente il flusso
degeneratore del male radicato in noi.

Appare l’inganno del mondo caduco
e prepara il cuore a più grandi ascese;
l’annuncio apre gli occhi e l’anima
del pubblicano e della prostituita.

C’è chi sta alla finestra aperta sul mondo
perché si crede giusto e non contaminato
con la piazza e accusa i passanti ignari
dei suoi mali e delle sue angosce.

La salvezza è per tutti e la misericordia
è anche per lui; il suo cuore indurito
lo costringe a mentire a se stesso
perché non si schiera con i peccatori.

Misericordia e perdono toccano
chi è in ansia per il proprio peccato
e soffre senza trovare più un approdo
nel mondo che lo ha sempre ingannato.

Chi si diceva giusto rimane secondo
per sempre, perché non ha creduto
alla sua povertà da riscattare
con un amore più grande per Cristo.

Felice colpa, canta il mistico pastore,
che ci ha fatto diventare umili
riconoscendoci sufficientemente peccatori
per essere amati dal più grande Redentore.

Pben 28, ix, 2008