venerdì 26 dicembre 2008



LODE A MARIA

26 dicembre - Maria educatrice dei Martiri

A Te i nostri umili ossequi, o Regina beata!
Noi confessiamo quelle colpe che offuscano lo specchio della giustizia, che pesano sulle nostre coscienze. Noi offriamo tutto quanto abbiamo dovuto sopportare di miserie nei singoli, nelle famiglie, nelle classi e nella nazione: le sofferenze siano la nostra espiazione.
Siamo pronti a soffrire, o Madre dolorosa, fin quando tuo Figlio lo vuole, per il nostro bene.
Ma ti preghiamo oggi come nel passato che tu sia dolce Madre nostra!
Amen.
Ave Maria!

Card. Mindszenty

Da Ogni giorno una lode a Maria , Casa Mariana - Santuario Madonna del Buon Consiglio - Frigento (AV) 1987

giovedì 25 dicembre 2008


BAMBINO

E il verbo si è fatto carne
e venne ad abitare in mezzo a noi.

(Gv 1,14)

Bambino sei perché Figlio del Padre
bambino ancora tra tanti bambini
sei entrato nel gioco della vita
e hai saputo conservarti bambino.

Bambino nella povertà della nascita
bambino nel terrore della fuga
bambino sulle braccia tremanti di Simeone
bambino nel candore della disputa giocando coi dottori.

Bambino a Nazaret, sempre sottomesso,
bambino quando la Madre ti chiama a dare
disposizioni ai servi e nell’incanto del miracolo,
gusti il vino nuovo preparato da un bambino.

Bambino all’ombra dello Spirito
che il Padre proclama Figlio Bambino.
Bambino che fa camminare il paralitico
offrendo insperatamente il perdono dei peccati.

Bambino in tutte le opere ed i segni
che non ti esaltano perché fatti dal Padre per te;
bambino, giacché agisci sempre per Lui
senza attribuire nulla a te stesso.

E’ il bambino che gioca
moltiplicando seriamente i pani
facendo pescare grossi pesci miracolosi
risuscitando morti e baciando lebbrosi guariti.

Perché bambino, hai potuto dare te stesso
come acqua viva che zampilla eternamente
come luce che dirada le tenebre più oscure
come pane mangiato per la fame dei nostri cuori.

Bambino sei perché entri nella croce
accettando di non fare la tua volontà,
bambino perché sei generoso da morire per i cattivi
e scegli come compagno di gloria il malfattore.

Proprio perché bambino sei risorto fuori del tempo,
non ti consumi perché fonte inesauribile di vita nuova;
il Bambino è eterno e non muore mai
perché il Padre lo ama e lo fa vivere in noi.

Sei tanto bambino
che puoi far diventare bambini anche noi
per gioire della vita, dell’amore
facendo a gara chi é più bambino dell’altro.

Tu sei il Bambino Santo
che vuole nascere in noi
per farci diventare bambini
per il gioco del Regno dei cieli.

padrebenedetto 23-xii-2004

Con questa composizione evangelica, ho iniziato a scrivere ogni domenica, dalla data indicata sopra.

domenica 21 dicembre 2008

4 DOMENICA DI AVVENTO ANNO B

GABRIELE

L’angelo Gabriele fu mandato da Dio
In una città della Galilea


Gabriele scende a Nazaret di Galilea,
presso Maria sposa di Giuseppe: persone
e luoghi visitati dal mistero non più taciuto,
dall’inviato angelico annunciatore di salvezza.

Il Dio di Gesù Cristo è il Dio dell’azione,
è presenza nella storia degli uomini,
percepisce i palpiti nascosti dei cuori
e i gemiti degli animi spossati.

Ha creato l’uomo capace di comunione,
perché stesse con lui; ha impresso
sul volto umano la sua felicità eterna
ma l’uomo fugge e si nasconde.

Dio attraversa i secoli della storia
in cerca dell’Adamo ramingo:
Dove sei, figlio mio, dove sei?
Perché ti sottrai al mio sguardo amoroso?

Ho avuto paura – risponde – perché
non ti conosco. La coltre dell’oblio
si è dispiegata nel suo cuore coprendo
il ricordo del cielo, del padre, dell’amore.

Peccato! Eppure Dio non aveva fatto la morte
ma creato tutto per l’immortalità.
In questa accorata ricerca, Dio scende
fra gli uomini, e visita la Vergine Sposa.

Maria non fugge, non si nasconde, prega;
ama e attende con fiducia il compimento
della promessa eterna, la manifestazione
della vita nuova, annunciata da allora.

Un germoglio sboccia dal ceppo reciso,
virgulto antico da una umanità malata.
Quando, Signore? E l’angoscia riprende.
L’angelo risponde: ora, qui, in te, Maria!

L’annuncio celeste risuona
con certezza risoluta: è il Figlio di Dio
Altissimo che si fa carne d’uomo, fecondato
per la fede, nel seno della Vergine Madre.

Egli inaugura una umanità nuova di figli,
generati non da carne e sangue
ma dallo Spirito che dà vita ai morti,
ricomponendo nella valle le ossa aride.

Vieni dal cielo per noi corpo di carne,
volto umano di Dio che non si potrà più
dimenticare. La creazione nuova
è impaziente di vedere in essa l’impronta divina.

Vieni uomo-Dio per far rifiorire in noi
il divino dimenticato. Gabriele scende
per spalancare le porte celesti, non più
sigillate ma aperte e piene di speranza.

padrebenedetto 21, xii, 2008