III DOMENICA DI PASQUA anno B
OCCHIO SU DIO
Allora aprì la loro mente
all’intelligenza delle Scritture.
(Lc 24,45)
Lento il cammino della conoscenza
del Dio che si rivela nella nostra carne[1].
Preferibile un Dio numinoso, potente,
onnipresente e molto lontano[2].
Gesù entra nella storia del mondo[3]
e, come uomo, si presenta rivestito
di tutte le realtà che compongono
la vita, con il suo travaglio quotidiano[4].
Si china per portare le nostre sofferte
lacerazioni, fatiche, lacrime e poche gioie;
ha compassione di tutti[5], senza aver pietà
per se stesso: per questo si offre alla morte[6].
È difficile vedere Dio sul volto lacerato
del servo sofferente, imbrattato di sputi[7],
che porta la croce per necessità
di un disegno misterioso di salvezza[8].
Era necessario assumere la carne
fragile, indifesa, creatura di morte,
per entrare nel mondo di luce
che lui stesso inaugura da risorto[9].
E io non comprendo, sono confuso,
perché ancora non so riconoscerlo
risorto nella mia vita[10]; continuo
a non credere che la sua vittoria è per me[11].
Aprire gli occhi delle fede, per vedere luce,
è molto di più che riconoscerlo vivo[12]:
non è un fantasma, si nutre e cammina,
ma non muore più, è semplicemente vivo[13]!
In Lui tutto il mondo vive[14], la storia
ricomincia il suo corso, gli uomini
diventano eterni, l’essere si trasforma[15]
e le persone amabili, vive, gioiose, per sempre[16].
Gesù si trasforma in pane spezzato[17],
amore condiviso, speranze piene di certezze
per tutti gli uomini[18] che ancora non credono
al miracolo infinito dell’Amore risorto[19].
Anch’io, rinato, cammino nel mondo
a fianco dei fratelli, annunciando loro
i compimenti delle attese di vita[20],
aprendo menti i cuori alla gioia ritrovata.
Si sono aperti gli occhi dell’esistenza
che trasformano uomini e cose[21],
rinnovano cuori affranti e sfiduciati[22]
e colorano il mondo di festa senza fine[23].
Con la speranza negli occhi
e la fiducia nel cuore[24], Gesù continua
a risorgere ogni giorno per noi[25],
lungo le strade infinite del mondo.
padrebenedetto 26, iv,2009
[1] Os 6,6
[2] Sal 14,1
[3] Sal 2,7
[4] Mt 9,35s
[5] Mt 8,17
[6] Eb 5,7; 9,26
[7] Is 53,2s
[8] Col 2,26s
[9] Lc 24,26
[10] Mc 16,11
[11] Mc 16,8
[12] At 2,37
[13] Sequenza di Pasqua
[14] At 17,28
[15] Ef 4,23s
[16] Fil 4,4ss
[17] Gv 6,35
[18] Mt 26,28
[19] Gv 3,16
[20] Mc 16,20
[21] Sal 119,18
[22] Mt 11,28
[23] Is 25,9; Sal 117,24
[24] Gv 15,11
[25] Gv 16,33
OCCHIO SU DIO
Allora aprì la loro mente
all’intelligenza delle Scritture.
(Lc 24,45)
Lento il cammino della conoscenza
del Dio che si rivela nella nostra carne[1].
Preferibile un Dio numinoso, potente,
onnipresente e molto lontano[2].
Gesù entra nella storia del mondo[3]
e, come uomo, si presenta rivestito
di tutte le realtà che compongono
la vita, con il suo travaglio quotidiano[4].
Si china per portare le nostre sofferte
lacerazioni, fatiche, lacrime e poche gioie;
ha compassione di tutti[5], senza aver pietà
per se stesso: per questo si offre alla morte[6].
È difficile vedere Dio sul volto lacerato
del servo sofferente, imbrattato di sputi[7],
che porta la croce per necessità
di un disegno misterioso di salvezza[8].
Era necessario assumere la carne
fragile, indifesa, creatura di morte,
per entrare nel mondo di luce
che lui stesso inaugura da risorto[9].
E io non comprendo, sono confuso,
perché ancora non so riconoscerlo
risorto nella mia vita[10]; continuo
a non credere che la sua vittoria è per me[11].
Aprire gli occhi delle fede, per vedere luce,
è molto di più che riconoscerlo vivo[12]:
non è un fantasma, si nutre e cammina,
ma non muore più, è semplicemente vivo[13]!
In Lui tutto il mondo vive[14], la storia
ricomincia il suo corso, gli uomini
diventano eterni, l’essere si trasforma[15]
e le persone amabili, vive, gioiose, per sempre[16].
Gesù si trasforma in pane spezzato[17],
amore condiviso, speranze piene di certezze
per tutti gli uomini[18] che ancora non credono
al miracolo infinito dell’Amore risorto[19].
Anch’io, rinato, cammino nel mondo
a fianco dei fratelli, annunciando loro
i compimenti delle attese di vita[20],
aprendo menti i cuori alla gioia ritrovata.
Si sono aperti gli occhi dell’esistenza
che trasformano uomini e cose[21],
rinnovano cuori affranti e sfiduciati[22]
e colorano il mondo di festa senza fine[23].
Con la speranza negli occhi
e la fiducia nel cuore[24], Gesù continua
a risorgere ogni giorno per noi[25],
lungo le strade infinite del mondo.
padrebenedetto 26, iv,2009
[1] Os 6,6
[2] Sal 14,1
[3] Sal 2,7
[4] Mt 9,35s
[5] Mt 8,17
[6] Eb 5,7; 9,26
[7] Is 53,2s
[8] Col 2,26s
[9] Lc 24,26
[10] Mc 16,11
[11] Mc 16,8
[12] At 2,37
[13] Sequenza di Pasqua
[14] At 17,28
[15] Ef 4,23s
[16] Fil 4,4ss
[17] Gv 6,35
[18] Mt 26,28
[19] Gv 3,16
[20] Mc 16,20
[21] Sal 119,18
[22] Mt 11,28
[23] Is 25,9; Sal 117,24
[24] Gv 15,11
[25] Gv 16,33