Templari Veri e ...
Non per vana gloria, ma per la Gloria…
di fra' Gianni Battini
I Templari erano la vera Milizia di Cristo,
per questo non sono sopravvissuti in modo fisico ai loro persecutori, ma hanno continuato a vivere nella Gloria dello Spirito, che la Grazia concede ai giusti!
Non amavano la gloria, come recita il loro motto: “Non nobis Domine, non nobis, sed nomini tuo da Gloriam”. Avevano superato le lusinghe della “veritas” e non si curavano – essendo giunti nei pressi dell’assoluto – di lasciare memorie del loro passaggio. Sebbene la loro epopea sia durata quasi due secoli, di loro si sa poco. Sono più le cose dedotte o inventate, che quelle certe, sia in Terra-Santa che in Europa. Anche per questo i Veri Pauperes Milites Cristi (se ci sono) continuano ad essere senza apparire.
Il rischio di essere presi nella vanità del mondo è sempre troppo forte. Quindi per rinunciare alla superbia che genera il buio (assenza di Cristo), per restare alla luce (di Cristo) ripetiamo insieme e diciamo: “Non nobis Domine, non nobis, sed nomini tuo da Gloriam!”.
Il resto è vanità…
giovedì 11 ottobre 2007
LETTERA DI INTENTI PER LA FONDAZIONE
Cari fratelli, i segni dei tempi dimostrano sempre più drammaticamente gli effetti dell’allontanamento dei pellegrini dalla via che porta alla casa di Cristo: la “Gerusalemme Celeste”. Tra i germi del bene si evidenzia anche la ricerca di una spiritualità Cavalleresca e Templare. Oggi, come nell’epopea della grande spiritualità medievale, si assiste al risorgere di gruppi che si ispirano in vari modi ai Poveri Cavalieri di Cristo del Tempio di Salomone, detti Templari. Anche noi sentiamo questo richiamo e, con rinnovato vigore evangelico, vogliamo schierarci nella buona battaglia della vita per aiutare la Chiesa e i Fratelli meno fortunati a ritrovare il percorso verso la casa del Signore.
Ricoperti della corazza delle fede e della carità, con l’elmo della speranza della salvezza, dell’armatura di Cristo, con lo scudo della Fede e la spada dello Spirito (*) offriamo la nostra testimonianza ed azione per restituire il mondo a Dio. Questo nostro mondo disperato che non sa inginocchiarsi di fronte alle piaghe di Cristo Salvatore e, al contrario, risponde con superba arroganza, vendetta, e finta indifferenza al richiamo della morte.
Il mondo ha bisogno urgentissimo di opere di Misericordia. Ha bisogno di Cavalieri, di azione e testimonianza di Fede contro la violenza e l’ingiustizia. Tutto questo però va attuato in seno alla Chiesa Cattolica, fondata da Gesù Cristo attraverso Pietro, e non altro, come spesso avviene. Infatti, il neotempar-ismo, vede il proliferare di conventicole e gruppi che nulla hanno a che spartire con la vera Tradizione Cavalleresca Cristiana, nascondendo, più o meno bene, intenti di rivalsa o eresie. Ma non sta a noi giudicare, pertanto nell’attesa che ciò sia reso evidente a tutti, occorre che operiamo con fede sincera.
Cari Fratelli, la grande maggioranza dei nostri Fratelli Pellegrini nel mondo ha bisogno di vederci e saperci combattenti per la difesa della fede cristiana, nella battaglia della speranza contro la disperazione, dell’abbandono e della tristezza, nella pratica dell’amore evangelico al seguito del Beauceant con la croce del nostro Redentore.
Fra i Cavalieri e le Dame della nostra Congregazione si determina una fratellanza che annulla le differenze di nascita, di censo e di cultura: tutti i Cavalieri e le Dame infatti sono “pares” ed il termine pares ancora si pronuncia nel momento fondamentale dell’investitura di spada nel rituale della Congregazione dei Templari di San Bernardo.
Il titolo che si acquisisce è Sacro.
Che la Gran Madre Celeste, la Vergine Maria, possa sempre intercedere per noi presso suo Figlio, nostro Signore Gesù Cristo, affinché ci perdoni i peccati.
(*) San Paolo, Seconda lettera a Timoteo, 2,3; Prima lettera ai Tessalonicesi, 5,8; Lettera agli Efesini, 6,11-17
Cari fratelli, i segni dei tempi dimostrano sempre più drammaticamente gli effetti dell’allontanamento dei pellegrini dalla via che porta alla casa di Cristo: la “Gerusalemme Celeste”. Tra i germi del bene si evidenzia anche la ricerca di una spiritualità Cavalleresca e Templare. Oggi, come nell’epopea della grande spiritualità medievale, si assiste al risorgere di gruppi che si ispirano in vari modi ai Poveri Cavalieri di Cristo del Tempio di Salomone, detti Templari. Anche noi sentiamo questo richiamo e, con rinnovato vigore evangelico, vogliamo schierarci nella buona battaglia della vita per aiutare la Chiesa e i Fratelli meno fortunati a ritrovare il percorso verso la casa del Signore.
Ricoperti della corazza delle fede e della carità, con l’elmo della speranza della salvezza, dell’armatura di Cristo, con lo scudo della Fede e la spada dello Spirito (*) offriamo la nostra testimonianza ed azione per restituire il mondo a Dio. Questo nostro mondo disperato che non sa inginocchiarsi di fronte alle piaghe di Cristo Salvatore e, al contrario, risponde con superba arroganza, vendetta, e finta indifferenza al richiamo della morte.
Il mondo ha bisogno urgentissimo di opere di Misericordia. Ha bisogno di Cavalieri, di azione e testimonianza di Fede contro la violenza e l’ingiustizia. Tutto questo però va attuato in seno alla Chiesa Cattolica, fondata da Gesù Cristo attraverso Pietro, e non altro, come spesso avviene. Infatti, il neotempar-ismo, vede il proliferare di conventicole e gruppi che nulla hanno a che spartire con la vera Tradizione Cavalleresca Cristiana, nascondendo, più o meno bene, intenti di rivalsa o eresie. Ma non sta a noi giudicare, pertanto nell’attesa che ciò sia reso evidente a tutti, occorre che operiamo con fede sincera.
Cari Fratelli, la grande maggioranza dei nostri Fratelli Pellegrini nel mondo ha bisogno di vederci e saperci combattenti per la difesa della fede cristiana, nella battaglia della speranza contro la disperazione, dell’abbandono e della tristezza, nella pratica dell’amore evangelico al seguito del Beauceant con la croce del nostro Redentore.
Fra i Cavalieri e le Dame della nostra Congregazione si determina una fratellanza che annulla le differenze di nascita, di censo e di cultura: tutti i Cavalieri e le Dame infatti sono “pares” ed il termine pares ancora si pronuncia nel momento fondamentale dell’investitura di spada nel rituale della Congregazione dei Templari di San Bernardo.
Il titolo che si acquisisce è Sacro.
Che la Gran Madre Celeste, la Vergine Maria, possa sempre intercedere per noi presso suo Figlio, nostro Signore Gesù Cristo, affinché ci perdoni i peccati.
(*) San Paolo, Seconda lettera a Timoteo, 2,3; Prima lettera ai Tessalonicesi, 5,8; Lettera agli Efesini, 6,11-17
EXISTENTIA SEU OPERATIO
Finalità pratiche. - La "Congregazione Templari di San Bernardo" si impegna a:
1. riproporre ufficialmente nella Chiesa, suo alveo originario, la realtà templare, il cui mito è stato da tanti abusato fino a vantare irreali discendenze;
2. volgersi alla Spiritualità ed Operatività templare per ascendere:
- al "fiore" della fiducia che ne caratterizza le origini,
- al "frutto" della perseveranza nell’adempimento dei propri doveri,
- alla "croce" della consapevole coerenza.
3. lavorare al perfezionamento Morale e Spirituale dei suoi Membri nello spirito della tradizione Cattolica;
4. favorire una convergenza con quei nuclei di spiritualità e operatività che la provvidenza ci farà incontrare, perché col dono delle diversità, si arricchisca l’unità di intenti;
5. fare opere di Carità, Beneficenza e Misericordia;
riscoprire la "sapienza dimenticata" (tradizione) del cristianesimo medioevale, nella sacralità delle proporzioni numeriche, nel simbolismo mistico, nella pietra che canta, nella grande lezione del sole che scandisce il "tempo" nel Tempio.;
impegnarsi ad arginare il dilagare del relativismo, dell’eresia, dell’esoterismo e della magia e /o divinazione in ogni sua forma;
aiutare il recupero di chiese abbandonate o chiuse, riaprendole al culto o almeno alla visita;
collaborare con tutte le organizzazioni che intendono lavorare per rendere Gerusalemme e i Loca Sancta città aperta.
In ordine a queste finalità i singoli membri della Congregazione Templari di San Bernardo si impegnano a:
a) vivere e far vivere nella famiglia, nella scuola, nella società i principi e i precetti della fede e della morale cattolica;
b) favorire seminari e ricerche storiche, incontri spirituali, culturali, artistici, specialmente tra i giovani, anche di altre confessioni o religioni;
c) soccorrere in ogni circostanza i confratelli bisognosi, malati, anziani, emarginati o abbandonati, affiancando le iniziative benefiche e assistenziali, specialmente se promosse dalla Congregazione.
E) Strumenti operativi. – La Congregazione verrà guidata da persone, scelte fra coloro che, applicandosi "con pura attenzione e ferma perseveranza", "amanti della Verità e della Giustizia", "con umiltà", "con saggezza" e "con rigore" testimonino nelle loro opere lo spirito dei Fondatori secondo le indicazioni dello Statuto della “Congregazione Templari di San Bernardo” di cui questo documento è parte integrante.
Tale struttura, dinamica e flessibile, avrà il compito specifico di:
stabilire contatti e formulare richieste agli Enti ecclesiastici preposti, per l’approvazione dello Statuto ed il riconoscimento dell’Essere e dell’Esistere del Movimento;
promuovere i rapporti con altre realtà;
coordinare con saggio potere l’obbediente esecuzione di ogni indicazione autorevole scaturita dall’umile confronto negli "incontri generali", nelle agapi fraterne, nei sobri convivi allargati ad amici, collaboratori e sostenitori e dalle sollecitazioni scritte;
garantire l’organizzazione e l’autodisciplina;
stabilire per ogni singola situazione la rappresentanza e la responsabilità del Movimento.
Finalità pratiche. - La "Congregazione Templari di San Bernardo" si impegna a:
1. riproporre ufficialmente nella Chiesa, suo alveo originario, la realtà templare, il cui mito è stato da tanti abusato fino a vantare irreali discendenze;
2. volgersi alla Spiritualità ed Operatività templare per ascendere:
- al "fiore" della fiducia che ne caratterizza le origini,
- al "frutto" della perseveranza nell’adempimento dei propri doveri,
- alla "croce" della consapevole coerenza.
3. lavorare al perfezionamento Morale e Spirituale dei suoi Membri nello spirito della tradizione Cattolica;
4. favorire una convergenza con quei nuclei di spiritualità e operatività che la provvidenza ci farà incontrare, perché col dono delle diversità, si arricchisca l’unità di intenti;
5. fare opere di Carità, Beneficenza e Misericordia;
riscoprire la "sapienza dimenticata" (tradizione) del cristianesimo medioevale, nella sacralità delle proporzioni numeriche, nel simbolismo mistico, nella pietra che canta, nella grande lezione del sole che scandisce il "tempo" nel Tempio.;
impegnarsi ad arginare il dilagare del relativismo, dell’eresia, dell’esoterismo e della magia e /o divinazione in ogni sua forma;
aiutare il recupero di chiese abbandonate o chiuse, riaprendole al culto o almeno alla visita;
collaborare con tutte le organizzazioni che intendono lavorare per rendere Gerusalemme e i Loca Sancta città aperta.
In ordine a queste finalità i singoli membri della Congregazione Templari di San Bernardo si impegnano a:
a) vivere e far vivere nella famiglia, nella scuola, nella società i principi e i precetti della fede e della morale cattolica;
b) favorire seminari e ricerche storiche, incontri spirituali, culturali, artistici, specialmente tra i giovani, anche di altre confessioni o religioni;
c) soccorrere in ogni circostanza i confratelli bisognosi, malati, anziani, emarginati o abbandonati, affiancando le iniziative benefiche e assistenziali, specialmente se promosse dalla Congregazione.
E) Strumenti operativi. – La Congregazione verrà guidata da persone, scelte fra coloro che, applicandosi "con pura attenzione e ferma perseveranza", "amanti della Verità e della Giustizia", "con umiltà", "con saggezza" e "con rigore" testimonino nelle loro opere lo spirito dei Fondatori secondo le indicazioni dello Statuto della “Congregazione Templari di San Bernardo” di cui questo documento è parte integrante.
Tale struttura, dinamica e flessibile, avrà il compito specifico di:
stabilire contatti e formulare richieste agli Enti ecclesiastici preposti, per l’approvazione dello Statuto ed il riconoscimento dell’Essere e dell’Esistere del Movimento;
promuovere i rapporti con altre realtà;
coordinare con saggio potere l’obbediente esecuzione di ogni indicazione autorevole scaturita dall’umile confronto negli "incontri generali", nelle agapi fraterne, nei sobri convivi allargati ad amici, collaboratori e sostenitori e dalle sollecitazioni scritte;
garantire l’organizzazione e l’autodisciplina;
stabilire per ogni singola situazione la rappresentanza e la responsabilità del Movimento.
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