venerdì 6 marzo 2009

II DOMENICA DI QUARESIMA ANNO B

La seconda domenica di quaresima ci prepara a riconosce il Cristo nella trasfigurazione di Gesù avvenuta sul monte Tabor, davanti a tre apostoli, Mosè e Elia, testimoni dell'Antico Testamento.
Cercando il suo volto luminoso nell'amore ai fratelli, siamo trasfigurati anche noi per la grazia dei sacramenti pasquali che il Signore ha preparato per la nostra santificazione.

Buona domenica - Padre Benedetto

SUL MONTE

Prendi tuo figlio, il tuo unico figlio che ami, Isacco,
e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò

(Gn 22,1-2)

Dio si manifesta sul monte della fede
mettendola continuamente alla prova[1].
Il più grande sacrificio dell’uomo sul monte
è l’offerta in olocausto del suo proprio volere[2].

Lassù, dice Abramo, vedo una luce splendente[3],
verità del disegno di Dio per la mia vita[4]
che si svela nelle altezze dell’amore sapiente
di Dio che si china sulla incertezza dell’uomo[5].

Abramo sale col figlio portando l’angoscia
della propria miseria e scorgendo lassù
la Provvidenza divina che lo accoglie
nel silenzio e con le braccia aperte[6].

Ritorna redento dall’ombra del dubbio,
consapevole di avere tra le braccia
un nuovo e il vero Isacco, nuova generazione
di figli rinati e trasfigurati sulla montagna[7].

Mosè sale lassù sulla vetta anche lui, avvolto
da lampi di fuoco e tra tuoni assordanti[8].
Un faccia a faccia ardito e rivelatore
con un Dio che si rivela e si nasconde[9].

Scende dal monte con le tavole della Legge,
con il volto sfolgorante di gloria solo perché
aveva visto la luce dell’amore che si rivela,
presenza amante di Dio tra gli uomini[10].

Elia contempla sul monte il Dio silente,
dolce brezza che rassicura il fuggiasco[11].
Nella grotta viene rigenerato e guarito dal male
per annunciare con zelo bruciante il Messia[12].

Gesù incomincia il suo olocausto
sul monte della trasfigurazione, dove
diventa Cristo, annuncio di incorruttibilità,
passando per la necessaria offerta di sé[13].

Sale il calvario nell’anteprima della fede,
Mosè ed Elia lo accompagnano sul monte
dove anche loro erano stati trasfigurati,
per attestare che le promesse sono in atto[14].

Il monte della fede, dove viene crocifissa
la volontà propria per ricevere,
in contraccambio, la natura perduta di figli[15],
non pieno di me stesso, ma offerta d’amore[16].

L’amore fedele di Dio si manifesta sul monte
per annunciare al mondo che sta
ai piedi della montagna infuocata[17]
che Cristo è il Figlio prediletto del Padre.

padrebenedetto 8, iii, 2009
____________________
NOTE
[1] Sap 10,8
[2] 1 Sam 15,22
[3] Midrash
[4] Gen 17,1-5
[5] Es 3,7
[6] Gen 22,14
[7] vv. 16-18
[8] Es 19,20
[9] Es 34,5-8
[10] Es 34,29
[11] I Re 19,13
[12] v. 14
[13] Sal 40,7-9
[14] Lc 9,30-31
[15] Gv 3,16-17; Rm 8,32
[16] Rm 12,1
[17] Es 19,16-17

giovedì 5 marzo 2009

La fede dei Temlpari

Dalla prima Lettera di Pietro

Siate temperanti, vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede.

Dalla seconda Lettera di Pietro

Ci sono stati anche falsi profeti tra il popolo, come pure ci saranno in mezzo a voi falsi maestri che introdurranno eresie perniciose. [...] Nella loro cupidigia vi sfrutteranno con parole false; ma la loro condanna è già da tempo all'opera e la loro rovina è in agguato. Dio infatti non risparmiò gli angeli che avevano peccato, ma li precipitò negli abissi tenebrosi dell'inferno, serbandoli per il giudizio.

Dalla prima Lettera di Giovanni

Figlioli, nessuno vi inganni. [...] Chi commette il peccato viene dal diavolo, perché il diavolo è peccatore fin dal principio. Ora il Figlio di Dio è apparso per distruggere le opere del diavolo. Chiunque è nato da Dio non commette peccato, perché un germe divino dimora in lui, e non può peccare perché è nato da Dio. Da questo si distinguono i figli di Dio dai figli del diavolo: chi non pratica la giustizia non è da Dio, né lo è chi non ama il suo fratello. Poiché questo è il messaggio che avete udito fin dal principio: che ci amiamo gli uni e gli altri. Non come Caino, che era dal maligno e uccise suo fratello. Sappiamo che chiunque è nato da Dio non pecca: chi è nato da Dio pre­serva sé stesso e il maligno non lo tocca. Noi sappiamo che siamo da Dio, mentre il mondo giace sotto il potere del maligno. Sappiamo anche che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato l'intelligenza per conoscere il vero Dio. [...] Figlioli, guardatevi dai falsi dei!.

mercoledì 4 marzo 2009

CREMONA
SANTA MESSA DI RIPARAZIONE

A seguito della profanazione della statua di Maria, avvenuta
a Cremona nela notte tra venerdì 27 e sabato 28 febbraio 2009
il Vescovo mons. Dante Lanfranconi

celebrerà, mercoledì 4 marzo alle ore 18 una
Santa Messa di Riparazione
presso la Chiesa di Borgo Loreto - Cremona