giovedì 3 aprile 2008


Appuntamenti religiosi a Piacenza

Veglia con il vescovo
per i missionari martiri

Venerdì prossimo, 11 aprile, alle ore 20, nella
basilica di Sant’Antonino,
la diocesi propone una veglia di preghiera per i missionari martiri; in particolare verranno ricordati i 21 martiri dello scorso anno. L’incontro sarà presieduto dal Vescovo mons. Gianni Ambrosio.


Il 6 aprile alle 21 al Corpus Domini
incontro missionario sul Sighet

Domenica 6 aprile alle ore 21 presso il salone parrocchiale del Corpus Domini si terrà l'incontro "Sighet: quando un incontro diventa Speranza". L'incontro, organizzato in collaborazione con il Centro Missionario Diocesano, rappresenta un'occasione unica per conoscere la testimonianza di padre Filippo Aliani, frate missionario cappuccino a Sighet, in Romania. Al termine della serata, vi sarà l'opportunità di conoscere una speciale proposta estiva rivolta a tutti i giovani.Padre Filippo lavora da cinque anni con il gruppo giovanile di volontariato "Gruppo Speranza" per infondere la speranza in un futuro nuovo, diverso ed arginare la piaga dell'alcolismo e dell'abbandono minorile. Il primo contatto con la realtà di Sighet lo ebbe qualche anno fa, quando partecipò ad un Campo di Solidarietà Missionaria organizzato dalla Lega Missionaria Studenti dei Gesuiti di Roma. Colpito dalla gravità della situazione, dal fenomeno dell’abbandono minorile, dalla povertà materiale ma soprattutto valoriale della popolazione, decise di tornare e di rimanere stabilmente per provare a cambiare qualcosa, investendo sui giovani.“L’abbandono a Sighet - racconta padre Filippo - è una vera e propria malattia, il non sentirsi desiderati e amati è una lebbra che distrugge l’umanità di queste persone, le isola sempre di più e le conduce a una morte interiore e relazionale. I ragazzi che vivono questa esperienza di abbandono rimangono segnati profondamente ed è veramente difficile lavorare con loro perché non hanno la capacità di capire quale è il loro vero bene e, se riescono a capirlo, di perseguirlo. Inoltre non riescono a inserirsi nella società, con le responsabilità che questo comporta, non riescono ad avere una progettualità. Vivono alla giornata e seguono ciò che è più semplice e comodo, indipendentemente dalle conseguenze che questo comporta”.Tanti sono i progetti che padre Filippo ha attualmente all'attivo con i suoi ragazzi: il volontariato presso gli orfanotrofi e le case famiglia, la donazione degli alimenti alle famiglie, il sostentamento di una nuova casa famiglia attraverso la pizzeria-gelateria “Pinocchio” e la formazione di una cooperativa socio-educativa gestita da giovani educatori.

Comunicato stampa diocesi di Piacenza-Bobbio
Sacra Sindone
Nei giorni scorsi si è tornati a parlare della sacra Sindone.
Un interessante articolo di Andrea Tornielli
è stato pubblicato su il Giornale del 19 marzo 2008
Noi non abbiamo dubbi. L'immagine sulla Sacra Sindone
è quella del corpo di Cristo. Ma non tutti concordano.


«Il Medioevo? Data inattendibile
Il lenzuolo risale al primo secolo»

di Andrea Tornelli

«Sfido chiunque a riprodurre l’immagine sindonica. Nessuno è in grado di farlo...». Il professor Giulio Fanti, docente di misure meccaniche e termiche all’università di Padova è convinto dell’inattendibilità della datazione al radiocarbonio effettuata nel 1988 sulla Sindone di Torino, il lenzuolo che secondo la tradizione avrebbe avvolto il corpo di Gesù nel sepolcro. E lo intende dimostrare, portando nuovi elementi sulla modalità in cui la misteriosa immagine si è formata, con il volume La Sindone. Una sfida alla scienza moderna (Aracne editrice, pp. 608, 42 euro) a giorni in libreria. Il Giornale l’ha intervistato, alla vigilia del documentario che la Bbc manderà in onda il Sabato santo. Nel filmato uno degli scienziati che fecero la datazione al carbonio 14 stabilendo che la Sindone risaliva al medioevo, Christopher Ramsey, ha sostenuto che quei risultati potrebbero essere messi in discussione dagli «effetti ambientali». Partiamo dalla datazione. Che cosa ha scoperto? «Non è una scoperta solo mia. Rifacendo i calcoli sulla base dei dati forniti dai tre laboratori che eseguirono l’esame al radiocarbonio nel 1988 ci si rende conto che è stato commesso un errore di calcolo. L’attendibilità della datazione medioevale è pari soltanto all’1,2 per cento. Cioè assolutamente inattendibile». Com’è potuto accadere un errore di questo genere? «Diversi studiosi hanno dimostrato già da tempo che i risultati della datazione, in base al test statistico cosiddetto di Pearson, hanno una probabilità superiore al 95 per cento di non corrispondere a quelli della Sindone. È stato inserito nella formula un numero sbagliato, che ha falsato il risultato finale, un 31 è stato sostituito con un 17. Questo farebbe pensare persino a una manomissione finalizzata a ottenere il risultato desiderato». È un’accusa grave... «I numeri sono numeri. E sono inattendibili. Queste confutazioni sono scritte da scienziati. Forse c’è una lobby che teme la verità su quei calcoli, teme di doversi rimangiare il risultato sulla Sindone di origine medioevale, quando tutto, invece, lascia pensare che sia molto più antica e che risalga al primo secolo».
Perché, allora, quella data medioevale? «Nel mio libro pubblico i risultati di una recentissima ricerca fatta dal ricercatore Gerardo Ballabio: riesaminando il dato delle età dei tre campioni presi in considerazione dai laboratori si nota una variazione che arriva anche a 200 anni nello stesso piccolo brandello di tessuto. In pochi centimetri quadrati, una variazione enorme. Questo indica inequivocabilmente che c’è stata una contaminazione esterna e dimostra l’inattendibilità del risultato». Quali contaminazioni potrebbero aver falsato l’età della Sindone? «Sono diverse. Dal sudore delle mani di chi stendeva il lenzuolo, tenendolo proprio nella zona da cui sono stati prelevati i campioni, all’incendio avvenuto nel 1532 a Chambery. Infine, non bisogna sottovalutare l’elemento delle radiazioni... ». Che cosa c’entrano le radiazioni con la Sindone?«Per riprodurre un’immagine in quel modo bisogna supporre una fonte di energia agente a distanza, ma che si scatena dall’interno del corpo dell’uomo che vi è avvolto. Una radiazione di grande intensità ma di brevissima durata, millisecondi, forse solo nanosecondi. Stiamo cercando di verificarlo a livello sperimentale all’Enea di Frascati. È stato come un lampo». E che cosa l’avrebbe provocato? La risurrezione? «Non lo sappiamo. Sappiamo solo che l’unico modo per cercare di ottenere qualcosa di simile alla Sindone, anche se per il momento in un frammento piccolissimo di tessuto, è una forte radiazione».Dunque la Sindone non è dipinta... «No. Assolutamente no. Chi continua a dire che è stata realizzata da Leonardo, o che è stata fatta scaldando un bassorilievo, non sa quel che dice. Nella Sindone non c’è passaggio di colorazione attraverso le fibre del lino. L’immagine si è formata per irradiazione». Non credo che il Comitato di controllo sul paranormale, sarebbero d’accordo... «Devo smentirla. Proprio il Cicap, a Torino, nel 2002, ha concluso che il modo in cui l’immagine si è formata non è chiarito. Sfido chiunque a rifare una copia della Sindone con le stesse caratteristiche microscopiche e macroscopiche. Sono a capo di un gruppo di un centinaio di studiosi che discute su questo argomento, “Shroud Science”: abbiamo stilato un elenco di 100 caratteristiche che ha la Sindone e che dovrebbe avere un’eventuale riproduzione. Nessuno però è in grado di farla».


Dal blog.ilgiornale.it/tornielli/
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PER APPROFONDIRE E VEDERE
"Chi è l'Uomo della Sindone"
Università Pontificia Regina Apostolorum
Via degli Aldobrandeschi, Roma
è aperta al pubblico la seconda mostra permanente al mondo sulla Santa Sindone, sullo schema di quella inaugurata con successo il 22 luglio nel centro di Notre Dame di Gerusalemme. Essa ospita, fra l’altro, una copia della Sindone di Torino, una scultura di Luigi Mattei, che ha cercato di ricostruire in tre dimensioni il corpo dell’uomo del lenzuolo, ed una riproduzione della corona di spine, dei chiodi, dei flagelli utilizzati con Gesù, secondo quanto è stato possibile rilevare dall’immagine. Inoltre una serie di grandi pannelli ripercorre la storia della Sindone ed illustra le principali ricerche scientifiche degli ultimi anni, con particolare riferimento ai recenti studi nel settore della botanica.

Negli ultimi anni, la Santa Sindone è stata al centro di un grande interesse da parte del mondo scientifico. Si tratta, forse, dell’oggetto più studiato al mondo, da diversi punti di osservazione: storico, chimico, informatico e perfino botanico e numismatico.
La mostra permanente può essere
visitata con ingresso libero,
dal lunedì al venerdì, dalle ore 11 alle 13 e dalle ore 16 alle 19

mercoledì 2 aprile 2008


Commemorazione del terzo anniversario della pia morte del Servo di Dio Giovanni Paolo II

Carissimi,
Mercoledì 2 aprile 2008 ricorre il III anniversario della pia morte del
Servo di Dio Giovanni Paolo II.

Alle ore 10,30, in Piazza San Pietro, il Santo Padre Benedetto XVI presiederà una Santa Messa alla quale tutti siamo invitati a partecipare.

Tanta è la gratitudine che, a distanza di tre anni dalla morte, ancora proviamo nei confronti di questo grande Papa e Vescovo della nostra Diocesi, così come sempre più va diffondendosi la sua fama di santità tra i fedeli. Sono pertanto ad auspicare un’ampia partecipazione a questa Eucaristia per suffragare l’anima dell’amato Pastore e chiedo soprattutto ai sacerdoti in cura d’anime di favorire, pur essendo un giorno feriale, la massima partecipazione di fedeli.

Nella medesima circostanza si aprirà il I Congresso Apostolico Mondiale della Misericordia che si svolgerà a Roma, dal 2 al 6 aprile p.v., avendo, come sede principale dei propri lavori, dal 2 pomeriggio al 5 aprile mattina, la Basilica di San Giovanni in Laterano.

I Parroci romani, assisteranno alla S. Messa del 2 aprile in talare, cotta e stola rossa.
Certo della vostra partecipazione, porgo a tutti un cordiale saluto

Camillo Card. Ruini

Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma


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Tutti noi che a causa del tempo e
della distanza non potremo
essere presenti in
Piazza San Pietro alla
Santa Messa celebrata dal
Sommo Pontefice,
possiamo unirci in preghiera e,
mediante lo Spirito e la Fede,
essere Chiesa di Dio
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O Trinità Santa,
ti ringraziamo per aver donato alla Chiesa il papa Giovanni Paolo II e per aver fatto risplendere in lui la tenerezza della tua paternità, la gloria della Croce di Cristo e lo splendore dello Spirito d’amore.
Egli, confidando totalmente nella tua infinita misericordiae nella materna intercessione di Mariaci ha dato un’immagine viva di Gesù Buon Pastore, e ci ha indicato la santità come misura alta della vita cristiana ordinariaquale strada per raggiungere la comunione eterna con te.
Concedici, per sua intercessione, secondo la tua volontà, la grazia che imploriamo, nella speranza che egli sia presto annoverato nel numero dei tuoi santi.
Amen.

martedì 1 aprile 2008


Visto che il tema della conversione
di Magdi Cristiano Allam
ha suscitato interesse e malumori, torniamo
sull'argomento e pubblichiamo queste
brevi, ma chiare note.


Dal CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA

La penitenza interiore

1431 La penitenza interiore è un radicale nuovo orientamento di tutta la vita, un ritorno, una conversione a Dio con tutto il cuore, una rottura con il peccato, un'avversione per il male, insieme con la riprovazione nei confronti delle cattive azioni che abbiamo commesse. Nello stesso tempo, essa comporta il desiderio e la risoluzione di cambiare vita con la speranza nella misericordia di Dio e la fiducia nell'aiuto della sua grazia. Questa conversione del cuore è accompagnata da un dolore e da una tristezza salutari, che i Padri hanno chiamato «animi cruciatus [afflizione dello spirito]», «compunctio cordis [contrizione del cuore]».


1436 Eucaristia e Penitenza. La conversione e la penitenza quotidiane trovano la loro sorgente e il loro alimento nell'Eucaristia, poiché in essa è reso presente il sacrificio di Cristo che ci ha riconciliati con Dio; per suo mezzo vengono nutriti e fortificati coloro che vivono della vita di Cristo; essa « è come l'antidoto con cui essere liberati dalle colpe di ogni giorno e preservati dai peccati mortali ».


Forme e gradi
della conversione

dall’ENCICLOPEDIA DI APOLOGETICA – 5^ ed.

al lettore gli approfondimenti

a) La conversione comincia da un punto privilegiato. - Individuale o collettiva, intima o istituzionale, la conversione può essere completa e incompleta. Indubbiamente comincerà con essere incompleta. Ciò che le manca dipende dal carattere del "invertito; quindi lo psicologo dovrà anche essere un caratterologo. Taluno potrà riconoscere la verità dei dommi senza nessuna emozione del cuore e senza nessun atto evangelico; tal'altro sarà conquiso da una sentimentalità vaga, che non lo interesserà né alle verità rivelate, né alle pratiche richieste; un terzo amerà il suo prossimo quasi come se stesso, ma verso Dio conserverà un agnosticismo che chiamerà rispetto, e un'aridità di cui si farà vanto, quasi fosse un rifiuto virile d'ogni sentimentalismo. Certamente una volta messo in opera un elemento del G. S. C, gli altri due elementi entreranno anch'essi a poco a poco in azione, in forza della loro unione sempre intima; inoltre i G. S. C. cristiani, cioè i misteri, sono nello stesso tempo luminosi allo spirito, sensibili al cuore e vivificanti per la volontà. Ma in generale l'agganciamento si fa in un punto solo. Il cristianesimo ha tre ingressi principali.
Però ogni ingresso si può biforcare, conducendo una via alla conversione totale, l'altra invece impantanandosi in una caricatura di conversione, e questo appunto occorre notare concretamente nei tre casi.

b) Ingresso per via dell'intelligenza. - Si è rimasti colpiti dalla dottrina e si vuole arricchire la propria conoscenza. Gli uni cercano di vivere le verità religiose e così, ad esempio, l'Incarnazione del Verbo non sarà soltanto un fatto deciso da tutta l'eternità e compiuto millenovecento anni fa nel seno della Vergine Maria: Gesù con la comunione in certo modo s'incarna in me, anzi allora io mi fondo in lui; però in qualunque maniera io interpreti il fatto, è l'unione della natura divina e della natura umana praticata invece di essere contemplata: qui è il vero passaggio, per la via del domma, a tutta quanta la vita cristiana. Qui però si può progredire meno santamente. Certi europei studieranno la storia del domma restando in una biblioteca; altri, non europei, che non hanno ricevuto con la nostra lingua la logica greco-latina, lavoreranno ad assimilarsi le nozioni fondamentali che la teologia ha aggiunto alla rivelazione: nozioni d'essenza e d'esistenza, di materia e di forma. In genere sono vicoli ciechi.Ingresso per via della sensibilità. - Ci si sforzerà di trasformare in atti i sentimenti evangelici, la gioia d'essere poveri, di fare penitenza, di perdonare, di dimenticarsi, di convenirsi... È la via dell'arricchimento. Altri però snatureranno quest'insegnamento facendone un ascetismo musone o una pietà sfasata; oppure, anziché combattere i loro istinti, ne volgeranno l'ardore verso i nemici della Chiesa, sia per la polemica, sia per nuove guerre di religione.

c) Ingresso per via della volontà. -Si praticherà? Però ci sono due metodi: o praticare i precetti e i consigli evangelici in tutte le incidenze della vita familiare, professionale e civica, il che sarà il risultato di lunghi esercizi su una via per lo più fiancheggiata dalla preghiera e dai sacramenti; o praticare nel senso peggiorativo della parola, cioè andare spesso in chiesa, ma non riportarne nessuna chiarezza né alcun vigore per emendarsi: qui la pratica è sfigurata o è ridotta a vernice.

Così la preconversione richiederà postconversioni.
La conversione al cattolicesimo comporta un'esigenza speciale. - Nella forma che abbiamo schizzato, gli uni e gli altri avranno tuttavia lo stesso andamento, sia che si tratti del cattolicesimo, sia dell'ortodossia o del protestantesimo. In più il cattolicesimo esige l'ingresso nella Chiesa che è sua. Ora anche in questo stato si possono assumere vari atteggiamenti.
Il vero cattolico sa che la Chiesa, è un corpo, con Cristo per capo e di cui ciascuno di noi è un membro, un organo o una cellula, spedalizzato in questo o in quel ministero, da cui nessuno si può dispensare, membro o cellula che dal capo riceve la vita divina nella misura conveniente. Quindi la disciplina non consiste nel seguire ciecamente, pigramente e in modo incompleto gli ordini, ma nel permearsi sufficientemente delle intenzioni dei vicari di Gesù Cristo, per prendere iniziative che consistono semplicemente nel precedere gli ordini, perché si saranno meglio capiti. È questa la tesi dell'Azione Cattolica, com'è definita dagli ultimi papi.
Ma altri cattolici, meno consapevoli della vera natura della Chiesa, l'immaginano fatta sul calco delle società politiche che essi conoscono. Alcuni io essa vedono una monarchia assoluta, il che pare loro tanto più naturale, in quanto, essendo la verità rivelata, il potere può venire solo dall'alto; essi hanno quindi per la gerarchia un rispetto completamente passivo, attendendone le istruzioni per pensare, sentire, agire. Altri, convinti che la democrazia sarà il regime dell'avvenire, credono di fare un torto alla Chiesa quando non la rappresentano come una società democratica, credendo quindi giusto che una parrocchia o una diocesi sia amministrata non solo nella cassa, ma anche nell'insegnamento e nelle pie manifestazioni dei delegati dell'assemblea generale dei fedeli. A tali differenze s'aggiungono ineguaglianze. Si è convenuti quando ci si conforma ai precetti; Io si è di più quando si comincia a seguire i consigli, iniziando cosi un'ascensione illimitata: la psicologia della conversione è solo una prefazione alla psicologia della santità.
Cosi lo stesso cattolicesimo presenta molte varietà; fuori di esso le varietà sono ancora più numerose.

dall'ottimo sito Apologetica Cattolica - amarelachiesa.blog