Nato a Londra da una famiglia di mercanti di origine normanna stabilitasi in Inghilterra sotto Guglielmo il Conquistatore, venne avviato sin dall'infanzia alla carriera ecclesiastica: dopo la prima formazione ricevuta presso l'abbazia di Merton, approfondì gli studi a Parigi e, tornato in patria, entrò a servizio dell'arcivescovo di Canterbury Teobaldo di Bec.
L'amicizia di Enrico II gli consentì, lasciata la Cancelleria, di succedere a Teobaldo di Bec, morto nel 1162, come arcivescovo di Canterbury e primate d'Inghilterra: il nuovo ufficio determinò un mutamento nell'atteggiamento di Tommaso Becket, che da allora difese soltanto gli interessi del clero, incurante dei progetti politici del sovrano.Si oppose alla legge eversiva del privilegio del foro ecclesiastico proposta da Enrico nel 1163 (salvo poi approvarla con la riserva salvo ordine nostro et jure Ecclesiae), e l'anno successivo si rifiutò di sottoscrivere alcuni dei 16 articoli delle Costituzioni di Clarendon, tese a porre sotto l'autorità regia la Chiesa.
La resistenza dell'arcivescovo suscitò l'ira del re. Sentendosi minacciato, Tommaso Becket cercò rifugio in Francia: partì dal porto di Sandwich il 2 novembre 1164 e venne accolto benevolmente da Luigi VII (interessato ad indebolire Enrico II, che controllava già un terzo della Francia e mirava ad espandere i suoi domini alla contea di Tolosa); soggiornò dapprima nel monastero cistercense di Pontigny, in Borgogna, dove fu protetto dai Templari, poi nell'abbazia benedettina di Sens. Anche dal suo esilio Becket continuò a contrastare i tentativi di Enrico II di trovare un accordo con papa Alessandro III sui privilegi del clero: la sua opposizione alle Costituzioni di Clarendon impedì la conclusione degli accordi.
Sigillo raffigurante l'assassinio di Thomas Beckett
- L'assassinio nella cattedrale
Dovettero trascorrere alcuni anni prima che vi fossero segni di distensione tra il primate e il re. Il 6 gennaio 1169 Enrico venne in Francia per un incontro con Luigi VII: Tommaso lo incontrò a Montmirail, ma né riuscì ad avere garanzie sulla sua incolumità in caso di rientro in patria, né diede segno di voler sottomettersi alle decisioni del re. Nel 1170 si giunse ad una sorta di riconciliazione tra il primate ed il re (la risoluzione delle questioni dibattute venne rimessa alle decisioni di un futuro concilio). Il sovrano richiamò Becket in Inghilterra, ma ben presto sopraggiunse una nuova rottura fra i due. Il re invitò allora gli inglesi a difendere il suo onore: il 29 dicembre 1170 quattro cavalieri uccisero l'arcivescovo nella cattedrale di Canterbury, durante gli uffici divini: non venne mai chiarito se i soldati avessero agito per ordine di Enrico II o avessero preso l'iniziativa indipendentemente, nella speranza di ingraziarsi il re.
- Il culto
L'emozione suscitata dall'evento, fece sì che intorno alla sua figura si sviluppasse rapidamente un culto, tanto che papa Alessandro III fu indotto a canonizzarlo il 21 febbraio 1173 nella chiesa di San Pietro a Segni, a poco più di due anni dalla morte: la cattedrale di Canterbury divenne meta di numerosi pellegrinaggi (descritti anche nei Racconti di Canterbury di Geoffrey Chaucer) che spinsero Enrico II a sottoporsi ad una pubblica penitenza il 12 luglio 1174. Ben presto Tommaso divenne simbolo della resistenza cattolica all'assolutismo politico.
- Memoria liturgica il 29 dicembre (facoltativa).
segnalato da fra' Gianni