La pergamena di Chinon
I Templari SONO INNOCENTI!
L'Ordine del tempio è stato soppresso dalla chiesa, ma non condannato.
DALL'ARCHIVIO SEGRETO VATICANO LA PERGAMENA DI CHINON SANCISCE L'ASSOLUZIONE DA PARTE DEL PAPA CLEMENTE V, AI CAPI DELL’ORDINE TEMPLARE
Il 25 OTTOBRE IN VATICANO
GLI ATTI DEL PROCESSO
GLI ATTI DEL PROCESSO
Il volume rilegato (a cura di Barbara Frale)
contenente i verbali del processo ai Templari
Giovedì 25 ottobre sarà pubblicato "Processus contra templarios", gli atti in edizione integrale dell'antico processo ai Templari (1307-1312). Un'edizione limitata, solo 799 esemplari, curata dall'Archivio segreto vaticano con la riproduzione fedele dei documenti dell'epoca in un preziosissimo volume venduto a 5.400 euro. Tutta la documentazione riemerse dagli archivi nel 2001, grazie al lavoro della professoressa Barbara Frale, 37 anni. Un errore di catalogazione l'aveva sottratta per 700 anni al lavoro degli storici. Tant'è che la storia dei Templari, dalla loro fondazione nel 1119 come protettori dei pellegrini diretti in Terra Santa, al processo che ne decretò la fine per eresia, si è trasformata in leggenda che ai giorni nostri ancora attira la curiosità dei più (basti pensare alla fortuna del Codice Da Vinci). «Si tratta di una pietra miliare - dice la professoressa Frale alla Reuters - perché è la prima volta che questi documenti, con l'autorizzazione vaticana, sono messi a disposizione degli studiosi. Quando li ho ritrovati non credevo ai miei occhi, si trattava delle carte che schiere di storici avevano sempre cercato».
Battaglia politica. Barbara Frale dipinge quel processo come una battaglia politica tra papa Clemente V e re Filippo IV di Francia. Il re aveva accumulato pesantissimi debiti nei confronti dei Templari, che arricchitisi enormemente negli anni, avevano finanziato le sue guerre. Come sostengono alcuni storici, Filippo per evitare la bancarotta non trovò di meglio che rovesciare una valanga di accuse sui cavalieri del Tempio, a partire da quella, fondamentale nel processo, di eresia. Papa Clemente si convinse sì che i Templari erano colpevoli di alcuni peccati, ma non di quello di eresia. Tuttavia, nel 1312 dopo numerosi scontri con il re francese, ordinò che l'ordine venisse sciolto e i suoi membri perseguitati per quello che, secondo la professoressa Frale, fu definito il bene della Chiesa. Furono gli uomini del re di Francia a occuparsi della soluzione finale, fra torture e roghi.
Le accuse. Ai templari venivano contestati il rituale di iniziazione, durante il quale sputavano sulla Croce, la negazione di Cristo stesso e l'idolatria. Per non parlare dell'accusa di sodomia. «Ma per il sacrilegio i cavalieri si giustificavano dicendo che si trattava di un rituale in preparazione della possibile cattura da parte dei musulmani - spiega Barbara Frale - E per il resto, papa Clemente era convinto che fossero colpevoli di violenze, abusi e atti peccaminosi di varia natura, ma non di eresia. Comunque sia, questi documenti aiuteranno a capire come stavano veramente le cose e permetteranno di "sgonfiare" molte delle leggende che ancora dilagano ai nostri giorni». Come quella, radicata nel tempo, che fossero in possesso del Graal.
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