domenica 7 dicembre 2008

2 DOMENICA DI AVVENTO ANNO B

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 1,1-8.

Inizio del vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio. Come è scritto nel profeta Isaia: Ecco, io mando il mio messaggero davanti a te, egli ti preparerà la strada. Voce di uno che grida nel deserto: preparate la strada del Signore, raddrizzate i suoi sentieri, si presentò Giovanni a battezzare nel deserto, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. Accorreva a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, si cibava di locuste e miele selvatico e predicava: «Dopo di me viene uno che è più forte di me e al quale io non son degno di chinarmi per sciogliere i legacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzati con acqua, ma egli vi battezzerà con lo Spirito Santo».


Beato Guerrico d'Igny (circa 1080-1157), abate cistercense - Omelia per l'Avvento, 5
«Voce di uno che grida nel deserto: 'Preparate la strada del Signore'»
«Preparate la strada del Signore». Fratelli, la strada del Signore che ci viene chiesto di preparare, va preparata camminando, e vi si cammina preparandola. Pur essendo molto avanti su questa strada, questa rimane sempre da preparare, affinché dal punto in cui siete arrivati, siate sempre tesi oltre. In questo modo, ad ogni passo che fate, vi viene incontro il Signore al quale state preparando la strada, sempre nuovo, sempre più grande. A ragione quindi il giusto prega dicendo: «Indicami, Signore, la via dei tuoi decreti e la seguirò sino alla fine» (Sal 118,33). Forse è stata chiamata «strada eterna» perché anche se la Provvidenza ha previsto la strada di ciascuno, e le ha fissato un termine, tuttavia la bontà di Colui verso il quale avanzate non ha limite. Per questo il viaggiatore saggio e deciso dirà dentro di sé quando arriverà che ha appena cominciato; dimentico del passato dirà ogni giorno : «Oggi comincio»(Fil 13,13; Sal 75,11 volg).Quanto a noi che parliamo di progresso su questa strada, piacesse al cielo che avessimo al meno cominciato! Secondo me, chiunque si è incamminato è già sulla via retta: occorre tuttavia avere veramente cominciato, avere «trovato il cammino per una città dove abitare» come dice il salmo (106,4). Infatti «quanto pochi sono quelli che la trovano» dice la Verità stessa (Mt 7,14). Molti sono coloro che «vagano nel deserto»...E tu Signore, ci hai preparato una strada, se almeno consentiamo ad incamminarci in essa. Ci hai insegnato la strada dei tuoi voleri dicendo: «Questa è la strada, percorretela, caso mai andiate a destra o a sinistra» (Is 30,21). È questa la strada promessa dal profeta: «Ci sarà una strada appianata e gli stolti non vi aggireranno» (Is 35,8). Sono stato fanciullo e ora sono vecchio (Sal 36,25) e se ricordo bene, non ho mai visto uno stolto aggirarsi per la tua strada; ho visto solamente alcuni uomini saggi che l'anno percorsa fino alla fine.

CONVERSIONE

Si presentò Giovanni predicando un battesimo
di conversione per il perdono dei peccati

(Mc 13,37)

Attesa di compimento è il Regno di Dio,
che già evolve verso la pienezza.
Vita nella vita, iniziata nell’afflizione,
ma ora redenta dal Signore glorioso.

IL Regno è presente nella chiamata
a conversione dal male e dal peccato,
perché annuncia la consolazione
della misericordia, la salvezza per tutti.

Consideriamo le cose ultime ed eterne,
per vivere ora nella speranza della vita
ritrovata nel Dio della pace,
che chiama ogni uomo al bene.

Il regno della morte rinserra il cuore
con il laccio della tristezza,
perché l’uomo non trova conforto in sé,
ma travaglio e angoscia di incertezza.

Lontano dal Signore l’anima è in esilio
per sanare la pena del suo oblio,
dopo aver seminato nel deserto, certa
di raccogliere spensierata felicità.

La storia umana sancisce inesorabile:
senza Dio, costruiamo idoli, vane
sembianze di bene senza fondamento,
finché ogni speranza non si sgretola.

Non possiamo più essere solo uomini
d’affari, esperti in economia, mondo fittizio
che si sbriciola al cenno dei potenti,
per travolgere le anime nell’incertezza.

Non si può più parlare solo di sport,
quando mali oscuri, presagi di morte
spezzano le vite più rigogliose,
cadendo nel baratro della disperazione.

“Consolate il mio popolo, dice il Signore,
e gridate: è finita la tua schiavitù”.
Nel deserto delle ombre, riflesso della morte,
prepariamo la via al Signore che viene.

Conversione è ritorno al cuore di Dio,
umile inversione di marcia, per andare
nella giusta direzione, dove ci aspetta
il sorriso di Dio che ritorna ad essere Padre.

Lasciamoci giudicare oggi dalla Parola,
per non essere condannati nel giorno futuro.
Assieme alla grazia del perdono, riceviamo
nel cuore l’inizio del Regno di Dio.

padrebenedetto 7, xii, 2008