martedì 13 novembre 2007


Ruini: "La Chiesa non è buonista.
Lo straniero rispetti la legge"

di Andrea Tornielli - martedì 06 novembre 2007

Milano - La Chiesa «non è troppo “buonista”» quando parla di accoglienza nei confronti degli immigrati, perché l’accoglienza non «può essere separata» dalla legalità e dalla sicurezza. Lo ha detto al Giornale il cardinale Camillo Ruini, Vicario del Papa per la diocesi di Roma e fino a qualche mese fa presidente della Conferenza episcopale italiana. Il porporato ieri pomeriggio era all’Università Cattolica di Milano, dove ha partecipato, insieme al cardinale Patriarca di Venezia Angelo Scola e al direttore del Foglio Giuliano Ferrara, a un dibattito in occasione della pubblicazione di due suoi libri, Chiesa contestata (pp. 174, 10 euro) e Chiesa del nostro tempo (volume III, pp. 512, 29 euro), entrambi editi da Piemme. In un paragrafo del primo dei due, Ruini parla di «accoglienza e compatibilità» dell’immigrazione in Italia.
Eminenza, con il brutale omicidio di Giovanna Reggiani si è riproposto in modo drammatico il tema del governo dell’immigrazione. La Chiesa è spesso accusata di essere troppo «buonista»...«Non direi che la Chiesa sia “buonista”. Ci possono essere stati degli ecclesiastici apparsi in questo modo, ma la Chiesa in quanto tale non credo si possa definire così. Certamente, come ha spiegato Benedetto XVI all’Angelus di domenica scorsa, l’accoglienza non può essere separata dall’attenzione alla legalità e alla sicurezza di tutti i cittadini. Se si separano accoglienza e legalità, si rovinano sia l’una che l’altra. Non credo proprio che il grande lavoro che ha fatto e continua a fare la Chiesa per accogliere le persone che arrivano da altri Paesi possa essere giudicato in maniera negativa. Guai se non ci fosse! Anche i problemi della sicurezza diventerebbero molto più gravi».
Di fronte al dilagare della criminalità cresce la domanda di sicurezza da parte dei cittadini.«Quello dell’insicurezza diffusa è un problema al quale bisogna dare una risposta. I cittadini hanno diritto a vivere in città sicure. Non può essere la Chiesa, come tale, a proporre risposte in prima persona, ma avvertiamo questo bisogno, è un’esigenza reale, che c’è».
testi ed immagini tratte dal sito il Giornale.it