«Celebrare la domenica dà senso alla vita»
di Andrea Tornielli - lunedì 10 settembre 2007
nostro inviato a Vienna La domenica non può essere ridotta solo a tempo libero che rischia di diventare tempo vuoto, ma la sua celebrazione è «una necessità interiore», un «centro» senza il quale sarebbe tolto «alla vita stessa il suo fondamento» che ci invita anche a riflettere sulla creazione oggi esposta «a molteplici pericoli». Benedetto XVI presiede nel duomo di Santo Stefano, la cattedrale di Vienna, l’ultima messa del suo viaggio in Austria e lancia un appello perché la domenica non perda il suo senso. In questo Paese ha un seguito considerevole il movimento «Alleanza per la domenica», composto da religiosi e laici, che chiede a imprenditori e politici di mantenere il giorno di riposo settimanale. Il Papa, nell’omelia, ripete le parole dei martiri di Abitene che nel 340, portati davanti al giudice per aver disobbedito al divieto di celebrare la liturgia domenicale, dissero «sine dominico non possumus!», «senza il giorno del Signore non possiamo vivere». «Per quei cristiani – ha spiegato il Pontefice – la celebrazione eucaristica domenicale non era un precetto, ma una necessità interiore. Senza colui che sostiene la nostra vita col suo amore, la vita stessa è vuota. Lasciar via o tradire questo centro toglierebbe alla vita stessa il suo fondamento, la sua dignità, la sua bellezza». Ratzinger spiega che quelle parole valgono anche oggi, per «noi che abbiamo bisogno del contatto col il risorto, di questo incontro che ci riunisce, che ci dona uno spazio di libertà, che ci fa guardare oltre l’attivismo della vita quotidiana verso l’amore creatore di Dio».«Senza il Signore e il giorno che a lui appartiene – ha detto il Papa – non si realizza una vita riuscita. La domenica, nelle nostre società occidentali, si è mutata in un fine-settimana, in tempo libero». Quest’ultimo, aggiunge, «specialmente nella fretta del mondo moderno, è certamente una cosa bella e necessaria. Ma se il tempo libero non ha un centro interiore, da cui proviene un orientamento per l’insieme, esso finisce per essere tempo vuoto che non ci rinforza e non ci ricrea». Il tempo libero, spiega, «necessita di un centro, l’incontro con colui che è la nostra origine e la nostra meta». Per questo Benedetto XVI ricorda l’espressione del cardinale Faulhaber, l’arcivescovo di Monaco che ha lo ha ordinato sacerdote: «Dà all’anima la sua domenica, dà alla domenica la sua anima».