martedì 30 ottobre 2007

O Divino Spirito...
E' bello sapere che non siamo mai soli.


tratto dal sito www.infuocatiperdio.org//it/

C'è una preghiera, formulata da papa Giovanni XXIII all'atto di indire il Concilio, che è rimasta nel cuore di quanti si riconoscono oggi in quel vasto movimento di spiritualità che è il Rinnovamento Carismatico Cattolico. Questa preghiera diceva cosi:

"O Divino Spirito... rinnova nella nostra epoca i prodigi come di una novella Pentecoste".

E lo Spirito non ha tardato a rispondere. A poco meno di un anno dalla conclusione dei lavori conciliari, questo "fermento", questa "nuova Pentecoste" comincia a divampare nella Chiesa: dapprima è un piccolo gruppo di studenti e professori di un università cattolica americana, a Pittsburgh (Pennsylvania), che vivono nei nostri tempi le stesse manifestazioni mistiche e carismatiche sperimentate nel Cenacolo, poi man mano, a macchia d'olio, il fenomeno si espande rapidamente coinvolgendo milioni e milioni di Cattolici in tutto il mondo. Ma non è solo una questione di espansione numerica. La cosa che più convince sono i frutti spirituali che si possono cogliere indistintamente in persone così diverse per età, cultura, estrazione sociale: primo fra tutti è l'esperienza "viva e tangibile" che tutti si trovano a fare della Persona dello Spirito Santo, che viene riscoperto come Realtà presente e operante, come Principio informatore (cioè che dà forma) di tutta la propria vita;ne consegue la scoperta e l'esercizio concreto dei carismi e doni spirituali (ricevuti già nel battesimo e nella cresima, ma rimasti spesso inoperosi nell'anima); doni che - nell'amore e nel discernimento comunitario - vengono messi a servizio del bene comune; e questo comporta a sua volta una nuova visione della Chiesa stessa, vista ancor più come Corpo mistico, nel quale ogni membro è chiamato a svolgere attivamente il suo ruolo e dove attingere in modo più consapevole l'immensa ricchezza carismatica e sacramentale.

Alcuni chiarimenti

Talvolta alcuni carismi possono colpire per il loro carattere "straordinario", come spesso avviene per il dono delle lingue, della loro interpretazione, della profezia, della liberazione, della guarigione, della parola di conoscenza, del riposo nello Spirito (e magari può venire la tentazione di negarne la validità e di soffocarne l'esercizio); ma in realtà questo dipende dal nostro modo umano di vedere le cose, perché, essendo lo Spirito ad operare - attraverso la Chiesa, Corpo mistico di Gesù - tutto in Lui è straordinario e tutto, in un certo senso, non lo è. E' chiaro che tutto questo troverà la sua verifica dalla presenza o meno di un clima di vera ecclesialità, di confronto e discernimento comunitario, nonché di equilibrio personale. Inoltre il termine stesso di "movimento", usato per definire il Rinnovamento Carismatico Cattolico, deve essere inteso come "soffio dello Spirito", che continuamente rinnova e plasma la sua Chiesa, e non come struttura (sebbene spirituale) che miri unicamente alla sua stessa costruzione e al suo accrescimento. Il Rinnovamento è stato piuttosto suscitato per ricordare a tutta la Chiesa: "Tu sei carismatica. Tutti i tuoi figli lo sono, dal più grande al più piccolo. E tutti i carismi sono necessari all'edificazione di questo Corpo perché il Signore non fa mai niente di inutile".

Un ulteriore chiarimento va dato a proposito dell'esperienza della persona dello Spirito Santo che ciascuno degli aderenti al R.C. è aiutato a fare e che viene chiamata "effusione dello Spirito" (o anche "battesimo nello Spirito"); esperienza che, come più volte precisato, non si pone in nessun modo come un nuovo sacramento, ma come riscoperta - viva, immediata, esperienziale appunto - di quel sigillo dello Spirito che ci è stato impresso nel battesimo e nella cresima.