PROFANAZIONE EUCARISTICA
Siamo sempre più convinti che la vigilanza di tutto il popolo di Dio (riunito in Chiesa) e la minore disponibilità a consegnare e a ricevere nelle mani il Corpo di Cristo, siano gli atteggiamenti minimi per impedire il ripetersi degli atti sacrileghi; oltre a reinsegnare a rispettare ed amare il Sacro Sacrificio che il Signore ci ha affidato.
Cortemaggiore (PC) iI monito del parroco
Atto sacrilego in chiesa: in terra ostie consacrate
Caso che può prevedere la scomunica
Cortemaggiore - Un gravissimo atto sacrilego è stato stigmatizzato con forza dal parroco di Cortemaggiore, monsignor Luigi Ghidoni, nell'omelia domenicale di ieri. Monsignor Ghidoni ha riferito che, per due volte, in altrettanti episodi, sono state ritrovate in terra, tra i banchi della basilica, due ostie consacrate, ed ha ricordato, richiamando la dottrina della Chiesa, che gli atti deliberatamente compiuti ad oltraggio dell'Eucaristia costituiscono un sacrilegio. Il codice di diritto canonico, poi, individua determinati casi in cui gli atti sacrileghi sono da considerarsi veri e propri delitti che comportano la scomunica latae sententiae, cioè automatica, la cui assoluzione è riservata alla Santa Sede. Monsignor Ghidoni ha aggiunto che sarà necessario intervenire nel caso in cui si ripetano episodi simili, in primo luogo dal punto di vista spirituale, con azioni riparatrici. Ma anche ricorrendo a comportamenti che possano prevenire fatti simili, come consentire ai fedeli di ricevere la comunione solo in bocca ed evitare la distribuzione delle particele consacrate sulla mano, misura consigliata per sottrarsi al pericolo di profanazione da un'istruzione della Congregazione per il Culto Divino emanata nel 2004. Il parroco, concludendo l'omelia, ha attinto ancora all'importante istruzione vaticana per ricordare che quando si riceve la comunione sulla mano l'ostia deve essere assunta subito, davanti al sacerdote, in modo che nessuno si allontani portandola con sé. L'attenzione sollecita di monsignor Ghidoni e dei suoi collaboratori ha consentito di individuare tempestivamente questi gravi comportamenti, cercando di relegarli a deplorevoli gesti isolati.
Leonardo Tomasetti
Dal quotidiano Libertà Piacenza - 20/12/2010