martedì 26 agosto 2008

XXI Domenica del Tempo Ordinario A

IL CONSACRATO

Tu sei il Cristo, il Figlio del dio vivente
(Mt 16,16)

L’uomo racchiude in se stesso
il profondo mistero di Dio.
Ogni essere creato loda la sua gloria
e svela, piccola creatura, la sua bellezza.

Così, anche il Figlio dell’uomo entra
nella storia per rivelare, impresso
nella sua persona, il volto incarnato
del Dio vivente che vuole farsi conoscere.

Appare la misericordia fatta carne,
si svela la potenza creatrice
della sua parola che si sprigiona,
irresistibile, dalla sua esistenza trinitaria.

Nel volto di Cristo, si concentrano tutte
le speranze, le promesse e le attese
dell’uomo smarrito, in cerca del suo volto:
La gente, chi dice che io sia?

L’uomo è tormentato dal suo stesso io,
cerca di essere qualcuno, ma non si conosce;
ha perso il ricordo della sua origine,
e confonde il presente con il futuro del nulla.

Si intrecciano le risposte comuni:
profeta, visionario o l’ultimo arrivato
che si crede qualcuno? Un uomo di Dio
che parla o illusione infinita che passa?

Lo Spirito rivela ad ogni cuore
il mistero dell’Uomo-Dio: ci fa riconoscere
il Cristo-Messia, per dire ad ognuno che
finalmente, Dio è in mezzo a noi.

Gesù di Nazaret, figlio di Maria e Giuseppe
è consacrato Figlio di Dio dallo Spirito,
è nutrito da parole di vita eterna
per diventare carne crocifissa che salva.

Il Figlio del Dio Vivente imprime
sul nostro volto il suo splendore,
fa anche di noi i figli della sua casa,
volto divino sul nostro di carne.

Cristo è vivo e presente nella storia
per trasformare il nostro essere;
consacrato con l’unzione, offre se stesso
pegno di vita eterna; Gesù, il Consacrato,

è generato per essere santificato dallo Spirito
e per generare sempre nuovi viventi
da deporre nel seno del Padre,
per formare il suo nuovo volto celeste.

pben 24, viii, 2008