Pubblichiamo due interessanti note
circa il comportamento dei Cattolici rispetto alle elezioni politiche.
Una del Cardinal Carlo Caffarra,
Arcivescovo di Bologna e una
di mons. Luigi Negri,
Vescovo di San Marino-Montefeltro
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NOTIFICAZIONE DEL
CARDINALE ARCIVESCOVO
AI SACERDOTI, DIACONI,
PERSONE CONSACRATE E
FEDELI DELL’ARCIDIOCESI
di Bologna
In occasione delle elezioni politiche del 2006 ho inviato una lettera ai sacerdoti dell’Arcidiocesi. Nell’analoga presente circostanza, desidero riaffermare che quelle argomentazioni che allora sinteticamente vi svolgevo e le imprescindibili conseguenti disposizioni che davo al clero diocesano mantengono piena validità. Le richiamo nuovamente qui ora per comodità dei sacerdoti e per conoscenza dei fedeli.
1. La Chiesa non deve prendere "nelle sue mani la battaglia politica" [cfr. Benedetto XVI, Deus caritas est, 28]. Pertanto clero ed organismi ecclesiali devono rimanere completamente fuori dal dibattito e dall’impegno politico pre-elettorale, rimanendo assolutamente estranei a qualsiasi partito o schieramento politico. Per i sacerdoti e i diaconi in particolare, questa esigenza è fondata sulla natura stessa del nostro ministero. "Infatti, pur essendo queste cose buone in se stesse, tuttavia sono aliene dallo stato clericale, in quanto possono costituire un grave pericolo di rottura della comunione ecclesiale" (Congregazione per il Clero, Direttorio per il ministero e la vita dei Presbiteri 33, cpv. 1°; EV 14/798).
2. È pertanto proibito dare in uso locali di proprietà della parrocchia o di altri enti ecclesiastici a rappresentanti di qualsiasi partito o raggruppamento politico, anche per incontri/dibattiti in cui siano parimenti rappresentate tutte le parti politiche.
3. È ugualmente proibito dare in uso locali di proprietà della parrocchia o di altri enti ecclesiastici a persone aventi incarichi istituzionali, ma che ne facessero richiesta per sostenere la campagna elettorale di una precisa parte politica.
4. Sarà cura del sacerdote vigilare affinché all’interno dei locali annessi delle parrocchie e/o dell’ente ecclesiastico di cui è responsabile non si facciano volantinaggio, affissione di manifesti o comunque altre forme di propaganda elettorale, né si utilizzino a questo scopo mezzi di comunicazione quali bollettini parrocchiali e simili.
5. È un diritto dei fedeli essere illuminati dai propri pastori quando devono prendere decisioni importanti, e quindi corrispettivamente dovere dei sacerdoti di illuminarli. Se un fedele chiedesse al sacerdote come orientarsi nella situazione attuale, il sacerdote tenga presente quanto segue.
Ogni elettore è chiamato ad elaborare un giudizio prudenziale che, per definizione, non è mai dotato di certezza incontrovertibile. Ma un giudizio è prudente quando è elaborato alla luce sia dei beni umani fondamentali che sono concretamente in questione sia delle circostanze rilevanti in cui siamo chiamati ad agire.
Ciò premesso in linea generale, ogni elettore che voglia prendere una decisione prudente, deve discernere nell’attuale situazione quali beni umani fondamentali sono in questione, e giudicare quale parte politica - per i programmi che dichiara e per i candidati che indica per attuarli – dia maggiore affidamento per la loro difesa e promozione.
L’aiuto che i sacerdoti devono dare, consiste nell’illuminare il fedele perché individui quei beni umani fondamentali che oggi meritano di essere preferibilmente e maggiormente difesi e promossi, perché maggiormente misconosciuti o calpestati. Il Magistero della Chiesa è riferimento obbligante in questo aiuto al discernimento del fedele. Una visione sintetica si può agevolmente trovare nel Documento su alcune questioni riguardanti l’impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica emanato dalla Congregazione per la Dottrina della fede in data 24-11-2002, al n° 4, cpv. 3° [EV 21/1419], che invito a studiare e meditare, specialmente in questa vigilia elettorale.
È utile in questo contesto richiamare anche quanto Benedetto XVI disse al Convegno ecclesiale di Verona: "Occorre fronteggiare, con pari determinazione e chiarezza di intenti, il rischio di scelte politiche e legislative che contraddicono fondamentali valori e principi antropologici ed etici radicati nella natura dell’essere umano, in particolare riguardo alla tutela della vita umana in tutte le sue fasi, dal concepimento alla morte naturale, e alla promozione della famiglia fondata sul matrimonio, evitando di introdurre nell’ordinamento pubblico altre forme di unione che contribuirebbero a destabilizzarla, oscurando il suo carattere peculiare e il suo insostituibile ruolo sociale".
Ma il sacerdote deve astenersi completamente dall’indicare quale parte politica ritenga a suo giudizio che dia maggior sicurezza in ordine alla difesa e promozione dei beni umani in questione. Questa indicazione infatti sarebbe in realtà un’indicazione per chi votare.
Bologna, 15 marzo 2008
+Carlo Card. Caffarra - Arcivescovo di Bologna
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MESSAGGIO DEL VESCOVO
MONS. LUIGI NEGRI AL CLERO,
AI RELIGIOSI E AL POPOLO DI DIO
DI QUESTA CHIESA PARTICOLARE, NELL’IMMINENZA DELLE ELEZIONI
POLITICHE ITALIANE
Il Vescovo di San Marino-Montefeltro, nella imminenza delle elezioni politiche italiane comunica queste direttive a tutto il Clero e Religiosi di San Marino-Montefeltro e a tutto il Popolo di Dio di questa Chiesa Particolare.
Il Vescovo intende immedesimarsi completamente nelle indicazioni che sono state pubblicamente formulate nell’ambito della Conferenza Episcopale Italiana, soprattutto nella prolusione del Card. Bagnasco, Presidente della Cei e nel comunicato finale del Consiglio permanente della stessa Cei.
Ma poiché tocca e lui e soltanto a lui dare indicazioni di carattere normativo per il suo popolo e per il popolo di Dio di questa Chiesa Sammarinese-Feretrana, lo fa con un particolare senso di obbedienza alle autorità ultime della Chiesa e con una piena e totale responsabilità nei confronti del suo Popolo.
1) I valori fondamentali che devono essere rigorosamente salvaguardati e promossi nell’ambito della competizione elettorale, sono i valori fondamentali della Dottrina Sociale della Chiesa, quelli che Papa Benedetto XVI con felice espressione ha indicato come valori non negoziabili.
• Il valore della vita in tutte le fasi del suo attuarsi,
• il rispetto della sacralità della vita,
• la libertà di coscienza, di religione, di cultura, di educazione.
In particolare la Conferenza Episcopale Italiana indica, per i prossimi 10 anni della sua attività pastorale, l’emergenza educativa come un’emergenza che è ormai inderogabile, non soltanto per la Chiesa, ma per tutta la società italiana.
Per questo il Vescovo di San Marino-Montefeltro chiarisce che non è possibile dare il proprio voto a formazioni di qualunque tipo che esplicitamente contestino questi valori fondamentali; o abbiano già formulato o si apprestino a presentare disegni di legge programmaticamente contrari a tali principi fondamentali.
2) Il Vescovo di San Marino-Montefeltro depreca, come altre autorità della Chiesa italiana, che in quasi tutte le liste che vengono presentate alla scelta degli elettori italiani, i candidati dichiaratamente cattolici siano stati posti in posizione subalterna, quando non esplicitamente eliminati.
Al loro posto può essere accaduto, come nella nostra Regione Marche, che siano stati messi in posizione di quasi sicura elezione, candidati che non solo hanno esplicitamente contestato i valori fondamentali della Dottrina Sociale della Chiesa lungo tutta la loro carriera politica, ma che abbiano fatto particolarmente della difesa ad oltranza dello statalismo scolastico, una bandiera dell’attività politica contestando, quando non sopprimendo quando è stato possibile, anche quel minimo di libertà scolastica che vige in Italia. Allo stesso modo che nel punto precedente il Vescovo ribadisce che è gravemente contraddittorio andare a votare per coloro che , anche solo personalmente, contestano i valori fondamentali della Dottrina Sociale della Chiesa e, in particolare, la libertà di educazione e di scuola.
3) Il Vescovo di San Marino-Montefeltro non può non deprecare, vivamente, quel sostanziale attacco alla democrazia del nostro Paese rappresentato dall’attuale legge elettorale, la quale andrà bene per qualcuno ma non può andar bene per una coscienza autenticamente democratica. Il popolo italiano è, di fatto, espropriato di quella minima capacità di scelta che era caratterizzata dalle preferenze. L’eliminazione della preferenza consegna la competizione elettorale ai padroni dei vari partiti e delle varie formazioni politiche che hanno preteso di intervenire, anche nelle più piccole realtà locali dettando dal centro candidati, nella maggior parte dei casi, assolutamente ignoti.
2) Il Vescovo di San Marino-Montefeltro depreca, come altre autorità della Chiesa italiana, che in quasi tutte le liste che vengono presentate alla scelta degli elettori italiani, i candidati dichiaratamente cattolici siano stati posti in posizione subalterna, quando non esplicitamente eliminati.
Al loro posto può essere accaduto, come nella nostra Regione Marche, che siano stati messi in posizione di quasi sicura elezione, candidati che non solo hanno esplicitamente contestato i valori fondamentali della Dottrina Sociale della Chiesa lungo tutta la loro carriera politica, ma che abbiano fatto particolarmente della difesa ad oltranza dello statalismo scolastico, una bandiera dell’attività politica contestando, quando non sopprimendo quando è stato possibile, anche quel minimo di libertà scolastica che vige in Italia. Allo stesso modo che nel punto precedente il Vescovo ribadisce che è gravemente contraddittorio andare a votare per coloro che , anche solo personalmente, contestano i valori fondamentali della Dottrina Sociale della Chiesa e, in particolare, la libertà di educazione e di scuola.
3) Il Vescovo di San Marino-Montefeltro non può non deprecare, vivamente, quel sostanziale attacco alla democrazia del nostro Paese rappresentato dall’attuale legge elettorale, la quale andrà bene per qualcuno ma non può andar bene per una coscienza autenticamente democratica. Il popolo italiano è, di fatto, espropriato di quella minima capacità di scelta che era caratterizzata dalle preferenze. L’eliminazione della preferenza consegna la competizione elettorale ai padroni dei vari partiti e delle varie formazioni politiche che hanno preteso di intervenire, anche nelle più piccole realtà locali dettando dal centro candidati, nella maggior parte dei casi, assolutamente ignoti.
E’ una vicenda intollerabile che deve al più presto finire; il Vescovo confida che il nuovo Parlamento saprà fare giustizia di una legge elettorale che rimane vergognosa.
4) Il Vescovo non può che indicare delle linee fondamentali di riferimento affidando alla coscienza di ciascuno dei suoi fedeli le necessarie mediazioni fra i principi formulati e le scelte particolari che rimangono esclusiva responsabilità della coscienza personale. Certo la coscienza personale cristiana non si forma automaticamente; la coscienza cristiana si forma nel confronto con le indicazioni autorevoli che vengono dalla Chiesa, cercando di immedesimarsi con esse e cercando di prendere, di fronte ad esse, la propria responsabilità, anche quella di sbagliare.
4) Il Vescovo non può che indicare delle linee fondamentali di riferimento affidando alla coscienza di ciascuno dei suoi fedeli le necessarie mediazioni fra i principi formulati e le scelte particolari che rimangono esclusiva responsabilità della coscienza personale. Certo la coscienza personale cristiana non si forma automaticamente; la coscienza cristiana si forma nel confronto con le indicazioni autorevoli che vengono dalla Chiesa, cercando di immedesimarsi con esse e cercando di prendere, di fronte ad esse, la propria responsabilità, anche quella di sbagliare.
Un grande padre spirituale della mia infanzia e giovinezza diceva comunque che è meglio aver torto con il Vescovo che avere ragione da soli.
Con queste indicazioni che mi sembrano non soffrano di nessuna possibilità di interpretazione equivoca, affido a questa Chiesa Particolare una linea di approfondimento e di cammino che matura la propria responsabilità personale, che non può essere delegata a nessuno, né al Vescovo né ai giornali, a cui normalmente ci si riferisce per le questioni sostanziali della vita personale e sociale.
Benedico di cuore questo Popolo e gli chiedo di essere all’altezza della grande Tradizione cattolica che è stata in questi luoghi per decenni, se non per secoli, una tradizione religiosa e, insieme, una realtà perfettamente laica.
Pennabilli, 25 Marzo 2008
Benedico di cuore questo Popolo e gli chiedo di essere all’altezza della grande Tradizione cattolica che è stata in questi luoghi per decenni, se non per secoli, una tradizione religiosa e, insieme, una realtà perfettamente laica.
Pennabilli, 25 Marzo 2008
+ Luigi Negri