venerdì 18 gennaio 2008

Chi è causa del suo mal, pianga se stesso
Avete voluto un re: ecco è vostro!

L’uomo ha paura di Dio, oppure è solo stolto!?!
Quello che è accaduto in Italia all’università La Sapienza di Roma è un’altra prova che nulla di nuovo vive sotto il sole neppure oggi che lo sfavillio delle solari menti ci hanno ancor più riempiti di egoismi e svuotati dell’amore. L’antica sapienza dei profeti di Dio è la prova dell’inconsistenza della nostra ragione. L’antica seduzione operata su di noi per invidia dal “maligno” Satana, è accattivante e attiva anche oggi e lo sarà fino al ritorno glorioso del Cristo Re di Giustizia (la giustizia è tale solo quando è AMORE-vole). La Fortezza è in Dio. Perciò è solo poggiando su di lui che possiamo essere “forti”: veri. Tutti però, nonostante il fatto che Dio è assurdamente presente nell’universo mondo: temiamo le Sue Leggi (amore e coscienza) e non temiamo noi, che per fare il bene all’altro non accendiamo ogni mattina il sole, ma gli bruciamo l’auto per protestare contro l’ingiustizia, gli bombardiamo le città per dagli la pace, gli violentiamo le donne per purificare la razza, gli insegniamo nelle scuole che la libertà è Garibaldi…, che ha unito l’Italia con le baionette (per conto di un re che oggi neppure più vogliamo), e non con la convinzione […].
A questo punto ho detto poco, ma forse anche troppo. Chi ha orecchi per intendere intenda e, se ancora c’è chi non ha paura di Dio e pensa di aver bisogno del Suo aiuto, legga la prima lettura della Santa Messa di oggi 18 gennaio 2008. O ancor meglio, vada a compiere il Rito: la Santa Messa Eucaristica!

Non nobis

Fra’ Gianni BattiniEques

Griderete a causa del re, ma il Signore
non vi ascolterà perché siete
voi che lo avete voluto.

Dal primo libro di Samuele (1Sam 8,4-7.10-22a)
In quei giorni, si radunarono tutti gli anziani d'Israele e andarono da Samuele a Rama. Gli dissero: "Tu ormai sei vecchio e i tuoi figli non ricalcano le tue orme. Stabilisci quindi per noi un re che ci governi,come avviene per tutti i popoli".Agli occhi di Samuele la proposta era cattiva perché avevano detto: "Dacci un re che ci governi". Perciò Samuele pregò il Signore. Il Signore rispose a Samuele: "Ascolta la voce del popolo per quanto ti ha detto, perché costoro non hanno rigettato te, ma hanno rigettato me, perché io non regni più su di essi".Samuele riferì tutte le parole del Signore al popolo che gli aveva chiesto un re. Disse loro: "Queste saranno le pretese del re che regnerà su di voi: prenderà i vostri figli per destinarli ai suoi carri e ai suoi cavalli, li farà correre davanti al suo cocchio, li farà capi di migliaia e capi di cinquantine; li costringerà ad arare i suoi campi, a mietere le sue messi, ad apprestargli armi per le sue battaglie e attrezzature peri suoi carri. Prenderà anche le vostre figlie per farle sue profumiere e cuoche e fornaie. Si farà consegnare ancora i vostri campi, le vostre vigne, i vostri oliveti più belli e li regalerà ai suoi ministri. Sulle vostre sementi e sulle vostre vigne prenderà le decime e le darà ai suoi consiglieri e ai suoi ministri. Vi sequestrerà gli schiavi e le schiave,i vostri armenti migliori e i vostri asini e li adopererà nei suoi lavori.Metterà la decima sui vostri greggi e voi stessi diventerete suoi schiavi.Allora griderete a causa del re che avrete voluto eleggere, ma il Signore non vi ascolterà".Il popolo non diede retta a Samuele e rifiutò di ascoltare la sua voce,ma gridò: "No, ci sia un re su di noi. Saremo anche noi come tutti i popoli; il nostro re ci farà da giudice, uscirà alla nostra testa e combatterà le nostre battaglie".Samuele ascoltò tutti i discorsi del popolo e li riferì all'orecchio del Signore. Rispose il Signore a Samuele: "Ascoltali; regni pure un re su di loro".

Parola di Dio.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Credo che Dio rispetti l'autoderminazione dell'uomo affinchè l'uomo riesca ad avere cognizione della legge di causa - effetto. Se intervenisse per proteggerlo altererebbe un processo di maturazione indispensabile. Il mistero sta nel "dopo" e la domanda è "a cosa serve aver capito". In vita e su questo mondo pare che il nostro "dopo" sia uno spazio nel quale reiterare all'infinito i nostri errori, magari uccidendo i "re" sbagliati per eleggerne dei nuovi peggio di quelli che li hanno preceduti. Credo che sia importante "sentire" Dio più che "sapere se è vero quello che dice". Samuele ha parlato di ciò che avrebbe fatto il re ma gli uomini dovevano intendere Dio, nella certezza del suo amore. Chi non lo fa è sempre perso, a se stesso, agli altri, al mondo e alla storia. Del signor GAribaldi sarebbe meglio che cominciassimo a reintitolare le strade e le piazze a lui dedicate altrimenti decidiamo che siamo uno Stato massonico e diamo retta all'asino re di turno.