lunedì 15 ottobre 2007




I Templari scagionati dall'accusa di eresia dopo 700 anni
venerdì, 12 ottobre 2007 9.33
di Philip Pullella

CITTA' DEL VATICANO (Reuters)
I Cavalieri Templari, l'ordine militare cristiano accusato nel Medioevo di eresia, sodomia e idolatria, saranno parzialmente riabilitati grazie alla pubblicazione in un volume dei documenti originali del processo che sette secoli fa li fece scomparire.
"Siamo di fronte a una pietra miliare, perché è la prima volta che questi documenti vengono pubblicati dal Vaticano, e questo conferisce autorevolezza all'intero progetto", spiega Barbara Frale, medievalista presso gli archivi segreti del Vaticano.
"Non era mai successo che gli studiosi potessero visualizzare i documenti originali del processo ai Templari", ha detto Frale in un'intervista telefonica rilasciata a Reuters a pochi giorni dalla presentazione del progetto, prevista per il prossimo 25 ottobre.
"Processus Contra Templarios" è molto più di un libro, tanto che per poter avere una delle 799 copie che verranno stampate si dovranno sborsare la bellezza di 5.400 euro.
Il lavoro si presenterà in una confezione di pelle con all'interno un grande libro, le riproduzioni delle pergamene originali scritte in latino e - una vera chicca per gli appassionati - le riproduzioni dei sigilli di cera utilizzati dagli inquisitori nel XIV secolo.
Secondo il Vaticano, la maggior parte delle copie verrà comprata dalle biblioteche specializzate delle migliori università e da studiosi medievali.
L'opera ricostruisce nel dettaglio il processo contro i Templari celebrato nel 1308 a Poitiers, in Francia, a quel tempo residenza del papato, e include diverse centinaia di pagine di commenti di Frale e di altri studiosi.
I Templari, il cui nome originale era "Poveri Compagni di Cristo e del Tempio di Salomone", vennero fondati nel 1119 da un gruppo di cavalieri che giurarono di proteggere i pellegrini cristiani in viaggio verso la Terra Santa dopo la conquista di Gerusalemme da parte dei crociati nel 1099.
TESORI, RITUALI E POTERE
Nel corso dei secoli, l'ordine accumulò un'incredibile ricchezza, tanto da poter finanziare le guerre di diversi monarchi europei. Le leggende sul loro potere, tesori nascosti e rituali segreti hanno riempito pagine di libri, fino al discusso bestseller "Il Codice Da Vinci".
I Templari sono anche stati descritti come i custodi del Sacro Graal, la coppa utilizzata da Cristo durante l'Ultima Cena.
Il declino dell'ordine cominciò dopo la riconquista della Terra Santa da parte dei musulmani alla fine del XIII secolo, e culminò con l'accusa di eresia da parte di Re Filippo IV di Francia.
La parte più interessante dei documenti è la cosiddetta pergamena di Chinon, nella quale sono contenute le frasi con cui Papa Clemente assolve i cavalieri dall'accusa di eresia, il pretesto utilizzato da Re Filippo per eliminarli.
I Templari vennero perseguiti e messi al rogo dal monarca dopo aver confessato, secondo molti studiosi sotto tortura. Erano accusati di condurre pratiche eretiche, di rinnegare Cristo e adorare idoli profani.
La pergamena, nota anche come la Carta di Chinon, era andata "dispersa" negli archivi del Vaticano fino a quando Frale non la trovò per caso.
"La pergamena era stata catalogata erroneamente in un altro periodo storico. All'inizio non potevo credere ai miei occhi. Ero incredula." ha detto Frale.
"Avevo di fronte - spiega la studiosa 37enne - un documento che tantissimi storici avevano cercato invano".
Alcuni storici sostengono che Re Filppo aveva deciso di eliminarli perché non avrebbe mai potuto pagare gli enormi debiti contratti con l'ordine durante le sue guerre.
Secondo Frale, il Papa era convinto che i Templari fossero colpevoli di molti peccati, ma non erano eretici.
"Per farla semplice, il Papa riconobbe che non erano eretici, ma colpevoli di molti altri crimini minori, come abusi, violenze e atti peccaminosi all'interno dell'ordine - spiega ancora Frale -. Ma questa non è necessariamente eresia".Nonostante la convinzione che i Templari non fossero colpevoli di eresia, nel 1312 il Papa ne ordinò lo sterminio per quello che Frale definisce "il bene della Chiesa", evitando ulteriori scontri con il re francese.


Nessun commento: