domenica 14 agosto 2011



PICCHIATO UN PARROCO NELLA DIOCESI DI FIRENZE PERCHE' AVEVA INIZIATO AD ELIMINARE GRADUALMENTE GLI ABUSI LITURGICI (E LA MESSA DI SAN PIO V NON C'ENTRA)

Aveva ripreso a celebrare la Messa sull'altare anziché sul tavolino del predecessore, eliminati i canti non consoni recuperando quelli in latino ed invitato i fedeli a comunicarsi in ginocchio e sulla lingua, seguendo l'esempio di Benedetto XVI

di Dante Pastorelli

È bene sgomberare il campo da un equivoco generato dal sensazionalistico titolo dell'articolo (...) sul Giornale di Firenze del 26 luglio u.s., "No alla Messa in Latino. Parroco picchiato a Ronta". (...) La Messa di S. Pio V qui non c'entra per niente. (...)
Allora, quali i motivi del contendere alla base del caso mugellano? Un gruppo di fedeli più "attivi", una decina, ed i loro sostenitori, in tutto al massimo una ventina su una popolazione di oltre 1400 anime, erano abituati a fare e disfar a piacimento in chiesa e nei locali annessi, compresa la libera affissione in bacheca di manifesti, volantini e comunicati di vario contenuto, giacché il precedente curato risiedeva in un paese vicino ed a Ronta si recava solamente per le celebrazioni eucaristiche e per gli altri principali doveri pastorali.
Costoro, avendo goduto di libertà assoluta d'azione in un lungo periodo di parziale sede vacante parrocchiale, si son sentiti spodestati, privati di un "potere" illegittimamente arrogatisi, dal nuovo parroco, don Hernan Garcias Pardo, che da meno di un anno è stato incaricato della guida della comunità, ha fissato la sua residenza nella canonica di Ronta ed esige, comprensibilmente, di far quel che la Chiesa gli richiede.
Da una parte, dunque, il sacerdote laborioso e cosciente dei suoi compiti, dall'altra gli esponenti di un progressismo esasperato al limite, forse superato, di un'ecclesiologia da comunità di base che vogliono imporre e, di conseguenza, dettar legge in ambito liturgico e catechetico. Da qui l'accusa infondata al loro Pastore di non ascoltare il suo popolo.
Don Hernan, ch'è italo-argentino, e mi vien descritto da un confratello come un uomo cordiale, gentile, disponibilissimo e d'animo mite, e ratzingeriano di ferro, s'è impegnato a riportar un po' d'ordine nella casa di Dio e nella canonica, alcuni locali della quale, separati dall'abitazione da una porta, da tempo trasformati in una specie di circolo fastidioso, in quanto rumoroso, noto per gl'incontri conviviali, e causa di attriti, oltre che per il frastuono, anche per la volontà del sacerdote di utilizzarli per ospitar una degna sacristia e l'archivio: insomma per reali necessità della parrocchia, non esclusa la salvaguardia di antichi e preziosi paramenti amorevolmente recuperati dalle soffitte in cui erano stati desolatamente abbandonati. Inoltre, in perfetta ottemperanza alla volontà di Benedetto XVI, oltre che al buon senso, il neo-parroco ha iniziato ad eliminar gradualmente gli abusi liturgici.
Don Hernan ha così rimosso dal presbiterio del Santuario della "Madonna dei tre fiumi" la mensa posticcia, un tavolino, applicando correttamente la normativa vigente in materia, onde consentire la celebrazione all'altare e ad Deum; ha riportato serietà nell'azione liturgica, abolendo ogni cialtroneria ed i canti non consoni, chitarre e strumenti profani, ed ha paternamente invitato il suo gregge, senza obbligarvelo, a comunicarsi in ginocchio e sulla lingua, seguendo evidentemente l'esempio offerto da Benedetto XVI; ha reintrodotto la benedizione iniziale dei fedeli con l'acqua santa e qualche canto in latino, tra cui la Salve Regina, che spesso nella lingua sacra della Chiesa Cattolica, si canta anche nella Basilica fiorentina della SS.ma Annunziata, regno incontrastato della liturgia in volgare.
Nella chiesa parrocchiale di S. Michele, una Badia non "orientata", la S. Eucaristia vien celebrata verso il popolo, ma nello stesso tempo verso oriente, come nelle basiliche romane, e, sempre sulla scorta della liturgia pontificia attuale, sull'altare ritrovano il loro posto i candelieri ed il Crocifisso. Altare? Diciamo una mensa costruita nel post-concilio, dopo che il parroco dell'epoca, mons. Basetti Sani, di non felice memoria anche per i fedeli di S. Francesco Poverino, nella sua furia iconoclasta ebbe distrutto il settecentesco altar maggiore ed eliminato gli altari laterali.
Da rimarcare che don Hernan ha sempre in tutto operato con l'approvazione piena del benemerito Arcivescovo di Firenze, S. Ecc.za mons. Giuseppe Betori.
Tutto qui: sembra poco, ma ad uno sparuto manipolo di fedeli (?) scriteriati, questo "poco" appar un'intollerabile cedimento al più vieto "tradizionalismo" da perseguir con pubblica ribellione, manifesti insultanti e lettere minatorie da non sottovalutare. Infine, a buon diritto, il prete ha esposto nel cosiddetto circolo un cartello col divieto di affigger manifesti e comunicazioni senza la sua autorizzazione.
Da qui il contrasto, in realtà unilateralmente prodotto: tipico esempio della degenerazione della funzione dei laici nella Chiesa, a cui le Autorità competenti ancora non pongono fine. E proprio dal divieto di libera affissione è nata un'accesa discussione, trasformata dal contestatore prepotente in vergognosa rissa, con contorno di contumelie alla presenza dell'atterrita e piangente anziana madre di don Hernan, della sua esile sorella, spintonata senza remore dall'energumeno, e di qualche testimone. Lo scalmanato novatore, alto e robusto come un armadio, benché anzianotto, ha staccato irosamente l'avviso, ha afferrato e scosso violentemente il sacerdote colpevole d'essersi opposto a tal atto d'arroganza, gli ha strappato dei documenti e l'ha inseguito fin nella canonica dove s'era rifugiato per por termine allo scontro fisico. Risultato del "corpo a corpo": il parroco ha riportato una contusione alla spalla, con prognosi di tre giorni. Ambedue i protagonisti della colluttazione si sono rivolti all'Arma dei Carabinieri, ma chiunque può comprender agevolmente da qual parte stia la ragione. (...)
Mi dichiaro sicuro, e n'ho ben d'onde, che il coraggioso sacerdote, cui va la mia filiale solidarietà, continuerà nel suo cammino verso una liturgia sempre più improntata alla doverosa sacralità, come son pure sicuro ch'egli, innamorato com'è di Cristo e della Chiesa, ed obbediente ai superiori, saprà perdonare, e credo che già l'abbia perdonato, l'aggressore, e paternamente riaccoglierà tra le sue braccia i fedeli dissidenti, poiché egli tutti ha sempre chiamato amorevolmente intorno a sé e nessuno dalla comune casa di preghiera e santificazione è mai da lui stato allontanato.
Da parte mia auspico una S. Messa di riconciliazione e di salda ricostruzione del tessuto ecclesiale di Ronta, ma nella chiara distinzione dei ruoli: Pastore saggio e docile gregge.
Fonte: Coordinamento Toscano Benedetto XVI, 27/07/2011
Fratelli e sorelle carissimi, la pace del Signore sia con noi.   Un altra bella riflessione ci arriva dal nostro fratello Antonio, che, quale sicuro e talentuoso esegeta della Parola Divina, ci offre una lettura semplice ma vera del nostro presente.
Nel ringraziare il Signore per questo vi esorto a perseverare nella preghiera, seguendo lesempio di Gesù: Salì sul monte, solo, a pregare (Mt 14, 23). La fede si rafforza solo con una pratica regolare della preghiera, e nellattaccamento alla Parola Divina.
fra' Gianni Battini - praeceptor




L'INGANNO DELL'INGANNO


La sete di potere ha spinto uomini all'assurda idea di stabilire subdolamente sulla terra un effimero governo universale capace di controllare miliardi di persone facendole vivere nell'illusione di un democratico benessere.
Realtà?
Le prospettive sembrano esserci tutte, stiamo andando verso la realizzazione del progetto, che inosservato passa sotto gli occhi della maggioranza, questo perché i meccanismi studiati ad arte per tener celato l'inganno funzionano quasi perfettamente, ma provate a guardarvi intorno dopo aver spento la televisione e smesso di informarvi dai canali convenzionali, tutti immancabilmente pilotati e di parte, vi accorgerete presto di essere schiavi di un sistema corrotto e manovrato, banchieri senza scrupoli, multinazionali farmaceutiche, chimiche e agroalimentari, lobby petrolifere e quant'altro, per non parlare del debito pubblico che crescendo sempre più ci rende schiavi di qualcosa che accettiamo senza chiedere mai spiegazioni, tutti elementi che analizzati con occhio attento ci fanno capire in quale sorta di trappola siamo finiti.
E se stessimo vivendo un inganno dell'inganno? Mi spiego meglio! Se chi ci sta ingannando è a sua volta vittima di un inganno?
Se si, architettato da chi?
Il cristiano cattolico accorto, che si lascia guidare dalla Verità Ispirata non può negare che stiamo vivendo in un tempo decisivo, siamo spettatori della parte conclusiva di un antico progetto, oggi detto NWO (Nuovo Ordine Mondiale) studiato e programmato molto tempo fa dal nemico di Dio per eccellenza, il diavolo, un'angelo decaduto potente e spietato che dopo aver corrotto e trascinato con se nella ribellione schiere di creature celesti Ap.12,7-9, decise di rivolgere l'attenzione alla terra con la ferma intenzione di sedurne gli abitanti con la menzogna e l'inganno, il NWO è la massima espressione di tale raggiro. Aiutato da esseri umani senza scrupoli con una spiccata coscienza luciferina che lavorano costantemente al condizionamento mentale e fisico delle masse, il demonio ha fatto e sta facendo di tutto per far credere all'umanità che Dio non esiste, a tale scopo si ostentano metodi capaci di sovvertire lo svolgersi del corso naturale delle cose, sotto gli occhi disattenti e spiritualmente chiusi delle masse, si realizzano progetti che fanno male al pianeta, alla salute e alla morale, per poi dire in modo accusatorio: "dov'era Dio?"; Attentati (l'attentatore di Oslo è risultato essere un massone legato alla loggia San Giovanni Olaus dei tre pilastri di Oslo, sicuramente una mente controllata, una mina vagante, che al momento giusto come un automa ha agito), H.A.A.R.P. (High-Frequency Active Auroral Research Program), Cibo transgenico, organismi modificati geneticamente, clonazione, scie chimiche, esperimenti nucleari sotterranei, estrazione indiscriminata di combustibile fossile, condizionamento mediatico, aumento del debito pubblico, che ci rende sempre più schiavi delle banche controllate e sostenute da sistemi politici corrotti, riconoscimento di matrimoni gay, aborti crescenti, smembramento della famiglia ecc... Tutte queste nefandezze il demonio con l'aiuto dei suoi collaboratori terreni è riuscito a farle passare per progresso scientifico e emancipazione culturale.
Vi meravigliate?
Giovanni 8,44
"Voi avete per padre il diavolo e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli era omicida fin da principio e non stava saldo nella verità, perché in lui non c'è verità. Quando dice il falso, dice ciò che è suo, perché è menzognero e padre della menzogna."
Evidentemente queste persone assetate di potere e prostrate in modo morboso al dio denaro, non si sono accorte che esse stesse sono vittime di un tranello, "l'inganno dell'inganno."
Questa insidiosa strategia non è assolutamente nuova, pensate che il demonio ebbe la spudoratezza di usarla anche con Gesù, ricordate le tentazioni nel deserto dove nostro Signore si era ritirato per pregare e digiunare? Matteo 4,1-10, al verso 8 il diavolo offre al Figlio di Dio in cambio di un'atto di adorazione tutti i regni del mondo, vi chiedo fratelli di leggere con attenzione e meditare con grande fede questo testo evangelico, in esso il Signore, tra le altre cose ci sta dicendo come difenderci dalle diaboliche astuzie.
Secondo la Costituzione Dogmatica Dei Verbum, n. 24 sulla Divina Rivelazione, Concilio Vaticano II «Le Sacre Scritture contengono la parola di Dio e, perché ispirate, sono veramente parola di Dio». La leggiamo regolarmente? Se il Signore ha voluto che la Sacra Bibbia arrivasse fino ai nostri giorni e che la Santa Romana Chiesa ne fosse la custode universale, è perchè mediante questi due mezzi, vuole farci partecipi e testimoni attivi dei Suoi progetti, tra i quali spicca quello di una Nuova Terra, che al contrario del NWO non si basa su un raggiro, ma sulla promessa Divina di una vita ricca di ogni bene, all'insegna dell'amore per Dio, il prossimo e il creato.
Isaia 65,17-25
"Ecco, infatti, io creo nuovi cieli e nuova terra; non si ricorderà più il passato, non verrà più in mente, 18poiché si godrà e si gioirà sempre di quello che sto per creare, poiché creo Gerusalemme per la gioia; e il suo popolo per il gaudio. 19Io esulterò di Gerusalemme, godrò del mio popolo. Non si udranno più in essa voci di pianto, grida di angoscia. 20Non ci sarà più un bimbo che viva solo pochi giorni, né un vecchio che dei suoi giorni non giunga alla pienezza, poiché il più giovane morirà a cento anni e chi non raggiunge i cento anni sarà considerato maledetto. 21Fabbricheranno case e le abiteranno, pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto. 22Non fabbricheranno perché un altro vi abiti, né pianteranno perché un altro mangi, poiché, quali i giorni dell'albero, tali i giorni del mio popolo. I miei eletti useranno a lungo quanto è prodotto dalle loro mani. 23Non faticheranno invano, né genereranno per una morte precoce, perché prole di benedetti dal Signore essi saranno, e insieme con essi anche la loro discendenza. 24Prima che mi invochino, io risponderò; mentre ancora stanno parlando, io già li avrò ascoltati. Il lupo e l'agnello pascoleranno insieme, il leone mangerà la paglia come un bue, e il serpente mangerà la polvere, non faranno né male né danno in tutto il mio santo monte", dice il Signore."
Questa meravigliosa promessa è riportata anche in 2Pietro 3,13; e Apocalisse Cap. 21.
Molto probabilmente prima di vivere questa meravigliosa parola data da Dio, saremo testimoni di un'ulteriore degrado spirituale e morale, ma la storia insegna che ci vuole un grande dolore affinchè si assapori una grande gioia.
Non ci resta che pregare costantemente affinchè Dio, nostro salvatore, doni a tutti gli uomini la grazia della fede e dell'intelletto, strumenti necessari, per liberarsi presto da questo ingannevole piano scellerato e distruttivo.
I Templari di San Bernardo, invitano tutti i cattolici a farsi portavoce e a basare la loro fede su di un'unica certezza, l'affermazione del Dominio di Dio sull'umanità per mezzo di Cristo Gesù nostro Signore.
Ad majorem Dei gloriam
fra' Antonio Tonziello - legatus loci Domus Maria SS. della Civita Gaeta



Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo san Matteo 16, 24-28.

Allora Gesù disse ai suoi discepoli: « Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua.
Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.
Qual vantaggio infatti avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima? O che cosa l'uomo potrà dare in cambio della propria anima?
Poiché il Figlio dell'uomo verrà nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e renderà a ciascuno secondo le sue azioni.
In verità vi dico: vi sono alcuni tra i presenti che non morranno finché non vedranno il Figlio dell'uomo venire nel suo regno ».


Meditazione
San Paolino di Nola (355-431), vescovo
Lettera 38, 3-4.6 : PL 61, 359-360
« Prenda la sua croce e mi segua »

Compiendo il misterioso disegno della sua bontà, il Signore assume la condizione di servo e consente ad umiliarsi per noi fino alla morte di croce (Fil 2, 8). Mediante questa umiliazione visibile, attua la nostra elevazione al cielo, che è interiore e invisibile. Guarda dove eravamo caduti fin dal principio; comprendilo bene, è grazie al disegno della saggezza e della bontà di Dio che siamo stati resi alla vita. Con Adamo eravamo caduti a causa della superbia; per questo, ci umiliamo in Cristo per cancellare l'antica colpa con la pratica della virtù opposta. Abbiamo offeso il Signore con la nostra superbia, possiamo ora piacergli mediante la nostra umiltà.

Rallegriamoci, glorifichiamoci nel Signore, che ha fatto nostri il suo combattimento e la sua vittoria dicendo : « Abbiate fiducia ; io ho vinto il mondo » (Gv 16, 33)... Lui che è invincibile, combatterà per noi, e vincerà in noi. Allora il principe delle tenebre sarà buttato fuori, perché, anche se non è scacciato dal mondo dove è ovunque, è scacciato dal cuore dell'uomo; la fede, quando penetra in noi, lo respinge per fare largo a Cristo la cui presenza butta fuori il peccato ed esilia il serpente...

Gli oratori conservino la loro eloquenza, i filosofi la loro saggezza, i re i loro regni; per noi, è Cristo la gloria, le ricchezze e il regno ; la stoltezza del Vangelo è la nostra saggezza; la debolezza della carne è la nostra forza, e lo scandalo della croce è la nostra gloria. 
INGANNI


I TATUAGGI


Tratto da: P. Mariano Granato: "Conosci il tuo avversario", Parrocchia S. Maria Assunta - S. Nazzaro - Benevento




CFR: MODERN PRIMITIVES - ANTON LA VEY - PAGINA 102 - 186
CFR: V. VALE A.– JUNO (A CURA DI) TATUAGGI CORPO SPIRITO - PAG 105
CFR: SACRO E PROFANO IN TATOO GALLERY, AGOSTO 1994
CFR: M. INTROVIGNE, STORIA DEL NEW AGE 1962 - 1992, CRISTIANITA’, PIACENZA, 1994, P. 99
CFR: VERNETTE, LE SETTE, ELLE DI CI, LEUMAN ( TORINO) 1995, P. 122
CFR: SPAZIO GIOVANI - RADIOBUONCONSIGLIO - TRASMISSIONE DEL 30 - 06 - 2009 ORE 16.15

CFR: DON MARCELLO STANZIONE (FONDATORE DELLA MILIZIA DI SAN MICHELEARCANGELO) 83


Oggi ormai quasi tutti, bambini, adolescenti e adulti hanno il tatuaggio.
Tutti lo fanno, nessuno si domanda se sia giusto cambiare il proprio corpo con una immagine che viene disegnata in modo permanente sulla nostra pelle. Il tatuaggio però è assolutamente contrario all’etica cristiana ma non solo. Parlare solo di etica sarebbe riduttivo, parlare solo (come solo pochi sacerdoti fanno), di peccato grave è altrettanto riduttivo.
Il tatuaggio è una consacrazione indiretta (ma pur sempre consacrazione) a cui ci si sottopone in maniera permanente almeno sul corpo. Quanti giovani hanno il tatuaggio? Tantissimi. Quanti giovani vanno in chiesa? Pochissimi. Cari lettori, però, non è solo questa statistica a dimostrare quanto detto. Infatti la tecnica con la quale si viene sfregiati con disegni che molte volte non conosciamo, è una tecnica satanica che consiste nel marchiare l’uomo (consacrandolo). Come in ogni tipo di consacrazione, quello che il tatuato offre a satana è la volontà di peccare, ma non solo. La volontà di peccare si concretizza nel desiderio di chi si tatua, di modificare il proprio corpo, di aggiungere qualcosa che
la volontà di Dio immensamente perfetta non ci ha dato. Chi si tatua quindi si allontana da Dio e dimostra di non accettare quanto da Dio ci è stato donato per quello che è. Parlo del nostro corpo ovviamente. Non è tutto, Dio è stato chiarissimo sul tatuaggio, nella Sacra Scrittura, in particolare nel Levitico 19,28 sta scritto espressamente: “ Non farete
incisioni nella vostra carne, ne farete tatuaggi su di voi”. Nonostante questo, però, i cristiani, che si credono tali, continuano a vivere nella disobbedienza più assoluta e mortificante. Anton La Vey fondatore della chiesa di satana in America confessa pubblicamente (nel libro Moderni Primitivi) quanto detto, ammettendo che dietro ad ogni tatuaggio
( sia esso un fiorellino o un drago) c’è il satanismo appunto. La cosa che meraviglia è però come anche sacerdoti, neghino senza troppi problemi di coscienza, questa verità difesa con orgoglio dallo stesso satanismo. Se San Pio fosse in vita cosa direbbe se gli venisse chiesto dell’ ipotetica possibilità di farsi un tatuaggio innocente? Cosa risponderebbe
se gli venisse chiesto chi ha architettato questa bella moda ormai fatta passare per innocente in almeno un certo tipo di icone?La consacrazione indiretta a satana realizzata nel momento in cui ci si tatua però non sta solo nella volontà di modificarsi e peccare; 84 come nella consacrazione all’ Immacolata si offrono sentimenti e azioni, anche nella consacrazione che i tatuati, compiono involontariamente, è offerta una azione a satana. L’azione è il sacrificio del consacrato. Molti tatuati infatti sanno che per tatuarsi si va incontro ad un dolore indicibile, ma volontariamente si sacrificano pur di disobbedire a Dio o se volete, pur di tatuarsi. Il dolore che si prova durante e dopo il tatuaggio per circa tre giorni, viene offerto a satana. Chi fa tatuaggi sa benissimo che quella del tatuaggio è una prassi antica
a sfondo satanico. Ogni tribale contiene il 666, così i draghi, le spade con i serpenti, i leoni etc.. Quando ci si tatua, invece, personaggi, santi o affetti a noi cari, si offende invece due volte Dio. La consacrazione, in questa ipotesi, ha lo stesso valore, ma l’offesa recata a Dio è maggiore, infatti satana per renderci suoi miseri strumenti e per farci perdere per sempre la bellezza del nostro tempio, cioè il nostro corpo, utilizza chi la propria vita l’ha dedicata a combatterlo...San Pio, angeli, Santi etc.. Ma non è tutto. Molte volte quanto non si è realmente convinti della Misericordia di Dio, satana sfrutta i suoi tatuati-consacrati, facendoli disperare. Infatti molti tatuati dopo la loro conversione, corrono a togliersi il tatuaggio e a soffrire e offrire nuovamente il dolore che si prova, a satana,
rinnovandogli la propria consacrazione. Questa si rinnova con la mancata fede nella misericordia in Dio che tutto può alla risurrezione del corpo dopo la morte alla fine dei tempi. Cari lettori sappiate che un sacerdote di satana ha l’obbligo di consacrarsi proprio con il tatuaggio, sappiate che volendo ammetterlo o no, chi si tatua va incontro a indicibili dolori, a
momenti bui e depressi, oltre che a fatture e malefici stessi. Il consiglio che vi diamo è quello di non tatuarvi, di non togliervi il tatuaggio se già vi siete marchiati a satana, ma di andare a farvi benedire la pelle tatuata da un esorcista e non un sacerdote qualunque. Inoltre sappiate che quasi tutti i posseduti e i drogati hanno avuto i loro disturbi dopo l’essersi tatuati. Il tatuaggio è, infatti, la porta che apriamo a satana. Pensate che in molti esorcismi, i posseduti, coscienti durante il rito, hanno affermato che sentivano un fuoco tremendo bruciare proprio sulla pelle in cui ci si era tatuati. E sappiate infine che basta un solo tatuaggio per rischiare di avere disturbi di possessione come dimostrano i numerosi casi studiati. Inoltre nella rivista Tatoo Gallery, 85 86 (nella sezione Sacro e Profano) c’è scritto che la tecnica con cui si fanno i tatuaggi, fu ideata dai primitivi, i quali nel sangue che fuoriusciva, o nell’ arrossamento della pelle, vedevano il portale creato ai demoni per entrare e uscire dal corpo.

Ricordate di quanto letto, un giorno davanti a Dio non si potrà dire: “ Io non lo sapevo”. Non si ritenga offeso chi è tatuato, ne indurisca il proprio cuore, ma approfitti per pentirsi sinceramente e rinascere nella confessione per i meriti del Sangue Preziosissimo di Gesù.