mercoledì 27 febbraio 2008


E' bello vedere come anche Papi, Cardinali e Vescovi, che spesso ci appaiono così “irraggiungibili” nel loro cammino di fede, sono invece così umani… La lettera di Carlo WOJTYŁA potrebbe essere quella di un fedele qualunque, intessuta di umanità, di sofferenza, di bisogno di preghiera…

La lettera (inedita)
di Wojtyla a Padre Pio

dal blog di Andrea Tornielli

Sul Giornale di sabato 9 febbraio Tornelli ha pubblicato una lettera dell’allora vescovo ausiliare di Cracovia Karol Wojtyla a Padre Pio. La lettera attesta l’esistenza di una corrispondenza epistolare e di una vicinanza spirituale tra i due protagonisti della vita della Chiesa del Novecento ancora tutta da esplorare. Si conoscevano infatti soltanto due brevi lettere, in latino, scritte da Wojtyla nel novembre 1962 per chiedere a Padre Pio preghiere per la guarigione della dottoressa Wanda Poltawska, madre di famiglia, ammalata di cancro. La donna guarirà istantaneamente. Ora, grazie a questa nuova lettera, sappiamo che le richieste di grazie esaudite sono state di più. E soprattutto che il vescovo Wojtyla chiedeva vicinanza spirituale a Padre Pio per affrontare le “ingenti difficoltà” pastorali nella diocesi di Cracovia, che all’epoca in cui scrive questa lettera - 14 dicembre 1963 - egli reggeva da un anno e mezzo come amministratore apostolico dopo la morte dell’arcivescovo Baziak. Sorprendono le date: appena due settimane dopo aver scritto questa missiva, inedita e ritrovata dal postulatore della causa di beatificazione di Giovanni Paolo II fra le carte dell’Archivio della Curia di Cracovia, Wojtyla viene nominato arcivescovo da Paolo VI. Il significato del documento viene spiegato da don Francesco Castelli, della postulazione, in questa intervista.

«Mi permetto di raccomandarle, le ingenti difficoltà pastorali che la mia povera opera incontra nella presente situazione...». C’è una lettera inedita che Karol Wojtyla inviò a Padre Pio da Pietrelcina, il frate con le stimmate, pochi giorni prima di essere nominato arcivescovo di Cracovia. Una lettera mai pubblicata né conosciuta, che la postulazione della causa di beatificazione di Giovanni Paolo II ha scovato nell’archivio della Curia di Cracovia e che forse inizialmente era stata scambiata per la trascrizione di una delle due lettere del futuro Papa al futuro santo già conosciute. Invece quella copia dattiloscritta e archiviata in arcivescovado era del tutto sconosciuta e aggiunge un nuovo fondamentale tassello alla ricostruzione del rapporto tra Wojtyla e Padre Pio.

Com’è noto si conoscevano due lettere, scritte in latino e inviate al frate il 17 e il 28 novembre 1962 dal giovane vescovo ausiliare di Cracovia che in quei giorni si trovava a Roma per il Concilio. Nella prima Wojtyla chiedeva le preghiere di Padre Pio per la dottoressa Wanda Poltawska, madre di famiglia, ammalata di cancro. Nella seconda il vescovo ringraziava il santo del Gargano per l'avvenuta guarigione della donna. La nuova missiva (Archivio della Curia di Cracovia, fondo K. Wojtyla, BI 3123 a), della quale Il Giornale anticipa il contenuto, è datata 14 dicembre 1963 ed è più lunga delle precedenti. Come le altre due è stata scritta a Roma, probabilmente a conclusione della seconda sessione del Concilio Vaticano II. Viene pubblicata e commentata da don Francesco Castelli – collaboratore della postulazione della causa di Giovanni Paolo II – nel nuovo numero della rivista Servi della Sofferenza.

Fin dalle prime righe, Wojtyla fa riferimento alle precedenti richieste da lui rivolte a Padre Pio: «La paternità vostra si ricorderà certamente che già alcune volte nel passato mi sono permesso di raccomandare alle Sue preghiere casi particolarmente drammatici e degni di attenzione». E già qui c’è una prima sorpresa. Fino ad oggi, infatti, si è sempre saputo che il futuro Papa chiese e ottenne le preghiere del frate solo per la dottoressa Poltawska. Non si conoscevano altri casi. Il giovane vescovo polacco ringrazia Padre Pio per la guarigione di una donna ammalata di cancro – è chiaro che si tratta del caso già noto – ma nel numero delle persone guarite Wojtyla aggiunge il figlio di un avvocato, gravemente ammalato dalla nascita. «Ambedue le persone stanno bene», dichiara nel testo inedito. Dunque, oltre a questa lettera e alle due già note esiste almeno un’altra missiva con la quale Wojtyla chiedeva la guarigione del giovane.

Il futuro Papa si rivolge poi a Padre Pio per una signora paralizzata della sua diocesi, dunque una nuova richiesta. Ulteriore indizio di un rapporto consolidato. Ma non è tutto. Questa volta, infatti, il vescovo aggiunge una richiesta personale: «Nello stesso tempo mi permetto di raccomandarle le ingenti difficoltà pastorali che la mia povera opera incontra nella presente situazione». A che cosa si riferisce Wojtyla, che per la prima volta chiede qualcosa per se stesso? E quali sono le «ingenti difficoltà» a cui fa cenno? Dalla metà del 1962 monsignor Wojtyla attraversa una fase delicata della sua vita. Nel giugno 1962 era morto l’arcivescovo di Cracovia, Baziak, e da mesi era aperta la ricerca di un candidato per la successione gradito sia al primate polacco, il cardinale Stefan Wyszynski, e all’autorità dello Stato. Più volte Wyszynski aveva presentato terne di nomi rifiutate dal governo comunista. Dopo due diverse terne respinte in tronco, un alto funzionario del Partito comunista, Zenon Kliszko, suggerisce che venga proposto «un uomo di dialogo, come il giovane vescovo ausiliare, di cui ho dimenticato il nome, con il quale in due settimane abbiamo risolto il caso del seminario di Cracovia».

Quel vescovo è Karol Wojtyla, che aveva con fermezza rivendicato il diritto della Chiesa sulla sede del seminario, occupato dai comunisti locali. A soli 43 anni, Karol Wojtyla si ritrova così arcivescovo della sede cardinalizia di Cracovia, dopo aver retto per oltre un anno e mezzo quella sede come amministratore apostolico, tra «ingenti difficoltà pastorali».

È da notare la coincidenza delle date. La lettera del futuro Papa a Padre Pio, con la richiesta di preghiere e intercessione, è del 14 dicembre. Esattamente due settimane dopo, il 30 dicembre, arriva la designazione ad arcivescovo metropolita della prestigiosa diocesi polacca.

Com’è noto, Wojtyla e Padre Pio si incontrarono solo una volta, nel 1948. Ma la scoperta di questa nuova lettera attesta la profondità del legame esistente tra il frate con le stimmate e il Papa che lo proclamerà beato e poi santo.
Ecco il testo integrale della lettera
di Karol Wojtyla a Padre Pio:

“Roma, 14 dicembre 1963

Molto Reverendo Padre,
la Paternità Vostra si ricorderà certamente che già alcune volte nel passato mi sono permesso di raccomandare alle Sue preghiere casi particolarmente drammatici e degni di attenzione.
Vorrei pertanto ringraziarLa vivamente anche a nome degli interessati per le Sue preghiere in favore di una signora, medico cattolico, ammalata di cancro, e del figlio di un avvocato di Cracovia, gravemente ammalato dalla nascita. Ambedue le persone stanno, grazie a Dio, bene.
Mi permetta inoltre, Padre molto Reverendo, di affidare alle sue orazioni, una signora paralizzata di questa arcidiocesi.
Nello stesso tempo mi permetto di raccomandarLe, le ingenti difficoltà pastorali che la mia povera opera incontra nella presente situazione.
Colgo l’occasione per rinnovarle i sensi del mio religioso ossequio, con il quale amo confermarmi Della Paternità Vostra

Devotissimo in Gesù Cristo
+ Carlo WOJTYŁA
Vescovo tit. di Ombi
Vicario Capitolare di Cracovia”